Milano, Lorenteggio.
Avevamo già notato come la rinnovata (a tratti) via Lorenteggio fosse comunque rimasta invasa dalle automobili parcheggiate ovunque fosse possibile, anche in divieto di sosta.
La nostra “foto del giorno” vuole evidenziare l’assurdità di questa città, dove i cartelli stradali vengono sistematicamente ignorati da tutti, complice anche l’assenza delle autorità, vigili urbani in primis, che non si fanno vedere per lunghi periodi (forse mai, come ci parrebbe più probabile).
Questa è la situazione in via Lorenteggio, all’altezza dell’antica chiesetta di San Protaso, dove il divieto di parcheggio viene completamente ignorato. Anzi, le auto vengono lasciate su entrambi i lati della strada, riducendola di fatto a una sola corsia 8stretta per giunta).
Come abbiamo già sottolineato più volte, il Comune dovrebbe tenere conto di questa esigenza di chi abita in zona, distribuendo meglio i parcheggi regolamentati e intervenendo per impedire quelli irregolari (e magari vedere di diminuire quelli che arrivano da altre zone, anche perché ora c’è una linea di metropolitana che giunge in centro in pochi minuti).
Ma probabilmente, negli uffici del Comune, nessuno mette mai piede sul campo e i progetti vengono elaborati solo davanti a uno schermo.



- Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi
- Metropolitana, Porta Vercellina, Lorenteggio, Via Foppa, Via California, Piazza Bolivar, Via Washington, Via Lorenteggio, Via Tolstoj, Via Tolstoi, M4, Cantiere, Arredo Urbano, Linea Blu, San Protaso
Se ci si riferisce alla smart in primo piano, se le reminescenze di quando ho dato l’esame della patente, ormai quasi 50 anni fa, mi aiutano, non è in divieto. La disposizione vale dal cartello in poi, non prima. A meno che sul segnale non vi sia la targa “continua”, che qua manca. Se sbaglio correggetemi. Grazie.
In effetti sembra che il palo della luce sia stato spostato più avanti, lasciando quindi spazio per posteggiare un’auto.
https://maps.app.goo.gl/2JjirXd7qKPpxBx76
Stavo per dirlo.
Detto ciò mi sembra che il problema a Milano sia composito: più auto rispetto al 2019, tolleranza delle auto in divieto ed una generale mancanza di senso civico. Speriamo che la situazione torni a migliorare da settembre (con M4, il 7 ad Adriano e forse, chiudendo il passante st’estate, tenendo una semi-circle line).
P.S. forse l’ultima è ottimista ma fa niente.
Io amo Milano e riconosco che purtroppo il parcheggio selvaggio è spesso la normalità, ma questo avviene perchè la attuale giunta applica un odio ideologico contro le auto, restringendo le strade, facendo piste ciclabili ecc. La soluzione prima di fare questo sarebbe quella di dare la possibilità di parcheggio. I vigli spesso fanno multe a strascico senza neanche lasciare il foglietto della contravvenzione … ma inviandola via mail.
Non giustifico il parcheggio selvaggio ma ci vorrebbe una convivenza civile tra auto e città, magari snellendo il traffico con semafori intelligenti invece di restringere le carreggiate per le piste ciclabili.
I semafori intelligenti non c’entrano niente con il parcheggio selvaggio, perchè quanto tempo ci metti ad arrivare in un posto non cambia il fatto che la macchina verrà parcheggiata comunque (anzi, più il traffico è snello in realtà e peggio è a causa della domanda indotta).
Milano di piste ciclabili già ne ha pochissime, esattamente quindi verso chi è l’odio ideologico, considerando che le macchine sono ovunque e parcheggiano dappertutto impunemente, mentre le biciclette devono viaggiare a rischio vita in mezzo al traffico?
