Milano Casoretto, Turro e Rottole.
Nuovo aggiornamento fotografico di marzo 2025 dal cantiere apparentemente infinito per la riqualificazione e sistemazione stradale di via Padova.
Ricordiamo che Via Padova è una lunghissima via che attraversa diversi quartieri e distretti di Milano. Comincia il suo lungo percorso da Loreto e dal suo piazzale, prosegue attraversando NoLo, la zona del Trotter, il Casoretto, Turro e Rottole, Cimiano, Crescenzago, terminando a Cascina Gobba praticamente, costeggiando, nell’ultimo tratto, anche il canale della Martesana e sconfinando quasi nel Comune di Vimodrone. Spesso ci si riferisce al “quartiere di via Padova”, riferendoci al contesto urbano che si distribuisce lungo la via ma nel solo tratto iniziale che va da Loreto sino a Cimiano.
La lunga via risulta spesso un pianeta a parte. Sovente è riferita come quartiere particolare e difficile, sopratutto nella parte iniziale, dove troviamo una popolazione per la maggior parte composta da immigrati dal Sudamerica, dall’Asia e dal Magreb, che creano un piccolo mondo a sé stante, un mix che spesso vive però nel degrado e disagio più profondo a due passi da piazzale Loreto.
Il tratto interessato dall’intervento va da via Giacosa sino a Via Leonardo Cambini, davanti alla chiesa di San Giovanni Crisostomo.
Novità di fine inverno troviamo la piantumazione delle alberature nei molti vai che sono stati posizionati lungo la strada. Noi non commentiamo, lasciamo a voi il giudizio sull’intervento.
Cominciamo con l’incrocio con via Francesco Predabissi e via Giuseppe Giacosa, dove in parte le aiuole e. la pavimentazione sono stati rifatti, mentre sul lato opposto è rimasto com’era.





Proseguiamo salendo lungo la via verso la parte che si trova nel territorio di Turro. Qui troviamo aree pavimentate in pietra, fioriere e aiuole.



































Area via Padova interessata all’intervento: E6-F5-G4
- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Comune di Milano
- Riqualificazione, Via Padova, Loreto, Casoretto, Turro, Cimiano, Crescenzago, Cascina Gobba, Arredo Urbano, Parcheggi, Street art, Via Rovereto, Parco Trotter, Rottole
Peccato non essere riusciti a darci stare anche la ciclabile per non eliminare le auto in siste.
Ma il progetto del nuovo piazzale Loreto è stato cancellato? La prima parte di via Padova diventerà pedonale? Non si sa più niente 🙁
il solito spreco di denaro per interventi di rattoppo che si degraderanno in pochissimo tempo.
Premesso che l’intervento va giudicato quando è finito. I lavori sono ancora in corso. Le fioriere ancora sono avvolte in un telo, ci, ci sono ancora barriere e ruspe.
Io che abito nella zona posso dire che è migliorata tantissimo con questo intervento, si respira proprio un’aria diversa. Certo c’è sempre un po’ di spazzatura ma rispetto a prima dove c’erano i cumuli di lavatrici e immondizia adesso è un altro mondo. Se passi appena finita la pulizia strade si vede quanto è bello. Appena tutto sarà finito e pulito, e gli alberi cresceranno e sbocceranno sarà tutta un’altra storia.
Se il buon giorno si vede dal mattino… Bello il suo ottimismo, ma non si illuda. Mi sa che dovrà ricredersi
Sono alberi (sproporzionati rispetto al contesto e pure di terza scelta per qualità vivaistica, difettosi e storti) di alloro. Li hai mai visti i fiori di alloro? Aspetta che sboccino e se riuscirai a notarli vedrai tutta “l’altra storia”. Noi per riuscire a vedere quanto è bello ci alzeremo alle cinque di mattina, in coincidenza del lavaggio strade, come per l’aurora boreale, che poi ad una certa ora non si vede più.
Infatti, le fioriere sono ancora avvolte nel telo e sono già cestini per la spazzatura e lavagne per grafomani incontinenti.
Le fioriere sono un ricettacolo di immondizia e chissà cos’altro.
Capannelli di gente lì intorno che ci abbandona ogni cosa.
Marciapiedi rifatti senza rampa per carrozzine e passeggini che quindi andranno ri-rifatti.
Insomma direi pochi passi avanti e nessuna soluzione a degrado e abbandono.. in più sono diminuiti i parcheggi e non certo in favore di una ciclabile ma di un inutilizzato parcheggio taxi (si sa, zona di grandi utilizzatori di taxi) e si sconfinati marciapiedi.
Si respira un’aria diversa? Ussignur…
La nuova impostazione di via Padova può risultare discutibile.
Posteggi: l’allargamento dei marciapiedi per installare i vasi per gli alberi hanno ridotto di più di metà i posti disponibili lungo i marciapiedi. Mi chiedevo dove parcheggieranno le auto? Ora lo so: Sui marciapiedi che sono utilizzati anche come piste per biciclette e monopattini.
