Milano, Scalo Romana.
Completata e consegnata la torre Tall Milano di via Arcivescovo Calabiana 18, una traversa di via Brembo e viale Ortles (e all’angolo con Via Balduccio da Pisa) allo Scalo Romana.
Si tratta di una nuova torre di 15 piani dall’aspetto abbastanza interessante e dal solito nome, ahinoi, in inglese: Tall Milano (ci raccomandiamo la pronuncia è Tòll). Un progetto dello studio di Daniele Nava e Marco Zanuso Jr.
Le facciate sono caratterizzate dai terrazzi che ricoprono tutta la superficie. Interessante il gioco creato dal chiaro della struttura dei balconi e pilastri con l’intonaco delle pareti mantenute scure. Una pecca il corpo in sommità che “sbilancia” esteticamente l’edificio altrimenti molto geometrico.
Qui di seguito alcune immagini della torre vista dal Giardino Franca Helg di viale Ortles scattate lo scorso autunno.

















Milano – Vigentino, Via Arcivescovo Calabiana 18 > TALL MILANO (nella mappa Urbanfile codice: SCR15) (residenziale) (nuova costruzione) Al link il progetto.
- committente:
- progetto architettonico: Daniele Nava e Marco Zanuso Jr


- Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi;
- Scalo Romana, Vigentino, Gamboloita, Architettura, Via Balduccio da Pisa, Via Arcivescovo Calabiana, Carlo Ratti Associati, Piuarch, Antonio Citterio Patricia Viel, Barreca & La Varra, Arassociati, Daniele Nava e Marco Zanuso Jr, Giovanni Tomaso Muzio, Asti Architetti
L’ennesimo ecomostro. Ma costruire casette basse, con giardino e ordinate, come si fa in tante altre città europee, proprio è una bestemmia? Studi condotti in ambito GIS hanno dimostrato che l’ordine urbanistico incide sul tasso di criminalità, che è più basso dove il paesaggio è curato.
Ecomostro ok ma casette basse con giardino sono incompatibili con l’esigenza di ridurre il consumo di suolo e diminuire la lunghezza degli spostamenti. Siamo troppi e gli alveari sono inevitabili… se gli architetti avessero più gusto e gli enti una vincolistica di uniformità paesaggistica decente potremmo evitare la sensazione di essere solo vittime delle speculazioni…
Quello che dico sempre, bo pare solo in italia
In una metropoli come Milano, ci può stare che costruiscano una torre di questo genere…! In quanto ad ecomostri ne ho visti diversi di piccole dimensioni i anche in estensione senza soluzioni di continuità .
Le città si devono sviluppare in verticale per poter consumare meno suolo e avere più verde, tanto più in città come Milano, con tanti abitanti e pochi spazi. Non è che ci vuole un genio per arrivarci eh?
Ma torre ha verde condominiale a terra? Le recenti costruzioni, anche se sviluppate in altezza, non prevedono giardini pertinenziali a terra ma solo pavimentazioni ed al massimo verde di copertura residuale. È un errore, perchè le funzioni ecosistemiche del verde devono essere il più possibile diffuse anche nei lotti privati. La torre di via Adamello , ad esempio, non ha un giardino condominiale e tutto il lotto è stato impermeabilizzato. Di questi tempi non sono proprio scelte ecologiche…
che bruttezza e povertà
Si passa da lì, si vede ‘sta roba e subito si sta male.
Costruzione in linea con lo sviluppo eco sostenibile di livello nella zona