Milano.
Testo Gianluca Gennai.
Gli amici di Musocco, interessati agli sviluppi del territorio, ci hanno sottoposto questo articolo, che riportiamo, su un’idea che potrebbe sembrare bizzarra, ma che forse non è così campata in aria.
Anzitutto, si parla di una possibile connessione tra la zona della Bovisa, dove sorgono istituti tecnici di vario genere, e il futuro distretto di ricerca avanzata MIND, il Milano Innovation District.
MIND è il nuovo distretto in costruzione nell’area che aveva ospitato Expo 2015. Si tratta di un’ampia zona incuneata tra due autostrade, situata tra il Comune di Rho e quello di Baranzate, nei pressi di Roserio e Cascina Merlata. Al momento, MIND è ancora un’area piuttosto isolata, servita unicamente dalla stazione M1 di Rho Fiera e dalla rete ferroviaria.
Ad aprile dovrebbe aprire la passerella che collegherà Merlata Bloom (il centro commerciale) con il Cardo dell’ex area Expo, oggi intitolato Viale Rita Levi-Montalcini.
Nel frattempo, MIND continua a rimanere una zona “oltre”. L’idea di estendere la linea M6 fino a quest’area sembra ancora un sogno più che una possibilità concreta: oltre ai costi esorbitanti per la sua realizzazione, chissà quando potrebbe prendere forma — probabilmente non prima di altri 15 anni. È prevista anche la costruzione di una stazione all’altezza della passerella, che collegherebbe MIND a Cascina Merlata e servirebbe anche i treni ad alta velocità, ma finora non è stato posato neanche un mattone.
Il principale ostacolo alla realizzazione di una nuova linea metropolitana è il costo elevato (attualmente circa 120 milioni di euro al chilometro), a fronte di un bacino di utenza ancora molto limitato.
Ed ecco l’idea proposta in questo articolo, che, come dicevamo, potrebbe sembrare balzana, ma forse è più concreta e fattibile di quanto si pensi. Una cabinovia potrebbe coesistere in futuro con una linea metropolitana, fungendo da infrastruttura di collegamento tra le stazioni ferroviarie di Milano Certosa e Milano Bovisa, mettendo così in connessione la linea Milano-Varese con la Milano-Saronno, compreso il Malpensa Express.
RIFLESSIONI SUI TRASPORTI PUBBLICI NELLA ZONA NORD-OVEST DI MILANO TRA BOVISA E MIND.
La zona nord-ovest di Milano ha storicamente favorito l’espansione della città verso la Svizzera e i Laghi. Dalla Via Varesina, antica arteria di comunicazione, all’industrializzazione e alla crescita urbanistica del dopoguerra, questa parte della città ha vissuto un’evoluzione intensa ma spesso disordinata. La rapida edificazione ha generato quartieri densamente popolati, ma privi di adeguati servizi e sistemi di trasporto, creando un divario con il centro cittadino ben collegato.

L’assenza di piani urbanistici coerenti, i costi elevati del trasporto pubblico e la mancata concretizzazione di progetti previsti, come quelli legati a Expo 2015, hanno portato a una crescita caotica. Quartieri sorti a Cascina Merlata, Mind e Via Stephenson sono praticamente rimasti isolati o quasi, con infrastrutture viabilistiche inadeguate e senza soluzioni di mobilità efficienti. Le alternative possibili includono una nuova linea metropolitana, una riprogettazione viaria o soluzioni innovative per il trasporto pubblico.
Mind e Bovisa: Un Polo di Innovazione da Connettere
Mind è in forte evoluzione e potrebbe diventare un polo universitario e di ricerca di rilievo internazionale, con istituzioni come l’Human Technopole e l’Ospedale Galeazzi. La vicinanza con Bovisa, sede del Politecnico e dell’Istituto Mario Negri, suggerisce la necessità di un collegamento rapido tra questi centri d’eccellenza, favorendo la collaborazione accademica e scientifica.
Bovisa ha già vissuto una trasformazione con la riqualificazione dell’ex area industriale “La Goccia”, che ospitava officine del gas e la storica azienda Ceretti e Tanfani, pioniera negli impianti a fune. Proprio questa tradizione potrebbe ispirare una soluzione innovativa per connettere Bovisa e Mind: una cabinovia ad alta frequenza.
