Milano Portello e Cagnola. Il cavalcavia di viale Renato Serra e viale Monte Ceneri è una struttura viabilistica realizzata negli anni Cinquanta del XX secolo per “alleggerire” il traffico attorno all’area della fiera di Milano.
Costruita tra il 1959 e il 1965 su progetto dell’ingegnere Silvano Zorzi, con il supporto dell’ingegnere Giorgio Macchi, e realizzata dall’impresa Angelo Farsura, la sopraelevata aprì un primo tratto al traffico nel 1961, con il completamento del sovrappasso di viale Renato Serra sull’incrocio con viale Scarampo e viale De Gasperi, dotato anche di un sottopasso, mentre il resto del cavalcavia venne attivato nel 1965.
Sin dall’inizio, l’opera fu oggetto di critiche, soprattutto per la decisione di vietare il transito ai mezzi pesanti per mantenere una struttura più snella, dando priorità all’estetica rispetto alla funzionalità. Fu anche proposta l’estensione della strada sopraelevata all’intero anello della circonvallazione esterna, ma l’idea venne abbandonata a causa dei problemi urbanistici che emersero, e il progetto si realizzò solo nel tratto adiacente di viale Monte Ceneri.
La costruzione comportò l’abbattimento di centinaia di platani che, come nel resto della Circonvallazione, caratterizzavano e abbellivano il viale. In quegli anni, non esistevano comitati a tutela del verde urbano, e l’automobile era considerata uno status simbol fondamentale. D’altronde le città di tutto il mondo si impegnavano a migliorare la viabilità per i veicoli a motore ignorando che le città necessitassero di aree verdi.
Il cavalcavia semplificava il percorso per chi si spostava da piazzale Lotto a piazzale Lugano o alla Ghisolfa bypassando la congestione dell’area della fiera, eliminando semafori e incroci che avrebbero rallentato il traffico. La struttura, lunga circa circa un chilometro e ottocento metri (1400 m nella seconda porzione che va da via Traiano al ponte Bacula – Ghisolfa), è caratterizzata da pile centrali che sorreggono una piastra continua in calcestruzzo armato, con campate che raggiungono i 42 metri all’intersezione con viale Certosa e via Mac Mahon. Il progetto di Zorzi, che utilizza una piastra continua bidirezionale senza precompressione, si distingue per la sua eleganza architettonica e per l’attenzione all’intradosso, la parte più visibile della struttura dalla strada.
Il cavalcavia parte da piazza Stuparich e si estende per oltre un chilometro e mezzo fino a piazzale Lugano alla Ghisolfa, attraversando le zone del Portello e della Cagnola.
Nonostante la sua funzionalità, l’opera ha avuto un impatto negativo sull’ambiente urbano circostante, contribuendo al degrado e alla svalutazione degli immobili lungo il suo percorso. Negli anni, l’area è cambiata, con la Cagnola che ha visto un aumento di residenti extracomunitari e nuove attività commerciali, mentre la zona del Portello è stata completamente riqualificata con la demolizione degli stabilimenti dell’ex Alfa Romeo (industria attiva dal 1906 al 1986) avvenuto nel 2004, e la costruzione di edifici moderni come Parco Vittoria e il Parco Industria Alfa Romeo.
Nel 2012-2013, il cavalcavia fu oggetto di un intervento di restauro e riqualificazione, e iniziarono a circolare idee per la sua trasformazione, ispirate alla High Line di New York, o la Promenade plantée di Parigi (La Coulée verte René-Dumont), dove in entrambi i casi una vecchia ferrovia sopraelevata è stata convertita in una passeggiata verde per pedoni e ciclisti molto suggestiva.
L’idea di trasformare il cavalcavia in una passeggiata in un giardino pensile non è priva di fascino: un percorso sopraelevato tra alberi e prati potrebbe diventare uno spazio per passeggiare e rilassarsi, pur essendo sopra il traffico. Tuttavia, la realizzazione di tale progetto comporterebbe alcune sfide tecniche, come la necessità di aggiungere terra e alberi, che potrebbero sovraccaricare la struttura, e la costruzione di scale d’emergenza per facilitare l’accesso lungo il tragitto in più punti.
Questo intervento porterebbe reali benefici alla zona? Sotto al cavalcavia, rimarrebbero comunque i parcheggi e la vista su una struttura in cemento, sebbene “verde”? Certamente, migliorerebbe la qualità della vita per i residenti e potrebbe attirare turisti e curiosi, dato che l’area non è distante da CityLife e dal Sempione. Ma sarebbe davvero la soluzione migliore?