Caro Eugenio, per favore non facciamo contrapposizioni demagogiche. I ciclisti (e lo sono anche io), non sono delle povere vittime inermi vessate dai prepotenti automobilisti, ma ci mettono del loro. Attraversare i semafori col rosso che tanto sono piccolini e si intrufolano, pedalare col cellulare all’orecchio con una mano sola e distratti, invadere i marciapiedi prevaricando i pedoni, prendere le strade contromano, attraversare le strisce pedonali senza scendere dal ciclo e condurlo a mano, andare a razzo sulle ciclopedonali miste non rispettano i pedoni continuando a scampanellare perché si spostino che devono passare loro. Li vediamo tutti. Nessun odio verso nessuno, ma qua il bue dà del cornuto all’asino…
Invece: telefonare mentre si guida, non rispettare i limiti velocità, non dare MAI la precedenza a chi deve attraversare SULLE STRISCE, parcheggiare sui marciapiedi, non mettere la freccia, non dare la precedenza, tutta roba da ciclisti!
Cara Lilia, mi permetta di dubitare che lei sia una ciclista…se lo è, allora usa la bici solo alla domenica mattina alle ore zerosei; lei ha fatto un lungo elenco di falsi luoghi comuni tipici della propaganda destroide (la destra è un’ altra cosa e va pure in bici, come i bersaglieri) alimentata da certi tg e certi giornali. Non è che i ciclisti fanno le vittime, sono le vittime, considerato quante persone sono state uccise a Milano dal traffico, che non mi sembra sia composto da allodole o passeri, ma da auto e camion. L’ esito di questa strage è che gli utenti che scelgono la bici come mezzo di trasporto, scelgono altre modalità, magari si comprano un piccolo suv e contribuiscono a intasare il traffico ancora di più, altro che piste ciclabili.
Non faccia l’avvocato di parte. Destra e sinistra non c’entrano nulla. L’ideologia non c’entra nulla. Tutti siamo in strada è vediamo come si comportano tutti ed è inutile che qualcuno faccia la vergine dicendo che i cattivi sono gli altri. D’altronde dire che il re è nudo fa male, posso capirlo. Quello che voglio dire è che ciclisti, monopattinisti, motociclisti, ad AUTOMOBILISTI (è chiaro?) fanno tutti (tutti) il ca22o che gli pare, sbagliando tutti. Poi i ciclisti sono bravi a fare le vittime come Calimero “perché gli altri sono grandi e io sono piccolo e nero” è chiaro il concetto?
Ma certo, i ciclisti che telefonano, non rispettano limiti di velocità (quelle elettriche sono delle moto),non danno la precedenza, parcheggiano alla membro di cane sui marciapiedi, vanno contromano sono falsi luoghi comuni (della propaganda destrorse se la poteva anche risparmiare, dimostra solo quanto c’è di ideologico nel suo commento).
Invece che gli automobilisti non danno MAI(?) la precedenza sulle strisce pedonali non è un luogo comune?
Personalmente io da automobilista la do SEMPRE (se il pedone si fa vedere, naturalmente)
e da pedone la ricevo SEMPRE ( se mi faccio vedere) non so lei dove viva.
Saluti
@Lilia: il suo precedente post diceva l’ opposto, declinava gli errori dei ciclisti come unici responsabili di chissà quali comportamenti…comunque:
è una questione di massa del mezzo che si guida; su certi argomenti è persino vergognoso discuterne ma evidentemente lo si deve fare e allora, mi dica, quante persone hanno ucciso i cosiddetti “ciclisti” nell’ ultimo anno? E negli anni passati? Le statistiche sono una cosa seria e sono rilevate e disponibili presso gli enti preposti; si tratta di persone uccise dal traffico, non parliamo di argomenti frivoli, sia più seria, usando questo blog, uno dei pochi spazi di libertà che ci rimane.
@RR Non c’è nulla di più ideologico dell’ attuale guerra contro l’ utilizzo della bici in città e non sono io il proprietario dei tg o dei quotidiani con appositi opinionisti anti-ciclisti; certe dichiarazioni demenziali da parte di esponenti politici, appartengono alla destra (tutti quanti). Se anche poi fossero reali i comportamenti che lei descrive, c’è una gran differenza se pretende di non dare la precedenza sulle strisce con un suv…che strano, ma solo qui su Urbafile si trovano tutti questi automobilisti così virtuosi!
Gentile Iskander, leggo or ora sui giornali che l’autista della betoniera sotto la quale fini’ la povera ciclista in piazza Durante, è stato assolto. Premesso che non vorrei che a nessun ciclista si sbucciasse neppure un ginocchio ed esprimo grande tristezza per l’accaduto, è la prova che quando vi siano incidenti che coinvolgano cicli e mezzi a motore, non è scontato che la colpa sia di default dei biechi autisti. Questa è la sentenza di un Tribunale.
