Lo scorso 21 settembre è stata ufficializzata la data di inizio lavori per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Ovviamente, all’inizio si comincerà con attività “preparative” e complementari alla Grande Opera, come le demolizioni di alcune strutture esistenti. Il giorno scelto è il 14 Maggio 2025, esattamente 24 mesi dopo la firma del Decreto Ponte dal Presidente Mattarella, con cui il Governo Meloni ha stanziato 15 miliardi di euro per la realizzazione del Progetto.
Un evento simile si era già visto nel dicembre 2009, quando iniziarono ufficialmente i lavori propedeutici al Ponte (che consistevano in deviazioni della linea ferroviaria per creare spazio ai pilastri principali), fortemente voluti dal Governo Berlusconi che aveva stanziato 1,3 miliardi di euro. Lavori realmente realizzati cui, però, non seguì la continuazione del progetto, per diverse vicissitudini politiche e non.
Questa volta, invece, gli stakeholder coinvolti sembrano fare sul serio. Negli ultimi mesi, infatti, diverse sono state le attività eseguite dai Tecnici e dagli enti pubblici coinvolti, che procedono verso la fine dell’iter progettuale. Il prossimo 30 Novembre, infatti, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrebbe preparare l’Istruttoria definitiva con cui il Cipes – Comitato Interministeriale responsabile dell’iter progettuale – approverà il Progetto Definitivo per dare inizio alla fase Esecutiva, l’ultima che precede l’inizio dei lavori.
Lavori che potrebbero avere inizio già il 20 Dicembre 2024, anche se si tratterà di attività propedeutiche al cantiere vero e proprio (Maggio ’25), in gergo tecnico di “attività anticipate”, come espropri, bonifiche, indagini geologiche, allestimento cantiere.
Dato l’avvicinarsi dell’inizio lavori, cresce anche l’attenzione dell’opinione pubblica su quest’opera di cui si discute da due secoli. Ad esempio, nella recente edizione della Biennale dello Stretto 2024 – progetto ideato dall’Arch. Alfonso Femia, come ricerca e sviluppo dello Stretto e dell’area mediterranea – un fascio di luce tricolore proiettato attraverso lo stretto è stato interpretato, dai più maliziosi, come un chiaro riferimento al Ponte e al suo “impalcato a tre sezioni”.
Nel frattempo sono stati pubblicati nuovi render che riprendono tratti di costa siciliana e calabrese col Ponte sullo sfondo e foto-inserimenti molto realistici, quasi a “preparare” i cittadini su quello che sarà il nuovo Stretto di Messina a fine lavori. Lavori che, bisogna ricordare, non interesseranno solo le coste vicino a Messina e Reggio Calabria, ma che coinvolgeranno interamente entrambe le regioni e grande parte della penisola italiana.
A corredo dell’attraversamento dello Stretto, infatti, molti altri sono i cantieri ad esso direttamente ed indirettamente collegati, per quasi 50 km di nuove strade e ferrovie. Tra questi, la nuova Statale 106 tra Catanzaro e Crotone (2 miliardi di euro), l’alta velocità tra Salerno e Reggio Calabria (40 miliardi di euro) che, grazie al Ponte, si collegherà alla nuova linea ferroviaria Messina-Catania-Palermo (10 miliardi di euro) in costruzione, con fine lavori nel 2030. Tutte opere, queste, che rientrano nel più grande progetto del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, di cui il Ponte sullo Stretto sembra essere l’ultimo tassello mancante, in grado di collegare direttamente anche la Sicilia al resto d’Europa (Palermo-Helsinki…).
Nei prossimi due mesi, dunque, si verrà definitivamente a capo dell’intricato Progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, per dare via, una volta per tutte – forse – al cantiere di una delle più grandi opere mai realizzate in Italia – dal costo stimato in 12,7 miliardi di euro – fin’ora sempre discussa, sotterrata, riesumata, criticata, elogiata e derisa.