Una proposta alternativa sarebbe demolire il cavalcavia e ripristinare i due viali come erano prima degli anni Cinquanta, con filari di alberi e una corsia preferenziale per la linea 90/91. Questo però comporterebbe alti costi di demolizione e il rischio di polveri nocive, ma potrebbe ridare nuova vita all’area, soprattutto se consideriamo che la motorizzazione urbana potrebbe ridursi in futuro.
Ad ogni modo il dibattito è ormai aperto e dal prossimo anno il Comune pubblicherà il bando per trasformare il cavalcavia di Viale Serra-Monte Ceneri da strada ad alto scorrimento a nuovo parco lineare.
- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Googlemap; Milano Sparita; Fondo Zorzi
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Seconde me non risolviamo nulla, penso sarebbe meglio eliminarlo e farne un parco piantumato a terra! Si percepirà sempre il distacco tra le case e il disaggio. Poi per andarci su, immagino tante rampe di ferro che faranno percepire il parco come una scalata.
Ho visto quello di NY, è grazioso perché piccino largo 3 metri. E si sviluppa tra le case a modo si serpente. Esattamente il contrario di Milano, grade, vuoto e disagio, affacciato su i palazzacci degli anni ‘70.
Ma poi non riusciamo dico, non riusciamo a mantenere due aiuole in piazza duomo e pensiamo a un parco sopraelevato in periferia?
Pazzia pura.
Demolite il ponte e piantare alberi A TERRA!!!
Ma dove li vedi i palazzi degli anni ’70 lì?
perché, le case di viale monte ceneri che età avrebbero?
fossero anche del 1950 o 1960 il senso mi pare chiaro.
Sono d’accordo. Demolizione, parco a terra
…certo! …e tutte le auto che ci passano sopra, le facciamo passare davanti casa tua, così le puoi contare, una ad una…
le auto a milano sono sempre di più osteggiate per cui l’unica soluzione è abbatterlo – chi non vuole farlo accampa scuse sulle polveri che si sprigionerebbero.
ma tanto in italia “dal dire al fare ci passa il mare” e come diceva mio nonno “campa cavallo che l’erba cresce”.
a buon intenditor poche parole – comunque sempre pronto a scusarmi se tutto ciò verrà smentito.
ha per caso altri proverbi e frasi fatte?
Ma basta..non siamo a New York. Abbattete quel mostro o tra vent’anni siamo ancora qua a parlarne. Le proposte di trasformarlo in una High line sono l’ennesimo tentativo di fare finta di fare qualcosa per poi non fare nulla. Adesso arriverà un bel progetto fighetto che ci farà respirare un po’ di aria internazionale spiegandoci il contributo che le essenze scelte daranno alla lotta al cambiamento climatico, i render con i fenicotteri,mentre l’aria che respireranno quelli del primo piano sarà la stessa per i prossimi 20 anni perché non accadrà nulla. Non abito lì e quindi non ho alcun interesse diretto, ma il primo candidato sindaco che dice entro 12 mesi lo abbatto e rido dignità a viale Monteceneri lo voto.
Se si vuole mantenerlo, perché serva a qualcosa allora è meglio usarlo per farci passare solo la filovia che si velocizzerebbe non poco; se invece si vuole il verde meglio abbattere il cavalcavia e farlo sullo spartitraffico piuttosto che su una struttura di cemento armato dove non avrebbe nessuna profondità e anche poco accessibile.
Ma poi il paragone con la “High Line” di New York non sta in piedi: quella è realizzata sopra un rilevato ferroviario contiguo a edifici e che passa sopra negozi e magazzini, quindi non si poteva rimuoverlo ma solo recuperare a verde la superficie dismessa della linea ferroviaria. Solo che qui dobbiamo scimmiottare quello che fanno là, con tanto di utilizzo di nomi stranieri, perché di moda…
Lascerei la decisione agli abitanti di viale Monte Ceneri che da 60 anni si vede sfrecciare le macchine ad altezza balcone. Se votassero per avere la visuale libera, e un po’ più di intimità in casa, non mi sentirei di dar loro torto.
Io, se abitassi li, vorrei marciapiedi più ampi e attrezzati, un doppio filare di alberi, una corsia preferenziale per la 90/91 e il servizio pubblico, una pista ciclabile, e quel che avanza, anche magari una sola corsia per senso di marcia, per il traffico privato. Via tutti i parcheggi.
