Milano | Rottole – Una vera Moschea in via Esterle

Milano Rottole. Una nuova moschea sorgerà a Milano, nell’area degli ex bagni di via Carlo Esterle alle Rottole (tra via Padova e via Palmanova), capace di ospitare 3.500 fedeli ogni venerdì su tre turni. Il progetto prevede una struttura di 750 mq coperti su un’area totale di 1.500 mq, con un design dominato da quattro cupole azzurre, scelte per armonizzarsi con il contesto italiano, nonostante il verde sia tradizionalmente il colore dell’Islam.

Il costo complessivo dell’opera, incluso un parcheggio sotterraneo richiesto dalla normativa regionale, è stimato tra i 3,5 e i 4 milioni di euro. La Casa della Cultura Musulmana ha già investito 495.000 euro per il diritto di concessione trentennale dell’area. L’immobile attuale, risalente agli anni ’30, sarà demolito e la moschea costruita ex novo.

A dire il vero avremmo sperato in qualcosa di più ricercato e originale, con un’architettura moderna e spettacolare, un po’ come venne fatto nei primi anni Ottanta a Roma con la Grande Moschea progettata da Paolo Portoghesi.

Un simbolo di inclusione
Il nuovo luogo di culto si distingue per la sala di preghiera aperta a uomini e donne senza separazioni, sottolineando un messaggio di inclusione e rispetto per la città. L’architetto Mahmoud Asfa, anche imam e presidente del Consiglio direttivo della Casa della Cultura Musulmana, ha guidato il progetto insieme a un team di professionisti della comunità islamica.

In assenza di un minareto, scelta voluta per integrarsi meglio nel tessuto urbano e prevenire polemiche, l’edificio presenterà elementi architettonici che richiamano dettagli tipici degli edifici storici di Milano, come alcune finestre ispirate a quelle di Piazza Duomo.

Un percorso lungo e travagliato
Dopo dieci anni di bandi, ricorsi e polemiche, la svolta è arrivata nel 2022 con la Giunta Sala. L’assegnazione alla Casa della Cultura Musulmana è stata formalizzata nell’agosto 2023, dopo che un precedente tentativo della Giunta Pisapia era fallito a causa di una normativa regionale restrittiva.

La moschea non sarà solo un luogo di culto, ma uno spazio di dialogo interreligioso, con incontri e attività aperti alla cittadinanza, consolidando il ruolo di Milano come città aperta e solidale.

L’edificio da demolire venne realizzato nel 1938 come bagni pubblici e sorge a lato della massicciata ferroviaria (vicino si trova anche una palazzina delle ferrovie), e si affaccia su una delle tante piazze senza nome. Ad ogni modo un po’ ci spiace per la demolizione del vecchio edificio, simbolo di un’epoca e di un’architettura di servizio decorosa e ricca di elementi architettonici, come l’ingresso o le finestre separate da blocchi in mattoni sagomati con alucce laterali.

Naturalmente non mancano le polemiche sul progetto e la sua collocazione.

  • MOSCHEA VIA ESTERLE ROT12: C5
  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milano Sparita
  • Rottole, Via Padova, via Carlo Esterle, via Esterle, via Padova, via Palmanova, moschea, progetto
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

17 commenti su “Milano | Rottole – Una vera Moschea in via Esterle”

  1. Finalmente un edificio BELLO. Abbiamo dovuto aspettare gli anni di battaglie per costruire la prima moschea a Milano per avere un’architettura non moderna e fatta con lo stampino…

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  2. Il progetto mi piace, l’unica perplessità sul colore azzurro, preferivo il verde su le cupole, come cita l’articolo quest’ultima rappresenta la traduzione dell’Islam e lo trovo più armonico.

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  3. Se sarà come si vede nel rendering, è molto bella. Speriamo diventi un luogo di pace, dialogo e reciproca tolleranza… Speriamolo proprio. Solo una domanda di cui forse c’è già la risposta e mi è sfuggita: chi paga?

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  4. Che meraviglia!!!
    Più bella di centinaia di chiese cattoliche costruite negli ultimi 50anni!
    Care archistar occidentali, imparate cos’è l’armonia e il buongusto…
    Comunque anche con cupole verdi, si sarebbe integrata benissimo

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  5. cioé, a Porta Volta si fanno le scenate isteriche per un fottuto glicine e qui si abbatte un edificio che in teoria é pure sotto tutela?
    ma poi, perché le moschee sono sempre in questo stile “Aladin palazzinaro”?
    Facessero un progetto con uno sturio di architettura milanese con le contropalle. Non siamo mica al Cairo.
    E anche il Comune dovrebbe avere un minimo di dignità, invece di chinarsi agli sceicchi.
    K

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  6. Rimango sempre colpito quando leggo commenti eleganti, moderati, argomentati… scenate isteriche, fottuto glicine, i progetti con le contropalle, Senza contare il chinarsi agli sceicchi e non siamo mica al Cairo. Ti prego Atari, deliziaci ancora con le tue dotte riflessioni! E vatti a vedere cosa è stato costruito a Yamooussoukro, per dire… I luoghi di culto di ogni religione hanno e seguono i propri stili architettonici che sono replicati ovunque vengano costruiti.

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  7. Uno spazio che era pubblico, dato all’islam. Una religione piena di violenti e senza un vero messaggio da portare.
    E poi gli italiani che sono contenti sono l’apoteosi della demenza. Sono quelli che vogliono l’apertura e non si rendono conto che sono loro che devono integrarsi e uniformarsi a noi e non il contrario. Quando nei loro paesi osceni è completamente medioevali si potrà essere cristiani liberamente allora se ne potrà parlare ma ora come diceva Ratzinger questi sono al medioevo e noi ce lo portiamo a casa

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    • Uniformarsi a chi? A uno come te? E chi ti conosce!
      Io non voglio uniformarmi proprio a nessuno, e lungi dal volermi uniformare a uno come te. Son certo che il giorno che riuscirai a far uniformare qualcuno a te e alla tua volontà vi vedremo fare oink oink per le strade e mangiare il vostro sterco.

      E poi (ti prego se riesci salvaci da te stesso) la famosissima (solo a te e altri porci) non violenza dei cristiani nella storia, gente che ancora oggi ammazza per gelosia…ti prego.

      Ps: sei una bestia

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      • Ed ecco che su un sito di architettura, urbanistica, edilizia, invece di parlare di questo, ci si offende (pesantemente) per questioni ideologiche e religiose. Siamo messi male…
        p.s.: per contestate a “uno” che sarebbe violento, gli si dà del porco mangiatore di sterco che fa oink oink. Reazione molto moderata.

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  8. Avete sentito l’ultima? RFI (rete ferroviaria italiana) si oppone al progetto perché la costruzione sarebbe troppo vicina ai binari. Come dicono a Milano: rob de matt!

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