Di norma, nel partenariato pubblico-privato, un’azienda ristruttura una struttura pubblica senza costi per il Comune, ottenendo in cambio la gestione per un determinato periodo per recuperare l’investimento e ottenere un profitto. Tuttavia, per la piscina Cozzi di viale Tunizia (non lontana da piazza della Repubblica) potrebbe essere diverso. Palazzo Marino ha ricevuto una proposta di riqualificazione dall’azienda Rimond, in collaborazione con il Politecnico e l’Istituto per il credito sportivo e culturale.




Il progetto prevede che il privato finanzi la riqualificazione dell’intero impianto, mantenendo la piscina sotto la gestione pubblica di Milanosport, mentre gestirebbe direttamente gli altri spazi. Questo rappresenta un modello inedito, come ha sottolineato l’assessore allo Sport Martina Riva, evidenziando la necessità di tutelare l’interesse pubblico garantendo al contempo un investimento senza oneri per il Comune.
Attualmente, la piscina occupa 3.600 metri quadrati, con spazi accessori come palestra di scherma, centro di fisiologia e uffici. Restano inutilizzati circa 3.000 metri quadrati, che la proposta mira a valorizzare con un ristorante, un negozio di attrezzature sportive, un centro medico avanzato e un’area coworking.
La procedura richiede tempo: il privato deve presentare un documento di fattibilità con diverse ipotesi, tra cui il Comune sceglierà la più adatta. Seguirà poi una gara per verificare altri eventuali interessati. Se approvato, i lavori richiederanno circa due anni.
La meravigliosa e monumentale Piscina Cozzi venne progettata dall’ingegnere Luigi Lorenzo Secchi e inaugurata nel 1934 – in memoria del militare milanese medaglia d’oro al valore Roberto Cozzi –, è stata la prima vasca coperta in Italia, rappresentando un notevole esempio di tecnologia d’avanguardia. Qui la storia della Piscina Cozzi e la nostra accurata visita.












Referenze fotografiche: Milano Sparita; Roberto Arsuffi; Google street view; le foto d’epoca sono immagini diffuse in rete e pertanto non di nostro possesso. Però non si conosce autore e proprietario, a meno che non sia scritto
Maurizio Cattelan, Arte, Porta Nuova, Porta Venezia, Piscina Cozzi, Viale Tunisia, BE WATER, installazione, TOILETPAPER
È una idea meravigliosa! Il privato gestisce gli spazi redditizi, il pubblico quelli in perdita o giù di lì. Che dire, la quadratura del cerchio.
Spero che la proposta venga respinta, a prescindere dal progetto.
È ora di finirla con il cedere spazi pubblici – anche soltanto in parte – con la scusa che il Comune (che comunque riceve laute tasse e ha un bilancio di tutto rispetto) non ce la fa.
Non deve passare la linea che ogni tanto, un pezzo per volta, si deve cedere ai privati e alle logiche commerciali. Stiamo parlando di spazio della collettività e che tali devono restare anche in toto.
Comunque sia gli utenti andrebbero coinvolti con trasparenza – dov’è il progetto ricevuto? – perché il rischio pastetta è sempre dietro l’angolo in questi casi.
da assiduo frequentatore permettetemi di dire: tutto tranne che meravigliosa 🙂
e non ho mai capito perché la fecero di 33 metri piuttosto che gli standard 25 o 50 dato che la misura olimpica ufficiale venne introdotto a un decennio prima alle olimpiadi di Parigi