Inutile fare un giardino pensile lungo il ponte se poi tutta monte ceneri è nel degrado più totale. Sotto il ponte tra le auto ubriachi e drogato hanno la meglio, i negozi lungo la via hanno marciapiedi sporchi e lerci, per non parlare del circondario dove ormai hanno chiuso tutti i negozi e gli unici aperti sono mercatini orientali con vendita prodotti di dubbia provenienza, che si improvvisano bar e somministrano alcol e drink come se avessero le licenze per farlo. Prima di sognare un giardinetto volante mettiamo i piedi in terra e facciamo ripulire la zona che fa letteralmente schifo
Esatto. C’è la tendenza ad imitare senza riflettere sui contesti.
Quanta gente pratica… è evidente che buttar giù tutto è meglio, ma un confronto rispetto a costi e tempi? Demolizione, smaltimento e bonifiche costeranno come rifare il cavalcavia nuovo… insostenibile. Preferisco la soluzione realizzabile.
Le ferrovie di NY e Parigi erano integrate (e lo sono tutt’ora) con palazzi e negozi.
É sufficiente andare su Google Maps per vederlo ancora oggi.
Il cavalcavia Serra non è integrato con niente: se non serve più va abbattuto, per ridare spazio tra i palazzi ed evitare la sciatteria che si crea sotto qualunque ponte.
Bell’articolo comunque. Bravi.
Sono d’accordo: la cosa migliore sarebbe abbattere tutto e rifare preferenziale e alberatura a livello terreno. Al massimo si potrebbe pensare un bel parcheggio sotterraneo se la conformazione delle strade lo permette.
Sarebbe una “high-line” che collega da periferia Est a perfieria Ovest senza nessun vero punto di interesse.
En passant: volendo proprio pensare a una High-line milanese si potrebbe fare con poco sforzo rendendo più piacevole e fruibile la passeggiata ciclo-pedonale che da portello porta fino a city-life passato da Casa Milan e la sopra-elevata (gia alberata!) dei capannoni della fiera in viale Scarampo
Farà la fine del progetto per la riapertura dei Navigli,,,,bando internazionale…ci si riempie la bocca….poi….
io credo che sia follia pura, una zona già congestionata, con tutto il traffico deviato al di sotto, sai che aria fresca al di sopra ? ma lo vogliamo collegare il cervello? milano non è adatta a certe strutture, non siamo ne Amsterdam ne parigi ne new york
Va abbattuto e basta. Il comune non ha soldi e accampa scuse. Dicono che la demolizione inquina. Solo quella del ponte però, tutte le speculazioni edilizie invece di polveri non ne fanno. Evidentemente gli oneri di urbanizzazione fanno da filtro…
Idea per me folle. Gli esempi esteri citati erano strutture dismesse e di dimensioni contenute mentre il cavalcavia milanese smaltisce efficacemente il traffico. Quindi i paragoni sono del tutto fuorvianti. Chiuderlo comporterebbe solo un aumento dei tempi di percorrenza e maggiore inquinamento mentre chi mai percorrerebbe un parco pedonale lontano da tutto con rampe di accesso faticose? Ideologia utopistica contro il buon senso pratico.
Ma chi andrebbe “a passeggiare” su un cavalcavia che non collega nulla, tra orrendi palazzi e traffico impazzito?
Se proprio volete riqualificare la zona, il cavalcavia va abbattuto!
Conviene abbatterlo e ripristinare la corsia centrale per bus e taxi. Una volta completa tutta la circonvallazione con strada dedicata, converrebbe sostituire i bus con un tram dedicato facendo dei sottopassi in occasione degli incroci più problematici.
Ma poi scusate perché abbatterlo o ridurre la sua funzione?
Quel ponte serve a risparmiare un po di tempo e non fare tutti i semafori..
Ammetto la mia ignoranza, ma davvero non capisco il meccanismo, se non si fa l’high line, condivido in pieno tutto ciò che avete detto dalla mancanza di contestualizzazione al progetto fighetto con fenicotteri e angeli, allora si deve abbattere, ma perché?
Qualcuno ha valutato l’impatto che ne deriverebbe sul traffico nei viali sottostanti? Non credo che le auto che oggi passano sopra il cavalcavia si smaterializzerebbero dopo la realizzazione della high line…
L’unica soluzione è demolirlo così come quello al Corvetto.
