Milano | Porta Vittoria – Il cantiere fantasma per la Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia

Milano Porta Vittoria. La Palazzina Liberty, gioiello architettonico situato nel Parco Formentano di Largo Marinai d’Italia a Porta Vittoria, è chiusa dal febbraio 2022 finendo inesorabilmente in uno stato di abbandono subito dopo. Le facciate, deturpate da graffiti, scritte vandaliche, vetri rotti e porte sbarrate, testimoniavano il degrado di questo edificio, un tempo simbolo del liberty milanese. Nonostante interventi di pulizia periodica, come quello del 2014 che aveva incluso l’uso di un prodotto idrofobo “rivoluzionario” per proteggere le superfici, i segni di vandalismo sono sempre riapparsi.

Nel novembre 2023 era stato affidato il progetto di riqualificazione della Palazzina, con interventi che sarebbero patiti nell’aprile 2024. Qualcosa pare si sia mosso, ma come al solito molto lentamente e a novembre la situazione pare un po’ in stallo. I lavori, che dovrebbero vedere il restauro delle parti esterne e il rifacimento completo degli impianti e degli arredi interni, puntando a restituire l’edificio alla città entro l’estate del 2026 per ora si limitano alla recinzione dell’edificio e poco altro.

A questo punto ci chiediamo se la Palazzina Liberty tornerà così a essere un luogo di cultura e aggregazione, con una sala per eventi e concerti da 200 posti per il 2026, come promesso o dovremo rimandare ancora a data da definirsi?

Costruita nel 1908 su progetto di Alberto Migliorini, la palazzina era il cuore pulsante del Mercato Agricolo di Porta Vittoria, luogo di scambi commerciali e sociali, dotato di bar e ristorante. Negli anni ’60, con la decisione di smantellare il mercato per creare il Parco Marinai d’Italia, l’edificio rischiò di essere demolito come il resto del complesso. Italia Nostra e la Sovrintendenza riuscirono a salvarlo, riconoscendolo come esempio pregevole di liberty milanese, ma le tettoie laterali vennero abbattute.

Per circa dieci anni, la Palazzina restò inutilizzata e in degrado, fino al 1974, quando il collettivo teatrale La Comune di Dario Fo e Franca Rame la occupò, trasformandola in teatro popolare e centro culturale. Questo periodo, segnato da spettacoli e battaglie politiche, rappresentò una fase vivace per l’edificio, che divenne anche palcoscenico per concerti e iniziative sociali. Tuttavia, negli anni ’80, la Palazzina tornò in abbandono, accompagnata da polemiche sul suo destino.

Nel 1992, dopo una ristrutturazione, l’edificio fu inaugurato con l’idea di renderlo un centro per eventi culturali. Concerti, laboratori e sfilate si sono alternati nel tempo, ma senza mai garantire una gestione stabile e continua. Il degrado si è ripresentato ciclicamente, portando alla situazione attuale. Ora, sperando che i lavori riprendano, si spera di chiudere un capitolo travagliato e restituire alla città un luogo di grande valore storico e culturale.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Andrea Cherchi
  • Palazzina Liberty, Porta Vittoria, Restauro, Largo Marinai d’Italia, Dario Fo e Franca Rame, Milano Classica, Parco Vittorio Formentano
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Porta Vittoria – Il cantiere fantasma per la Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia”

  1. Palazzina Liberty, poche (e confuse) notizie, tutte brutte.

    Recentemente il giornale di zona “Quattro” ha deciso di non pubblicare una nota di protesta del “Comitato Palazzina Liberty bene comune”, contro l’informazione largamente incompleta rispetto alla tempistica incerta dei lavori di riattivazione della Palazzina Liberty e ai soggetti coinvolti nella riformulazione della sua funzione, tra cui il nostro Comitato Palazzina Liberty, attivo da alcuni anni e impegnato in una interlocuzione con l’Assessorato alla Cultura.
    Abbiamo deciso di rendere pubblica la grave mancanza di informazioni di “Quattro”, che si vanta di essere la voce “indipendente” del quartiere.