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Il Progetto attuale – breve analisi tecnica
Il Progetto alla base di quello attuale è il frutto di numerosi studi fatti tra gli anni ‘80 e il 2010 e prevede un ponte sospeso a campata unica di circa 3.300 m, che sarebbe, ad oggi, il ponte sospeso più lungo del mondo. Gli imbocchi si troverebbero tra Piale (fraz. Villa San Giovanni, Calabria) e Margi (fraz. tra Ganzirri e Torre Faro, Sicilia). Il progetto preliminare, condotto principalmente da Stretto di Messina SpA, ha avuto il contribuito di tantissimi esperti. Uno tra tutti l’Ing. William Brown, tra i massimi esponenti di ponti sospesi al mondo.
Il tecnico inglese è stato coadiuvato da ingegneri del Politecnico di Torino e Milano, e dalle Università di Trieste, Roma, Bologna, Pisa, Ancona, nonché del Massachusetts Institute of Technology (MIT, Boston). Il progetto definitivo, invece, è stato gestito dalle società COWI A/S (Danimarca) e Buckland & Taylor Ltd (Canada) per le attività di progettazione strutturale, Dissing+Weitling (Danimarca) per la progettazione architettonica e design, insieme a Sund & Bælt A/S (Danimarca).
Il progetto attuale, dunque, prevede un’unica campata sospesa di 3.300 m ed una lunghezza complessiva di 3.666 m. Verrebbe sorretto da due torri (a forma di H) alte 399 metri (quasi il doppio della Torre Regione Piemonte o della Torre Isozaki a Milano). L’impalcato sarebbe largo 60,4 metri con 3 corsie per senso di marcia (di cui una per emergenza) e due binari per treni, in grado di garantire il flusso di 6.000 autovetture all’ora e 200 treni al giorno. Ci sarebbero anche due corsie di servizio/manutenzione. Il tempo di attraversamento dello Stretto di Messina sarebbe di soli 10 minuti in auto e appena 15 minuti in treno, con convogli lunghi fino a 750 m.
È stato progettato per resistere ad un terremoto di magnitudo 7,1 scala Richter (simili ai terremoti del 1783 e del 1908) e a venti di velocità superiori a 216 km/h, in parte grazie alla particolare sezione dell’impalcato e al sistema di cavi di sospensione. Gli stessi, infatti, avranno diametro di 1,26 m, composti da 44.323 fili per ogni sezione, con lunghezza complessiva di 5.300 m per 170.000 tonnellate totali. Ogni lato del ponte avrà una coppia di cavi con interasse 2 m, mentre la distanza tra le coppie sarà di 52 m. I cavi saranno annegati in plinti di ancoraggio di acciaio e calcestruzzo di 533.000 metri cubi totali, quasi completamente interrati.
Per la sua conformazione geometrica, il Ponte consentirebbe il passaggio di navi di grosse dimensioni ed in contemporanea, con una larghezza utile navigabile di 600 m ed un’altezza di 65 m. Il progetto attuale dell’opera consente di battezzarlo come il ponte dei record: la campata sospesa più lunga, le torri più alte (al 2° posto, con 318 m, quelle del Ponte sullo Stretto dei Dardanelli, Turchia), l’impalcato più largo (il Tsing Ma Bridge in Cina ha l’impalcato di 41 m). Questo ponte inoltre avrà il maggior numero di cavi (4, contro i 2 di molti altri), nonché i cavi con maggior diametro (l’Akashi Bridge possiede cavi con diametro 1,12 m). Inoltre, non c’è nessun ponte al mondo i cui cavi sono composti da 44.323 fili singoli: sempre l’Akashi Bridge nella città di Kobe ne ha massimo 36.830.
Secondo il programma, è prevista l’inaugurazione al traffico nel 2032. L’impresa che si occuperebbe dei lavori è il colosso italiano Webuild (nato dalla fusione di Salini SpA ed Impregilo SpA) già autrice di diversi ponti, tra cui del Ponte Genova San Giorgio, progettato da Renzo Piano e costruito a tempo record in seguito al crollo del Ponte Morandi nel 2018, e l’appena inaugurata Metro M4 di Milano.