È inutile continuare a mare marketing su una ipotetica highline verde,impossibile perché al massimo sul cavalcavia puoi mettete a dimora delle siepi ma non alberi.
Quel cavalcavia fa molto più schifo per quello che c’è sotto che non per il sopra. Metterci due piantine non risolverà nulla. Molto meglio abbatterlo.
Potrebbero fare l’high line sulla copertura che vogliono mettere tra Cadorna e Domodossola. Anche alla stazione di Porta Genova, una volta dismessi i binari potrebbero fare dei giardini.
Ma fare in viale Serra e viale Monteceneri qualcosa tipo le ramblas di Barcellona? È vero che in quella zona in questo momento non c’è nulla da vedere ma il resto potrebbe arrivare dopo. Anche all’Hudson yards di New York, prima che arrivasse l’high line, non c’erano tutti quei grattacieli che ci sono oggi. C’erano depositi, capannoni, magazzini,… basta documentarsi.
Che poi, se ci fossero i soldi, a Portello si potrebbe costruire, non solo l’high line, ma tutto l’Hudson yards newyorkese, con tanto di grattacieli, mall di lusso, museo d’arte moderna, galleria d’arte, ecc… al posto dei padiglioni del MiCo, della concessionaria di viale Teodorico e dei palazzi di piazza Gino Valle che oggi ospitano casa Milan, Vittoria assicurazioni, ed LG.
Ovviamente collegherebbe City life e Portello “yards” al nuovo quartiere che nascerà allo Scalo Farini.
Invece, alla stazione di Porta Garibaldi ci vedrei bene un progetto tipo il Liverpool street station di Londra: tetto sui binari con piazza sul cavalcavia Eugenio Bussa, proprio come l’Exchange square di Londra che affaccia sui binari della stazione.
La soluzione migliore per me rimane una sola: abbattere tutto e ritornare ad avere una parte centrale alberata dove in mezzo far passare i bus e magari una ciclabile protetta. Quella struttura è sempre stata e sempre rimarrà un pugno nell’occhio in quel contesto… poi farci solo uno spazio pedonale e qualche fiorellino e praticino/erbaccia non so quali benefici reali potrebbe mai portare, visto che di certo non possono piantarci degli alberi. E poi chi la userà? Chi abita lì per portare il cane a fare i bisogni o per due passi dopo aver cercato una scala di accesso chissà quanto alta e scomoda? Per me rimane una soluzione senza senso e fuori contesto…
Ma in una Milano che è nel più totale sbando e in stato di abbandono abbiamo bisogno di ste fesserie???!!!!
Me lo immagino il giardino pensile occupato da pusher …..
Saranno contenti quellidella zona… almeno prima potevano uscire di casa… domani no
Un’amministrazione e un sindaco che si distinguono per risultati zero e chiacchiere inutili e dannose (tutte le piscine comunali chiuse da/per anni, in nome di privatizzazioni a tappeto) possono solo fare l’ennesima chiacchiera inutile, dannosa e provinciale (sciocca imitazione della HiLine di NY) con tutt’altri contesto e caratteristiche: come già spiegano altri commenti di cittadini che hanno gli occhi ben aperti sull’inaffidabilità di chi inventa certe vane fantasie.
Nel decennale (2014-2024) del Concorso Internazionale per il Cavalcavia Bussa non poteva mancare il bando per un altro cavalcavia.
Che poi guardare rendering e discuterne su forum e social è anche un passatempo divertente quando si sa benissimo che tanto scherzano.
