Roma | Portuense  – Presentato il progetto di riqualificazione di Villa Flora

Dopo decenni di abbandono, Villa Flora si prepara a un nuovo futuro: durante l’incontro pubblico del 7 marzo scorso, tenutosi presso la scuola Morandi, sono stati presentati i progetti di riqualificazione dell’area verde storica nel cuore del quartiere Portuense. Un investimento complessivo di 5 milioni di euro permetterà di restituire valore sia al patrimonio naturalistico che agli edifici presenti nel parco.

Come annunciato dall’assessora all’Agricoltura e ambiente Sabrina Alfonsi, dall’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia e dal presidente del Municipio XII Elio Tomassetti, il progetto si articola su due filoni principali:

• 1,8 milioni di euro, gestiti in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente, saranno impiegati per la riqualificazione del verde, il rinnovo del patrimonio arboreo, la creazione di una nuova area cani e l’ampliamento dell’area giochi per bambini;

• 3,2 milioni di euro saranno invece dedicati al recupero del Casale storico della Villa. Il progetto è in fase di predisposizione per la gara d’appalto e verrà presentato a breve in Giunta capitolina.

«L’intervento è in fase di predisposizione per la gara d’appalto – ha spiegato Tomassetti – e i lavori partiranno entro l’anno. È un passo storico: per la prima volta ci sono investimenti concreti su un’area verde preziosissima per il quadrante Colli Portuensi».

Un tesoro storico e naturalistico nel cuore del Portuense

Villa Flora rappresenta il più importante esempio di verde storico del quartiere Portuense. L’area, un tempo conosciuta come Villa Signorini, è costituita da un casino nobile, due manufatti agricoli, due serre in ghisa e vetro e un parco alberato di grande pregio, ma tutti versano in condizioni critiche.

Acquisita dal Comune di Roma nel 1978, la Villa prende il nome dall’“Hotel Flora”, denominazione assegnata in precedenza dalla Casa generalizia dell’Ordine dei Servi di Maria espropriata nel 1975 per la realizzazione del parco pubblico.

L’intero complesso si estende tra via Portuense 619 e via Isacco Artom 47, e ospita un paesaggio botanico di grande valore, caratterizzato da pini, cipressi, palme, cedri e numerose essenze tipiche della flora romana. Di particolare suggestione è il lungo viale fiancheggiato da cipressi che attraversa le pendici della villa.

Il progetto: verde, cultura, inclusione

Oltre alla rigenerazione del parco e al restauro del Casale storico, il progetto prevede una serie di interventi mirati a valorizzare l’area come polo culturale e sociale del quartiere.

Come illustrato dall’assessore alle Politiche sociali Fabio Bomarsi, la riqualificazione urbanistica sarà articolata in più fasi:

• Recupero del Casino nobile, con la creazione di sale per incontri, convegni, proiezioni, oltre a spazi destinati ad attività associative e artigianali. La parte superiore dell’edificio potrebbe ospitare sale per eventi.
• Il punto ristoro sarà realizzato nell’ex edificio degli spogliatoi, con ristorante e servizi igienici.
• La Serra Grande è destinata a diventare un caffè letterario.
• Nella seconda fase, verranno recuperate anche le ex stalle, con spazi destinati ad attività sociali e culturali, mentre le ex abitazioni dei custodi ospiteranno progetti legati al “Dopo di noi”, a supporto delle persone con disabilità.

«Il recupero edilizio è importante e offrirà finalmente uno spazio sociale alle associazioni e alle realtà culturali. La volontà politica e lo stanziamento dei fondi sono veramente rilevanti considerando che complessivamente parliamo di cinque milioni di euro: se li raffrontiamo ai 10 milioni di euro stanziati per Villa Pamphilj, si ha l’idea dell’importanza dell’investimento» ha spiegato Bomarsi.

Un progetto condiviso con i cittadini

A sottolineare il valore partecipativo dell’iniziativa è la decisione del Municipio XII di mantenere attivo un tavolo di confronto con la cittadinanza per individuare insieme le funzioni più utili da assegnare agli spazi recuperati.

«Proseguiremo il dialogo con il territorio per capire come rendere questo luogo più vivibile e funzionale per la comunità», ha affermato il presidente Tomassetti.

Referenze immagini: Sovrintendenza Capitolina; Il Caffè di Roma

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