E dagli al SUV a proposito di luoghi comuni, perché se una panda a 50 Km all’ora investe un pedone sulle strisce invece gli fa solo dei graffi vero?
E nel suo nuovo commento, egregio Sig Iskander, di ideologia ancora più superficiale ne vedo sempre a mazzi, a destra tutti col SUV fare la guerra ai ciclisti di sinistra, vero?
E l’aggiornamento quotidiano è che qualche giorno fa è stato multato per 1.000 euro e prigione un ciclista (un insegnante!) che pedalava ubriaco fradicio barcollando, attraversando incroci, semafori, strisce pedonali eccetera ancorché di notte. Ulteriore esempio che i comportamenti pericolosi e stupidi li tengono pure i ciclisti, salvo poi fare le vittime. Episodio non inventato da una certa stampa di destra, ma rilevato da una pattuglia della Polizia Locale.
Tratto da un rapporto sugli incidenti di ciclisti in Svizzera (in Svizzera, civilissimi…).
Ciclisti e automobilisti da sempre non si vedono di buon occhio. Anzi, entrambi rivendicano il loro posto sulla strada e non esitano ad accusarsi a vicenda. Da un lato gli appassionati delle due ruote lamentano la mancanza di piste ciclabili e la disattenzione nei loro confronti da parte degli automobilisti.
D’altro canto gli automobilisti criticano il comportamento talvolta pericoloso dei ciclisti quando pedalano in strada. Ebbene secondo un recente studio dell’Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni (BPA) risulta che la maggior parte degli incidenti in bicicletta siano causati dai ciclisti stessi e senza alcuna influenza esterna.
In Svizzera ogni anno più di 800 persone restano gravemente ferite in incidenti ciclistici e circa venti ciclisti perdono la vita, secondo la media degli ultimi cinque anni. Va sottolineato come più della metà degli incidenti gravi che coinvolgono biciclette (54%) e biciclette elettriche (57%) sono incidenti solitari, ovvero senza che sia coinvolto nessun altro veicolo. «In poco più della metà degli incidenti che coinvolgono ciclisti gravemente feriti o uccisi, i ciclisti sono i principali colpevoli», spiega Christoph Leibundgut, portavoce della BPA.
Per i minori fino a 17 anni, quattro incidenti gravi su cinque sono dovuti a propri errori, soprattutto al mancato rispetto delle priorità. Tra i 18 ei 44 anni il consumo di alcol è la principale fonte di incidenti. Tra i 45 anni e più dominano la distrazione e la disattenzione, spesso legate all’uso del cellulare.
> ma a cosa servono i cartelli stradali?
Sono l’arredo urbano di MI
quali piste ciclabili? dove sono? sei solo una capra
Oh, ma come sono maleducati questi ciclisti…😡
Non sono maleducati, fosse solo quello. Hanno problemi di ideologia e fanatismo. Però sono anche un poco maleducati.
Multe, multe, multe ma anche parcheggi garantiti. Non si può avere una città che da un giorno all’altro decide che le auto non servono e aspettarsi che la cittadinanza si adegui, soprattutto quando i mezzi pubblici sono comunque focalizzati sul centro città principalmente, lasciando tante aree periferiche “costrette” ad arrangiarsi
Io credo che una grossa parte (non tutto, ovviamente) del problema del cosiddetto “parcheggio selvaggio” derivi proprio dal fatto che ci siano invece moltissimi parcheggi garantiti, esattamente come auspici tu. Quali? Quelli abusivi, irregolari e impuniti, quindi gratuiti. Questo fa sì che non convenga a nessuno costruire box e parcheggi e convenga a nessuno comprare o pagare box e parcheggi. Il posto gratis conviene. Ma non c’è più posto in città da dedicare al parcheggio e, ricordiamocelo sempre, l’auto è un mezzo privato e non è compito primario o esclusivo dell’ amministrazione pubblica provvedere ad un bisogno privato, come quello del parcheggio, gratuitamente peraltro. O no?
Milano e diventata uno schifo ognuno fa quello che vuole indisturbato i vigili se ne fregano e vige la legge della prepotenza non credo ci siano speranze finché ci sarà questo menefreghismo e gli amministratori pensano solo al loro interesse personale
Volete fare le iene ma a pagare sono i cittadini che mettono in divieto perché non ci sono alternative. Occupatevi degli scandali del comune invece di dare addosso alla povera gente.