Ma voi ci siete o ci fate, ma vi rendete conto del problema di traffico che si creerebbe togliendolo? boh ma voi vivete sulla luna, ma avete capito che a milano ogni giorno entrano quasi un milione di veicoli di tutti i residenti della lombardia. siamo in 9 milioni in lombardia e quasi un milione entra ogni giorno in macchina a milano, Ma secondo voi anzichè pensare a cose inutili come questo, non si può cercare di capire come spostare queste persone facendo in modo che da casa loro a milano ci mettano un tempo uguale non superiore allo spostamento in macchina. Avete capito che la gente fuori e dentro milano usa la macchina perchè ci mette meno??? prontooooo? la macchina non la usano perchè gli piace ma perchp ci mettono menooooo? quindi quando e se esiste un treno/autobus mezzo qualsiasi che da casa mia mi fa mettere meno tempo che in macchina con uno sforzo minimo allora sostituirò la macchina con altri mezzi. Per esempio io che abito in zona solari, mi muovo sempre a piedi in zona. Poi quando mi devo spostare di zona oltre i 2 km guardo se ci metto meno in maccchina con i mezzi o con la bici e agisco di conseguenza. Non è che penso adesso ci metto 30 minuti in più perchè voi volete che tutti vanno in bici o con i mezzi. Se ci metto meno prendo mezzi bici se ci metto di più vado in macchina molto semplice. Ma davvero non ci arrivate. e voi non potete obbligare gli altri perchè non siete la maggioranza per ora almeno in lombardia voi green del cazzo sarete se va bene 500000 cioè solo chi vive nei centri urbani ztl. tutti gli altri che non vivono in ztl o centri urbani usano la macchinaaaaa, non per forza nel tragitto casa lavoro, ma nei fine settimana e per impegni e attività personali extra lavorative
Leggevo con interesse i vari pareri, talvolta condivisibili, altri meno, ma tutti civili ed educati, ecco non è questo il caso, ma tant’è. Comunque il problema dell’eccesso di auto nelle città (con tutti problemi che ne conseguono) non può essere ignorato, soprattutto da chi, in quelle città, ci abita. E poi, diciamolo, quel cavalcavia è proprio orrendo, una soluzione va trovata! Ci sono dei residenti che ci vivono, non possono continuare a sopportare le “esigenze di scorrimento” di chi sta altrove.
Adriano ha ragione.
L’egoismo è ciò che governa l’automobilista.
Almeno è sincero.
Ecco perché per vincere la battaglia contro smog e auto non bisogna farsi troppi problemi.
Rendere meno comodo lo spostamento in auto è già bene.
E farlo per rendere più comodo lo spostamento in bici e a piedi è la via da proseguire.
Ha ragione lui, è ancora troppo comodo preferire l’automobile alla bici o al tram.
La velocità non c’entra nulla. È la comodità che l’automobilista persegue.
La comodità a scapito degli altri, della collettività.
L’interesse egoistico individuale.
Quindi? Facciamo tesoro di questo e cambiamo le cose.
E quando facciamo degli interventi non preoccupiamoci più di tanto che l’uso dell’automobile diventi … più scomodo.
È una cosa positiva non negativa per la collettività.
Certo a chi vive FUORI Milano della collettiva di Milano non frega un cazzo, ovvio.
A maggior ragione perseguiamo i nostri fini del bene GENERALE e non INDIVIDUALE PARTICOLARE.
Lo dice pure Kant.
Ps.
Sulle censure meloniane di Urbanifile ai commenti dei post, no comment
Telemeloni
Ho capito che c’è un sacco di beata gente che odia chi “va in giro di qua e di lá per lavorare”
Centro urbano ztl è la zona più di destra di Milano. Riveda le sue convinzioni, sono basate su stereotipi e preconcetti superati.
Abbattere
Non abito lì ma potrei dire in zona, quantomeno ci passo per andare e tornare da casa. Non mi dispiacerebbe affatto in quanto ho apprezzato la High Line (pur essendo questa differente), abbellirebbe e riqualificherebbe per bene la zona, tuttavia si dovrebbe pensare anche a riqualificare completamente il sotto in qualche maniera. Alla fine la struttura già c’è, perché non sfruttarla al meglio se fosse possibile e magari meno costoso dell’abbattimento?
Una struttura tipo High line non ha senso, perché comunque rimarrebbe il contesto degradato sotto e l’accesso sarebbe scomodo. Oltretutto la struttura non può sopportare grande peso di terra.
L’unica soluzione è l’abbattimento con il completamento della 90.
Soluzione ancora migliore che era già stata proposta in passato sarebbe l’abbattimento e lo scavo di un tunnel sotto il sedime della struttura. In superficie rimarrebbe la 90/91 e una complanare da una corsia per lato con possibilità di creazione di un parco ricavato su uno dei due lati della carreggiata. Ogni altra soluzione è una porcheria.
È un residuato orrendo di un’edilizia fantozziana… Anche a Roma hanno eliminato le sopraelevate sostituendole con una galleria… A Milano ci fanno un giardino?!? Per chi?!? Tossici e spacciatori?!? Se lo eliminano si liberano due corsie più preferenziali, se lo trasformano in un inutile giardino creano un caos di auto incredibile in quelle due corsie per lato che restano sotto.