    Precisiamo che, in una recente riunione di Commissioni del Municipio 4, è stata affrontata la progettazione di servizi e di spazi ad essi dedicati intorno alla Palazzina. Attenzione: “intorno”, non “nella” Palazzina, mentre non ci si è occupati dei lavori interni, che appaiono in preoccupante ritardo rispetto alla tabella di marcia. In compenso sono state tirate fuori, come un coniglio da un cappello, alcune suggestioni progettuali estemporanee relative a costruzioni esterne, da abbinare al corpo della Palazzina: queste strutture ospiterebbero servizi e spazi da affidare, tramite bando, a privati o a privato sociale senza che ci sia certezza della gestione pubblica.

    Siamo preoccupati e fortemente critici rispetto a questi possibili interventi, che tradirebbero l’impianto della difesa della Palazzina come bene comune, aperto alla cittadinanza, a regia pubblica, come era stato formulato nelle assicurazioni dateci dall’Assessorato.
    Prossimamente, sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/PalazzinaLibertyBeneComune/ esprimeremo in dettaglio la sostanza delle nostre critiche, sulle quali organizzeremo momenti pubblici di chiarificazione e mobilitazione.

    Comitato Palazzina Liberty bene comune

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  2. Palazzina Liberty, poche (e confuse) notizie, tutte brutte.

    Recentemente il giornale di zona “Quattro” ha deciso di non pubblicare una nota di protesta del “Comitato Palazzina Liberty bene comune”, contro l’informazione largamente incompleta rispetto alla tempistica incerta dei lavori di riattivazione della Palazzina Liberty e ai soggetti coinvolti nella riformulazione della sua funzione, tra cui il nostro Comitato Palazzina Liberty, attivo da alcuni anni e impegnato in una interlocuzione con l’Assessorato alla Cultura.
    Abbiamo deciso di rendere pubblica la grave mancanza di informazioni di “Quattro”, che si vanta di essere la voce “indipendente” del quartiere.

    Precisiamo che, in una recente riunione di Commissioni del Municipio 4, è stata affrontata la progettazione di servizi e di spazi ad essi dedicati intorno alla Palazzina. Attenzione: “intorno”, non “nella” Palazzina, mentre non ci si è occupati dei lavori interni, che appaiono in preoccupante ritardo rispetto alla tabella di marcia. In compenso sono state tirate fuori, come un coniglio da un cappello, alcune suggestioni progettuali estemporanee relative a costruzioni esterne, da abbinare al corpo della Palazzina: queste strutture ospiterebbero servizi e spazi da affidare, tramite bando, a privati o a privato sociale senza che ci sia certezza della gestione pubblica.

    Siamo preoccupati e fortemente critici rispetto a questi possibili interventi, che tradirebbero l’impianto della difesa della Palazzina come bene comune, aperto alla cittadinanza, a regia pubblica, come era stato formulato nelle assicurazioni dateci dall’Assessorato.
    Prossimamente, sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/PalazzinaLibertyBeneComune/ esprimeremo in dettaglio la sostanza delle nostre critiche, sulle quali organizzeremo momenti pubblici di chiarificazione e mobilitazione.

    Comitato Palazzina Liberty bene comune

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    • @ Anton: Quella intestazione (dovuta) a Dario Fo e Franca Rame la Palazzina ce l’ha già, a ben vedere. Ma quello che si deve chiedere con forza è che, in coerenza con quella intestazione, la Palazzina riprenda un ruolo attivo nella cultura a Milano, come bene comune, aperto al quartiere e alla città, con una gestione e una progettualità pubblica

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      • In tempi di squadracce fasciste che irrompono nei cinema per interrompere i film e sputare sugli spettatori per intimidazione…

        Anno 1924-2024
        E sono pure tempi di censura politica online.

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