Allo stato attuale ci sono più auto che posteggi regolari. Di questo il Comune Eco Green insiste a non tenerne conto .Va bene la M4 ma, tranne qualche eccezione, le metropolitane a Milano si fermano più o meno ai confini della città. Ovvio che molti pendolari entrino in auto.
Eh daje….Ad ogni presentazione di una linea M stai pur certo che il percorso si ferma al cartello Milano…Ma e’ possibile che non possa arrivare una linea fino a Mgenta con fermate Settimo, Cornaredo, Bareggio, Vittuone ? Possibiule che per vedere delle linee della metropolitana che arrivano a 10-15 km dalla citta’ debba andare all’ estero ? E possibile sbavare per 5 linee, o quante sono, quando all’ estero se ne vedono 14 in citta’ricostruite dopo la guerra ?
Comprate TROPPE auto.
Non potete pretendere di comprare auto ed avere un parcheggio in regalo dallo stato.
Comunisti!
🤣🤣🤣
Magari chi pretende parcheggio gratis dallo stato centrale vota pure a destra i partiti iperliberisti ipercapitalisti aedi del libero mercato a tutti i costi…
Ma non vedo auto parcheggiate sul passo carraio, motivo per cui c’è il cartello.
Il cartello c’è già sul cancello del passo carraio e non ne serve un altro
Cartelli su cartelli,spesso ridondanti…la piaga di Milano. Qualcuno ha poi pensato di togliere la segnaletica gialla provvisoria messa per i cantieri della M4?
La giunta Sala..è stata la peggiore degl ultimi 702 anni.
Ricordatevi che esiste il diritto alla casa, mentre il diritto al parcheggio no.
Se non ci sono parcheggi non usate la macchina ma se la usate smettetela di lamentarvi e parcheggiare in divieto
Quindi il bollo e il resto cosa lo si paga a fare bambo
Non per il parcheggio!
Bambo sta per?
Mentre invece potete continuare ad occupare le case…
Chi, cosa, perché?
Possibile che il livello di una discussione si risolva in queste risposte.
Bah!
Beh, sei tu che hai introdotto il concetto. Non c’è il diritto al parcheggio, quindi non parcheggiate abusivamente. Però c’è il diritto alla casa, quindi la logica che pare conseguire è, invece occupa pure una casa, quello puoi farlo. Se poi si tratta di un paragone che causa un paradosso non voluto di logica, va bene, ne prendiamo atto.
Oggettivamente il suo intervento con il paragone proposto si presta a questa interpretazione, almeno in retro pensiero. Non hai diritto al parcheggio, quindi non pretendere di farlo dove e come vuoi, però hai diritto alla casa e lì puoi fare quello che ti pare. Se si tratta di un “infortunio” retorico che ha portato ad una errata interpretazione, meglio così.
L’assurdità è aver privato i cittadini dei parcheggi, aver ricostruito la viabilità deliberatamente e vergognosamente per ostacolare le auto quando c’era spazio per fare tutto. Volete imporre l’utilizzo dei mezzi a tutti. Anche gli automobilisti pagano le tasse e i vari balzelli, quindi hanno diritto di scegliere come muoversi. Vergognatevi
Vergognatevi chi?
Io ho la macchina e pago un posto auto, non mi aspetto che lo stato, il comune o chicchessia mi garantisca il parcheggio.
Statalisti quando conviene, privatizzatori quando conviene.
Al caro Roberto, esploratore di cartelli stradali (e forse di altri mondi)
leggo con sommo interesse le tue disquisizioni sull’uso (o meglio, il non-uso) dei cartelli di divieto di parcheggio in zona Lorenteggio. Mi chiedo, però, se tu abbia mai avuto l’ardire di avventurarti oltre la tua scrivania per constatare la realtà dei fatti.
A quanto pare, nel nostro amato quartiere, le automobili si moltiplicano come conigli, mentre i parcheggi si riducono alla velocità della luce, grazie alle corsie ciclabili e ai cantieri eterni (esempio: per nuovi parcheggi).