- Organi coinvolti: Presidenza del Consiglio dei Ministri + Ministero dei Lavori Pubblici + Ministero della Cultura + Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
- Concessionario per progettazione, costruzione, gestione: Stretto di Messina SpA (Roma)
- Progettazione Architettonica: Dissing+Weitling (Danimarca) + Sund & Bælt A/S (Danimarca)
- Progettazione Strutturale: COWI A/S (Danimarca) + Buckland & Taylor Ltd (Canada)
- Project Management: Parsons Corporation (Stati Uniti)
- Progettazione e Controllo Ambientale: Fenice (Italia) + Agriconsulting (Italia) + Eurisko NOP World (Italia) + Nautilus S.C. (Italia) + Theolab (Italia)
- Ente per l’Approvazione: CIPESS Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Roma)
- General Contractor: Eurolink SCpA – Webuild (Italia) + Condotte d’Acqua SpA (Italia) + Cooperativa Muratori e Cementisti CMC (Italia) + Consorzio Stabile A.C.I. SCpA (Italia) + Sacyr (Spagna) + Ishikawajima-Harima Heavy Industries (Giappone) + Argo Costruzioni Infrastrutture (Italia).
- Impresa di Costruzioni: Webuild (Roma)
- Intermediario Assicurativo: Marsh & McLannen Companies (Stati Uniti)
- Render: Stretto di Messina SpA (Roma)
- Foto e immagini: Wikipedia, Google, Stretto di Messina
Una idea stupenda, colossale e proficua per l’avvenire, quando la popolazione italiana e calabro-siciliana si evolverà numericamente e culturalmente..” importanti sono il successo, il coraggio di cambiare e l’ottimismo” secondo le celebri frasi del premiato nobel statista di spessore ” Winston Churchill.. Cordialmente da Nicola Fuccilo scrittore e numerologo, nicola22_72@libero.it..
Un’opera inutile e dannosa all’ambiente! Noi siciliani culturalmente siamo più preparati rispetto ai cittadini delle varie Regioni Italiane … soprattutto del nord! Ecco perché il ponte non lo vogliamo …… ma vogliamo invece una Sanità all’altezza.
Chi vuol venire in Sicilia usi i traghetti ….. Noi siamo un’isola … e tale resteremo.
Chi non vuole usare i traghetti … resti pure a casa!
Idea stupenda,la definisce ,con quali basi?
c’è ancora chi crede:
a) che verrà fatto
b) che sia un’opera utile
c) che sia sostenibile economicamente?
Certamente! Ci crediamo e siamo in tanti. Sarà sicuro, utilissimo e splendido! W il Sud che si evolve
Si evolvesse un po’ diversamente: cominciando con la sanità, proseguendo con una viabilità efficiente stradale e ferroviaria, magari anche sistemando gli acquedotti e levandosi di dosso mafia e i mafiosi che eleggono per avere clientele. Che poi tutto si paga… E’ un’opera che non ha un equilibrio tra costi di costruzione e di gestione e l’intensità di traffico che la utilizzerà. E’ un’opera di ingegneria eccelsa, ma lì sarà una cattedrale nel deserto.
Stattene corricato nell’arco di questi anni mi raccomando
scusa ma non capisco cosa voglia dire “stattene corricato nell’arco di questi anni”. Che significa?
per fortuna sì
allora siamo a posto…
Opera insostituibile per tutta l’Italia e per lo sviluppo del meridione, della Calabria e della Sicilia in particolare. Finalmente questa sembra essere la volta buona!👍👏👏👏
Mi piacerebbe sapere anche quali sono i programmi del governo per la Calabria e la Sicilia in merito a:
– edilizia scolastica: adeguamenti anti sismici ed ampliamenti tali da non avere turni pomeridiani e classi da trenta e più studenti;
– sanità: ospedali, reparti, pronti soccorso e medici…magari anche italiani;
– viabilità regionale: la così detta “strada della morte” statale 106 tutta…non brevi tratti;
– ferrovie e autostrade regionali;
– acqua dai rubinetti delle case;
– ….
Tutti argomenti per i quali si hanno altrettanti record.
