Milano | Porta Vercellina – Completato il ripristino di via Foppa nell’area Stazione M4 Bolivar

Milano Porta Vercellina. Terzo e ultimo appuntamento con le nuove aree delle tre stazioni aperte nell’ottobre 2024 in via Vincenzo Foppa, nel territorio di Porta Vercellina. Al link i due precedenti articoli: M4 Coni Zugna e M4 California.

L’area interessata, ormai completata (mancano forse solo piccoli dettagli e l’apertura all’utilizzo delle piste ciclabili), si estende tra gli incroci con via Trezzo d’Adda, via dei Grimani e via Washington, fino a piazza Bolivar, limitatamente al tratto compreso tra viale Misurata e la fine di via Foppa.

La stazione intitolata Bolívar prende il nome dalla piazza in cui si trovano gli ingressi della linea Blu (inizialmente prevista con il nome Washington-Bolívar). È situata all’estremità di via Foppa e all’inizio di via Lorenteggio. Piazza Bolívar, piuttosto anonima, è caratterizzata da una grande aiuola all’imbocco con via Lorenteggio, dove dal 2012 si trova il Monumento a Simón Bolívar (Caracas, 1783 – Santa Marta, 1830). Si tratta di un busto in bronzo raffigurante El Libertador, affiancato da una colonna in marmo bianco, che tuttavia rischiano di passare inosservati, nascosti dalla vegetazione circostante e dal traffico sostenuto delle vie circostanti.

A partire dall’incrocio con via Trezzo d’Adda, la pavimentazione in pietra e le aiuole realizzate seguono quanto previsto dal progetto della linea Blu. Tuttavia, come già evidenziato in precedenti articoli, riteniamo che una scelta meno orientata all’uso di materiali pregiati – come la pietra impiegata ovunque – avrebbe potuto consentire la riqualificazione dell’intera via Foppa, estendendo i lavori anche ai tratti precedenti e successivi, in accordo con il Comune, per ottenere un arredo urbano più omogeneo e non inframezzato da aree belle con aree selvagge (sia per natura che per parcheggio).

Purtroppo, come al solito, per ogni foto noterete almeno un’auto parcheggiata selvaggiamente, un problema che continua a deturpare lo spazio urbano.

Nel punto in cui via Vincenzo Foppa si incrocia con via Giorgio Washington, la strada si allarga, assumendo quasi l’aspetto di una grande piazza triangolare. Qui convergono anche via dei Grimani e via Sirte, formando piccoli lotti di terreno che, fin dagli inizi del Novecento, furono destinati a spazi verdi (in questa zona passava, fino agli anni ’30, la ferrovia che collegava San Cristoforo al Sempione e, ancora prima, il torrente Olona/Vepra). Negli anni Cinquanta, uno di questi lotti fu occupato da un mercato rionale, oggi trasformato in una poco attraente sala Bingo. Un altro lotto fu abbandonato al parcheggio selvaggio, mentre il più grande rimase un piccolo giardino che si estendeva quasi fino a piazza Napoli.

Fortunatamente, oggi l’area destinata al parcheggio selvaggio verso via dei Grimani, è stata riconvertita in una piacevole zona verde. Il Bingo è ancora presente, ma sul lato opposto, verso piazza Napoli, il giardino è stato ripristinato. Degna di nota è la lunga panchina ricurva che costeggia le aiuole, un dettaglio che aggiunge un tocco di eleganza.

Anche in questo caso, come già sottolineato in altre occasioni, le aiuole presentano angoli acuminati che, prima o poi, rischieranno di provocare incidenti. L’ultimo tratto di via Foppa segue lo schema degli interventi precedenti, con aiuole a zigzag protette da un basso cordolo in metallo, gradevole alla vista ma potenzialmente pericoloso per una strada attraversata quotidianamente da centinaia di persone. Immancabili, purtroppo, i parcheggi sconsiderati: come il tipo che ha voluto parcheggiare ad ogni costo, finendo con la ruota posteriore sull’aiuola e motocicli lasciati nelle aree pedonali, restringendo i marciapiedi e rendendo difficoltoso il passaggio. Ma perché in Italia siamo così indisciplinati e tolleranti verso queste forme di inciviltà?

Arrivando a piazza Bolivar, si nota come la pietra sia predominante anche qui, mentre le aree verdi risultano carenti.

In conclusione, ci chiediamo se il Comune non avrebbe dovuto essere più coinvolto nella progettazione, richiedendo a Webuild di estendere gli interventi a tutta via Foppa e distribuendo meglio le risorse. Sarebbe opportuno, inoltre, adottare misure più efficaci per contrastare il parcheggio selvaggio di auto e moto, garantendo un utilizzo più ordinato degli spazi urbani. Speriamo che questa esperienza serva da esempio per migliorare la progettazione degli arredi urbani nei futuri interventi, evitando di ripetere gli stessi errori.

  • Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi
  • Metropolitana, Porta Vercellina, Lorenteggio, Via Foppa, Via California, Piazza Bolivar, Via Washington, Via Lorenteggio, Via Tolstoj, Via Tolstoi, M4, Cantiere, Arredo Urbano, Linea Blu, San Protaso
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Milano | Porta Vercellina – Completato il ripristino di via Foppa nell’area Stazione M4 Bolivar”

  1. Ma perché la polizia non fa niente per questi parcheggi selvaggi? E perché non si è riqualificata tutta via foppa, facendo una bella pista ciclabile?

    Rispondi
  2. Voi di urbanfile siete appassionati di verde pubblico, e i benefici della vegetazione negli ambienti urbani sono noti a tutti, ma avete idea di quanto costi mantenere il verde, e di quanto sia spinosa la questione? Per essmpio: quando un albero secolare rischia di cadere a causa dei forti venti, sarebbe più sicuro tagliarlo prima che il misfatto avvenga, causando danni a cose e persone, ma abbiamo una sensibilità quasi cieca sul verde, per cui le amministrazioni che prendesseronquest’iniziativa potrebbero trovarsi ad affrontare un ricorso delle associazioni cittadine. Il verde costa, e chi lo paga?

    Rispondi
    • Beh, paghiamo tutto noi cittadini con le tasse. Se poi vengono spese per dipingere sull’asfalto gli affreschi inutili “zona 30” o altre demenzialita’ demagogiche come le piste ciclabili in viale Monza col pennello o Buenos Aires da bloccare il traffico dei mezzi di soccorso e dei residenti e di chi lavora vedi corrieri eccetera, questo dipende dagli assessori esaltati. Sempre lo stesso peraltro, tal Granelli pare si chiami.

      Rispondi

Lascia un commento