Quindi, caro Roberto, illuminaci: dove dovremmo parcheggiare le nostre vetture? Forse su un arcobaleno? O, perché no, potremmo dotarle di ali e farle librare in cielo come moderne bighe alate.
I vigili urbani, poveretti, sono costretti a chiudere un occhio (e a volte anche due) per non trasformare il Lorenteggio in un girone infernale di multe.
Pertanto, ti prego, Roberto, risparmiaci le tue perle di saggezza sul parcheggio e concentrati su questioni di ben più vitale importanza, tipo… la ricetta per la pizza perfetta?
Con immutata stima (e un pizzico di ironia),
Un residente del Lorenteggio (disperato, ma non troppo)
Le automobili si moltiplicano come conigli…
Ecco appunto.
Poi non lamentatevi che non trovate parcheggio.
Certo non pretendete di lasciarla in divieto.
no, i parcheggi (gratuiti!) sono inclusi e previsti negli oneri di urbanizzazione. Se fai una strada devi anche dare modo di fermarsi in quella strada, Non ci sono solo i residenti che parcheggiano (es vai a trovare la zia, la fidanzata, che fai? compri un box?)
È una tua scelta di usare la macchina, non un tuo diritto sancito dalla costituzione.
Sono scelte.
Per non dimenticate il pedaggio di autostrade e parcheggi cittadini, e l’affittodi box… gli automobilisti concorrono mica poco nell’economia…
Perdoni la saccenteria signor Max, ma almeno la parola Costituzione vogliamo scriverla con la maiuscola?
Scusi la saccenteria sig. Juan ma
DimenticaRe il pedaggio…
Concorrere All’economia…
scusa ma non ti puoi trovare zia, fidanzata ma anche lavoro, amici, interessi entro 7 minuti di cammino?
Ma cosa c’entra la Costituzione. La Costituzione non sancisce neanche che io debba andare al ristorante, eppure mi lascia la libertà di farlo. La LIBERTÀ DI FARLO. Se lo Stato e le Istituzioni mi “permettono” di acquistare un’automobile che: 1) crea lavoro per i metalmeccanici che la costruiscono, 2) porta IVA alle casse nella compravendita e in ogni transazione che ne consegue mantenendo pure le famiglie dei concessionari che le vendono, 3) mantiene i benzinai e relative famiglie, 4) concorre al bilancio dello Stato con le accise, 5) mantiene le famiglie degli assicuratori, 6) mantiene le famiglie di meccanici, carrozzieri, elettrauto, gommisti, autolavaggio, 7) aiuta i bilanci degli Enti Locali con (aime) multe, e bolli, 8) mantiene gli sfasciacarrozze quando ha finito la sua vita economica, ma perché dovete rompere i coglioni se poi la usiamo sta maledetta auto?
Caro Juan, non oso pensare alle reazioni a questo suo post! Nei concetti che esprime, che pongono uno spunto lucido di ragionamento, pochini sapranno cogliere l’aspetto umoristico-sarcastico; la prenderanno alla lettera, d’altronde mette i piedi nel piatto: la massacreranno. Solidarietà sin da ora…
Caro Iskander, Lei non ragiona, fa polemica ideologica. Legge ma non ascolta. O forse non capisce. È un pochino fanatico nelle Sue posizioni. Un pochino integralista, diciamo. Talebano della bicicletta. La usi come e quando vuole ma non la imponga agli altri.
“Le statistiche sono una cosa seria e sono rilevate e disponibili presso gli enti preposti”, dice il signor Iskander. Che è successo al signor Iskander, ha perso la parola dopo che la signora Lilia ha risposto, direi a dovere? Riesce a controbattere con argomentazioni serie anziché lasciarsi andare alla stizza demagogica?
Il signor Iskander, scomparso dai radar, ha suggerito a “documentarci” presso gli Enti preposti sulle statistiche degli incidenti in cui incorrono i ciclisti.
Mi ha stimolato a farlo, e riporto di seguito un estratto che il «Servizio centrale delle statistiche dell’assicurazione contro gli infortuni» (SSAINF) registra ogni anno e che conta circa 30.000 infortuni con la bici.
Per prima cosa ecco cosa suggerisce ai ciclisti:
Guida con prudenza e concentrazione.
Tieni occhi e orecchie aperti.
Adatta la velocità alle condizioni della strada e alle tue capacità di guida.