Una Cabinovia per Milano: Soluzione Innovativa e Sostenibile


L’idea di una cabinovia urbana, già adottata in città europee come Parigi, Londra e in Italia a Genova, potrebbe rappresentare una valida alternativa. Un impianto di circa 5 km, con almeno 4 stazioni (Bovisa, Certosa, Stephenson e Cascina Merlata-Mind -connessa con la nuova stazione FS), supererebbe le barriere fisiche attuali e garantirebbe un collegamento rapido e sostenibile, riducendo l’impatto ambientale. L’alternativa potrebbe essere quella di una monorotaia come quella in funzione tra Cascina Gobba e il San Raffaele.
Caratteristiche tecniche previste:
- Lunghezza: circa 5 km
- Velocità: fino a 12,5 m/s
- Capacità cabine: 16 persone
- Frequenza elevata e ciclo continuo
- Capacità oraria: circa 1200 passeggeri/ora
L’integrazione con il passante ferroviario (Bovisa e Certosa) e i tram verso il centro migliorerebbe notevolmente l’accessibilità dell’area.
Costi e Benefici
Il costo stimato dell’opera è di circa 120 milioni di euro, con un impatto positivo sulla mobilità, sull’inquinamento e sulla valorizzazione del territorio. La cabinovia garantirebbe un collegamento rapido tra aree strategiche, incentivando investimenti e sviluppo urbano, con un valore aggiunto anche turistico grazie alla vista sulle Alpi.
Questa proposta, rivolta sia al pubblico che ai privati, potrebbe rappresentare una svolta per la mobilità milanese, offrendo un’alternativa sostenibile e innovativa al trasporto tradizionale.



Molti però i no a quest’idea
Innanzitutto, non è ipotizzabile un impianto a fune che passi lungo una ferrovia: per motivi di sicurezza, dovrebbe mantenere una certa distanza, altrimenti il piano di evacuazione risulterebbe problematico. Il percorso ipotizzato, inoltre, sembra essere troppo vicino alla strada ferrata e andrebbe quindi studiato con attenzione, oltre ad evitare interferenze con i palazzi circostanti.
Tra Bovisa, Villapizzone e Certosa, questa soluzione rischierebbe di entrare in conflitto con il progetto del tram 7, attualmente in fase di realizzazione (sebbene con i consueti tempi biblici di ATM). Per quanto riguarda l’area di Cascina Merlata, oggi malamente servita con la linea 35, potrebbero essere valutate soluzioni più efficaci.
In prospettiva futura, tra Bovisa e Mind sarà possibile utilizzare le ferrovie, che collegheranno Villapizzone con la nuova stazione Merlata-Mind, progettata per servire entrambi i distretti (sempre che i lavori procedano celermente). Il viaggio durerà circa cinque minuti; già oggi, da Villapizzone a Rho Fiera si impiegano solo sette minuti, con una frequenza che, persino nelle ore di minor traffico, risulta superiore a quella di molte linee urbane di Milano.
In sintesi, un’idea che potrebbe rappresentare un’alternativa valida, ma che richiederebbe scelte ben ponderate.

- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Whoosh
- Mind, Bovisa, Villapizzone, Musocco, Certosa, Politecnico, Università, Fiera Milano Rho, Proposta, Funicolare, cabinovia, Trasporti, Mobilità
Una città Europea avrebbe già terminato e messo in funzione la tranvia interperiferica Gobba/Certosa,con asservimento semaforico e tempi celeri di percorrenza. Le moderne tranvie sono già la soluzione, certo occorre la volontà di realizzarle e soprattutto di gestirle con criteri metrotranviari, non con le norme Atm che penalizzano in tutti i modi possibili la velocità commerciale dei tram. Il risultato è che la cittadinanza non li percepisce come soluzioni alle esigenze di mobilità e viene ‘affascinata’ da idee come le funivie…Intanto si aspetta la conclusione (ancora lontana e non finanziata interamente neppure con il volano del Pnrr) della tranvia interperiferica di cui mancano progetto esecutivo e copertura finanziaria per il tratto Certosa/Villapizzone. Parliamo di una tranvia concepita a fine anni novanta. Che efficienza! 😱😳😬
Beh non male l’idea! A questo punto vogliamo anche un bel ski-lift qt8 lampugnano
Va detto che questa è un ipotesi che dovrebbe passare a una eventuale valutazione di fattibilità con quanto ne consegue sulla base delle normative e leggi vigenti in materia di sicurezza, oltre all’analisi dei costi/benefici. Evidentemente se l’approccio fosse critico a prescindere, tutto verrebbe utilizzato al fine di una disincentivazione.