Sarebbe interessante una approfondita indagine sul degrado subito da Viale Monte Ceneri negli anni intercorsi tra il completamento del cavalcavia e oggi. Non molti forse ricordano quanto ricco di attività commerciali, anche di qualità, fu questo viale. Nessuna amministrazione comunale, nel corso dei decenni, ha dato segno di accorgersi di quanto stava accadendo. Oggi la zona è ridotta ad una terra di nessuno tra ParcoVittoria-Portello e la futura (chissà quando……) Area Piazzale Lugano- Parco Farini. La High Line è un’idea carina, ma al di là della effettiva godibilità da parte di potenziali utenti (sarà interessante vedere il progetto dei punti di accesso) avrebbe un alto costo per una manutenzione adeguata….
Bisogna avere il coraggio di buttare giù tutto nel quadro di un ripensamento di viabilità e trasporti di questa area urbana.
Va demolito e ripristinato il viale alberato. A quota marciapiedi rimarrebbe alla vista l’orrenda cavalcavia in c.a., con tutti i problemi che ne conseguono (ammaloramento della struttura, costi di manutenzione ordinaria elevatissimi, imbrattamento dei muri da parte dei soliti vandali, sporcizia al di sotto, ecc.. ..per non parlare della visuale rovinata…si creerebbe una situazione di diseguaglianze tra chi vive ai piani bassi degli edifici circostanti che continuerebbero a vedere l’orrenda struttura e chi vive ai piani alti che godrebbero della vista del giardino).
non credo proprio che demolire e piantumare a terra sia più costoso di piantumare sopra il cavalcavia, dovendo probabilmente consolidare le strutture e aggiungere punti di accesso con scale e ascensori.. e delle aree sotto al cavalcavia cosa ne faremmo?? i cittadini vogliono idee concrete che portino reali benefici alla città non slogan elettorali
Comunico che qualche anno fa ( 5?) e’ stato rimesso a nuovo con un interventi statici ecc. La demolizione ha un costo non indifferente, facile dire “demolisco” …..2 anni di lavori almeno e zona bloccata dove i lavori saranno in opera. Impossibile chiudere tutto. Viene modificata la viabilita’ della zona e tolti i parcheggi sottostanti che fra l’altro non sono pochi. Il piano di riconversione a giardino pensile potrebbe essere si chiude e si fa altro di fruibile. Questo funziona solo con un nuovo piano generale del traffico Milanese difficile da digerire. Se non usi l’auto in determinate situazioni non e’ che fai affidamento in toto su ATM. In attesa di un piano generale del traffico che disincentiva e penalizzi l’auto a favore del trasporto pubblico di qualita’ non si puo’ rinunciare a questo. Il rapporto auto in molte famiglie e’ per patente 1 Patente un Auto.
Buongiorno….”rimesso a nuovo” ? Direi piuttosto imbellettato comme une vieille maitresse… Questi interventi di maquillage lasciano in brevissimo tempo il tempo che trovano. Per il resto prendiamo atto che negli anni è mancata la volontà di trovare una soluzione radicale, nonostante vi siano state proposte serie e concrete. L’abbattimento prima o poi sarà inevitabile, l’importante sarebbe non arrivarci impreparati ma con adeguati studi e programmazione.
Io personalmente ho l’impressione che il problema principale sia come é gestito il piano strada attualmente. si potrebbe benissimo ridurre di molto il traffico riducendo drasticamente la circolazione a piano strada, riqualificare con forza con aree pedonali, verde piazzette coperte, campi sportivi etc lungo il sotto del cavalcavia. alla fine è un cavalcavia relativamente, gestito bene può fungere da vera pensilia urbana.e perché no “chiudere il ponte in una sorta di galleria che mantiene il suo ruolo di arteria”. le opzioni sono tante, a mio parere la criticitá della proposta sta nel taglio che si crea tra il giardino pensile e lo spazio a terra che sarebbe sempre più una tangenziale.
NON ABBATTETELO. ASSOLUTAMENTE.
PIUTTOSTO MOBILITATE LE ARCHISTAR MILANESI PER UN PROGETTO CHE “INTUBI” QUESTA STRUTTURA PERMETTENDO AL TRAFFICO DI FLUIRE COME ADESSO, E SUL CULMINE DI QUESTO TUBO SI REALIZZI UN PERCORSO “VERDE” PEDONALE E CICLABILE.
Come no, tubo fino al terzo piano, giardini all’altezza del quinto…
Qui ci vuole un’archistar con almeno 6 palle!