Volevano capire perché ogni anno si verificano migliaia di infortuni in bici. Ecco la top ten.
10 pericoli – 10 consigli comportamentali.
10° posto: oggetti
Oggetti sparsi a terra, come bottiglie, lattine di alluminio, fili metallici, sacchetti di plastica o foglie bagnate.
9° posto: persone
Non sono rare le collisioni con pedoni. Le cadute si verificano quando si cerca di evitarli.
Quando ci sono molte persone in giro, moderare la velocità. Inoltre, sempre fare i conti con le reazioni impreviste dei bambini.
8° posto: vegetazione
I ciclisti cadono spesso a terra per colpa di rami staccati, radici sporgenti o sterpaglie.
Pedalare con prudenza e regolare la velocità.
7° posto: bici
In media, questa statistica conta circa un migliaio di collisioni tra biciclette. Nella maggior parte dei casi gli infortuni sono dovuti a bruschi cambi di direzione, a manovre di frenata improvvise o a ciclisti che attraversano zone con scarsa visibilità.
Per evitare questi incidenti bisogna mettersi nei panni degli altri utenti della strada ed essere pronti a frenare.
6° posto: natura della strada
Scarpate e dossi, sentieri irregolari e sassosi rappresentano tutti superfici difficili da percorrere. Il risultato: chi non ha il pieno controllo della propria bici può facilmente cadere. Le superfici naturali sono spesso causa di cadute in bici.
5° posto: condizioni meteorologiche
Ghiaccio, neve e pioggia costituiscono una sfida per tutti coloro che si spostano su due ruote. Quando si procede su strade bagnate, ghiacciate o coperte di neve, si rischiano davvero brutte scivolare con la bici.
Guidare con particolare prudenza in caso di maltempo oppure lasciare la bici in garage (lasciare la bici in garage?… Da non credere!) se le condizioni stradali sono precarie.
4° posto: animali
Quando un cane o un gatto sfrecciano davanti alla bici, non è raro che si verifichino cadute. Spesso però vengono sottovalutati animali più piccoli: gli insetti. Ogni anno si registrano centinaia di punture di insetti e persino zecche durante gli spostamenti in bici.
3° posto: binari
I binari del tram e del treno non si trovano al terzo posto per caso. Sono particolarmente insidiosi perché, ad esempio, le ruote strette possono rimanere incastrate durante gli attraversamenti o possono essere particolarmente scivolosi se bagnati.
Per evitare infortuni simili c’è una ricetta semplice: cercare di attraversare i binari mantenendo una traiettoria perpendicolare.
2° posto: veicoli a motore
Automobili, camion e furgoni sono coinvolti in oltre 3.000 (su 30.000) incidenti con biciclette. I conducenti di bicilette spesso ignorano il diritto di precedenza. Non di rado i ciclisti si avvicinano troppo ai veicoli e non riescono più a frenare in tempo in caso di arresto. Anche se i conducenti aprono all’improvviso la portiera, fenomeno noto come dooring, si può incorrere in lesioni gravi.
Si deve quindi rispettare sempre la zona di apertura effettiva di una portiera. Questo significa che tenersi ad almeno un metro di distanza dalle auto parcheggiate lungo la strada per stare sul sicuro. Come regola generale, guidare con prudenza per evitare situazioni pericolose quando si incontrano auto, camion e furgoni.
1° posto: marciapiedi, rotonde e altro.
Secondo le statistiche, la fonte di pericolo numero uno è rappresentata dai particolari della strada, ossia marciapiedi, cordoli, fessure nel fondo stradale e rotonde. Gli infortuni si verificano perché spesso questi pericoli vengono riconosciuti troppo tardi o perché ci sono dubbi su come affrontare le rotonde.
La bicicletta è un mezzo di trasporto agile ed ecologico. Tuttavia, fornisce poca protezione. Quindi è molto importante sapere a cosa prestare attenzione. Un aspetto di rilievo è la cosiddetta zona di attesa per ciclisti ai semafori e agli incroci.
Mi sembra un elenco interessante utile a tutti, ciclisti e conducenti di mezzi a motore.
Specie nei punti in cui suggerisce prudenza…
E almeno definisce che quando ad un ciclista capita un incidente, non è sempre e solo colpa degli orribili automobilisti.