Assolutamente si è in opera che deve concludersi
La Sicilia e la Calabria, sono decenni indietro su depuratori e trattamento rifiuti normali e tossici, reti stradali ed in particolare acque bianche e fognature. Magari 20 mil ( 12.7 più extra costi finali a 18 arrivano come minimo) li spenderei li. Il Tirreno funziona come discarica dove, misteriosamente affondano “certe navi” ma il personale si salva. Due esempi per la Calabria. A Pizzo Calabro 7 ani fa, raccolsi io i sacchetti lasciati in giro in una spiaggia, armandomi di un sacco nero. Nell’altra spiaggia, quella della grotta , c’erano 200mq di spazzatura urbana a 40 metri dal mare. E via il ponte mentre siamo ancora alla preistoria della gestione del territorio e della civiltà urbana. Come ingegnere mi servivano vasche prima pioggia a Occhiobello nel 2003. Il rappresentante mi disse che in Calabria non le vendono perché non le richiedono. Questo anche nelle opere pubbliche. Ho seguito a 27 anni il consolidamento statico del Sasso Caveoso a Matera per 3 anni, conosco bene il sud per viaggi e per lavoro. Prima si ripara il tetto della casa e i suoi serramenti che cadono a pezzi e poi se i costi/benefici sono adeguati si compra la Val Cucine da 50.000 euro. Come ingegnere dico anche, perché 7.1 della Ruchter? Il terremoto non ha la memoria di 200 anni ma 500 o 1000 o 5000 anni almeno. Li, visto quanto successo a Siracusa alla fine del 1600, 7.3-7.5 sono nirmalmenre possibili. Forse tre pilastri era la soluzione migliore se proprio vuoi farlo, ma non hai il record di campata da sbandierare. È un Vajont 2 Si sono fermate le complicatissime faglie? No anzi. È tutto un errore fin dall’inizio e sarà un disastro, come imporre l’auto elettrica al 2035. Stessa porcata idealmente, ma il ponte potrebbe mietere vittime in transito ed esserci soprattutto nelle città vicine. Infatti, dulcis in fundo, ricordo che nel 2003 ho letto in una rivista tecnica da ingegneri, che il terremoto del 1908 provocherebbe ora a Messina, 38.000 morti. Si fa il ponte e non si porta al minimo questa cifra come farebbero Cile e Giappone o NuovaZelanda? Siamo al fatalismo puro è l’italia con la i minuscola.
Ottimo.
È una buffonata. Da decenni la Sicilia soffre per il cattivo stato delle vie di comunicazione con strade provinciali ridotte a trazzere o addirittura chiuse con la solita scusa che non ci sono fondi. Aree archeologiche e riserve naturali abbandonate a se stesse, discariche a cielo aperto ovunque ed ora ci vengono a dire che con il ponte ci porteranno il progresso? Ennesima presa per i fondelli, quando ci sono interessi i soldi li trovano mentre della vera condizione della Sicilia non fregava a nessuno.
sarebbe ora che vi lasciate alle spalle una situazione di stallo, lenta, un percorso a ostacoli, che arricchisce chi da anni approfitta di questa situazione, piu’ di 30 euro a tratta per un auto, ore e ore di attesa nei giorni critici, inquinamento fonico e smog senza fine per i residenti, per salvare qualche centinaio di posti di lavori dei traghetti?
Sarebbe ora che la sicilia sia al passo col resto d’Italia…Messina con strutture autostradali non fatiscenti, ma da paura, tipo giostra dei mostri, ponti con stuttura esposta, allagamenti…chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
Per i finti ambientalisti, vi consiglio di mettervi ai margini delle strade e ripulire cio’ che amate, c’é schifo ovunque, se guardate le immagini da un drone tutto sembra bello, avete mai guardato giu’ dal traghetto i pesci che mangiano gli scarici fognari rilasciati in mare, approfittano quando le eliche smuovono il fondo…
Lasciate da parte la vostra ipocrisia e accettate un’opera che aiuterà ad andare avanti, a patto che chi deve controllare controlli e non com’è stato fatto in altre parti, inaugurato e dopo pochi mesi, inagibile!!
Auguro delle pene severe a chi non fà il proprio dovere e fiducia a chi crede in quello che fà.
Uscite da questo guscio.
Doveva essere posta la prima pietra nel luglio 2024, ancora nulla , ci sarà davvero la prima pietra in primavera del 2025?
Non è considerata una Grande Opera se vengono demolite le case dei cittadini. Sono solo benefici per i politici che incassano.
Io si ci credo e vorrei vedere l’inizio lavori!!!!!!
Uno spettacolo! Speriamo,o che questa sia la volta buona, se ne parla da anni!