Pavimentazione: La pavimentazione apprezzata dagli stilisti risulta scomada per i pedoni. I dislivelli del materiale usato presenta un rischio di inciampo (penso soprattutto agli anziani).
Una via che vede tutte le sere dei picnic improvvisati sul marciapiede si ritrova con ogni tipo di pazzatura a fine pasto. La carta si rimuove, i resti di cibo e di liquidi che ovviamente possono cadere sul marciapiede penetrano nelle pieghe delle pietre. E sorvoliamo su quello che lasciano in giro gli amici più fedeli dell’uomo.Risultato: macchie di unto, di bevande ecc. Si potrebbe pensare di pubblicare l’enciclopedia dei microrifiuti urbani.
Alberi: Non sono un “pollice verde“, ma a verdere i contenitori degli alberi mi sorge la domanda? Gli alberelli cresceranno e le foglie faranno da ombrello. L’albero come potrà essere irrigato? Passeranno delle apposite squadre nei giorni caldi ad annaffiare? Qualcuno ha pensato ai costi del servizio con autobotti? O dovranno farsi carico i cittadini del salvataggio delle piante come già l’anno scorso?
Tunnel Bouvevard: Lodevole lo sforzo dei giovani artisti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Cartelli strappati e umidi per i liquidi rilasciati di giorno e di notte sulle pareti del sottopassaggio. Vomitevole.
Una volta c’erano i vespasiani. Che dal momento della loro rimozione fino ad oggi nessun urbanista, amministratore, opreatore del settore dell’igiene abbia mai pensato a una cosa alternativa? Ci vorrebbe innovazione tecnico sanitaria e educazione alla civiltà per risolvere il problema. Tra Nolo e via Padova ho visto una sola toilette pubblica. In un quartiere dove i cittadini non possono permettersi di comprare una birra a 6 o 7 euro, i cittadini comprano nei negozietti e passano le sere e le notti sul bordo della via. Dove vanno a scaricare i liquidi corporei? Servono strutture ed educazione. Arruoliamo dei giovani per promuovere azioni di tutela dell’igiene attraverso manifesti, iniziative,incontri per diffondere atteggiamenti più consoni a una metropoli che si pretende avanzata.
Inquietante come uno dei peggiori film horror e di una tristezza come un funerale di tempi antichi. Alla foto 22 c’è anche la croce ed una “specie di tomba”
Non è una croce, ma l’effetto ottico del fusto dell’alberello che si sovrappone al basamento della recinzione retrostante. Però l’aiuola è grottesca e l’effetto d’insieme lasciamo perdere.
Mi associo ai commenti negativi perché come sempre …pur essendo soldi nostri….. la giunta comunale non si nasconde a farci vedere lavori di serie C……… basta girare e guardare altre zone di serie A…..esempio zona Sant’ Ambrogio……
Dobbiamo dire Grazie????
Sigg. della giunta, passate nella via specialmente vicino ai 2 ponti …..sporcizia e degrado vanno a braccetto, le aiuole e i vasi sono un’ offesa alla nostra intelligenza e dignità di cittadini della grande Milano!
Certo che i progettisti dell’intervento avrebbero bisogno di essere sculacciati 🤣🤣🤣
Una semplice domanda: a quando la riqualificazione della parallela via Leoncavallo? Dire che fa concorrenza alle peggiori strade del Nepal è dir poco.
Devo fare una rettifica. Anche io abito lì e stamattina ho fatto un giro più “attento”. Ci sono tre “essenze”, ovvero tre tipologie di alberi. Il lauro (per il quale hanno scelto piante davvero brutte, mal potate, con rami spezzati e fusti storti, chiome deformi e striminzite. Poi ci sono magnolie, che in effetti fioriscono con bei fiori. Poi ginkgo biloba, anche qua di scarsa qualità vivaistica, con rami ricoperti di muffe e licheni. Atteso che si tratta di piante dioiche, richiamando l’intervento relativo a piazza Duse, c’è da sperare siano esemplari maschili, essendo che i frutti prodotti da quelli femminili quando cadono a terra puzzano da paura e non sono adatti per parchi pubblici e ancor meno per strade e viali. Ci aggiorniamo…
Purtroppo abbellire non basta, se non cambia il resto. Fioriere trasformate a cestini della spazzatura, aiuole che diventano ricettacolo di immondizia. Non sappiamo più dove parcheggiare e se io o le mie figlie arriviamo a casa tardi la sera ci troviamo a parcheggiare lontano da casa e non ci sentiamo sicure a rientrare, viste le frequentazioni che gravitano intorno al tristemente famoso stabile di via Cavezzali 11. Una via larga come via Cambini trasformata a senso unico, aumenta notevolmente il traffico e l’inquinamento, perchè se non si trova posto lì per la macchina si deve fare nuovamente il giro. Fatico veramente a comprendere quali criteri sono stati scelti per tutto questo.