Non sono contrario a prescindere (meglio questo che niente) ma ripiegare su un progetto “limitato” perché la soluzione ideale (metro o treno) si prospetta già troppo lunga da realizzare mi sembra un fallimento collettivo. La cabinovia ha senso altrove, dove il territorio lo richiede.
Oh si, che bello leggere di opere costose con pphpd bassissimi, lente e pure sovrapposte a progetti già in fase di realizzazione o finanziati. A Londra ci sono perché c’è qualcosina di un tantino ingombrante e costoso da attraversare o sottopassare in mezzo… ah già il Tamigi.
Ma è del mestiere questo?
A Londra il Tamigi a Milano la tangenziale.Due vincoli che; se dovessero essere ridotti da una metro, servirebbe andare molto in profondità.La zona Mind/Cascina Merlata ha diversi problemi di terreno instabile come sorgive ecc.Sa quanto costa stabilizzare un terreno per sostenere uno scwvo sotto una tangenziale? Forse è Lei che non è del mestiere.
Cabinovie, tram su gomma e tutte le altre diavolerie simili sono solo fumo negli occhi. Sono tecnologie proprietarie, il che vuol dire che ci si lega ad un solo produttore, senza possibilità di poter cambiare e di poter scegliere il prodotto più conveniente/funzionale. Ad esempio, se oggi ATM volesse cambiare i suoi tram, può scegliere fra Stadler, Hitachi, Alstom, CAF e via dicendo. Se compri una cabinovia dalla Leitner (che non sto dicendo sia un brutto prodotto eh), sei legato a vita a loro e ai loro prezzi.
Tra Bovisa/Villapizzone e MIND/Rho Fiera c’é già la ferrovia, nello specifico le linee S5/S6, che hanno due binari dedicati, e che già oggi passano ogni 15 minuti. Un domani ci saranno anche S14 ed S15, che porteranno i passaggi totali ad 8 treni/h per direzione, ogni 5/10 minuti. Ci sarebbe anche la S11, ma passa ogni ora e si trova costretta fra altre linee regionali.
Il “trabiccolo innovativo” l’abbiamo già sperimentato fra Cascina Gobba ed il San Raffaele, e va così bene che é fermo dall’anno scorso (sia per l’incidente che ha coinvolto l’operaio sia per problemi infrastrutturali). Tanto più che sullo stesso percorso c’é il bus 925.
Visto che i soldi son pochi, non buttiamoli in trabiccolate varie, puntiamo sul concreto.
La prima risposta sensata che leggo. Bravo! Questa è la realtà dei fatti, il resto sono solo progetti inutili e spreco di soldi.
Mi pare fortemente improbabile che una soluzione come quella prospettata possa avere chance di essere realizzata. Sia per le ragioni già sopra espresse nel commento in redazione, sia per la difficoltà di stabilire un percorso che non interferisca con aree edificate e abitate che provocherebbe inevitabilmente opposizioni di ogni genere, anche in sede giudiziaria. Inoltre una cabinovia a moto continuo, come sopra ipotizzato, non sarebbe compatibile, su un percorso di cinque chilometri, con frequenze adeguate. Se invece si trattasse di prevedere 5 o 6 fermate intermedie lla sosta di una cabina in ogni fermata determinerebbe il fermo delle altre lungo la linea compromettendo l’utilitò dell’intero servizio. A mio avviso sarebbe invece decisamente preferibile una linea a monorotaia che potrebbe correre (spazio permettendo) lungo il sedime della tratta ferroviaria. Avrebbe una capacità di trasporto ben maggiore e anche la possibilità di accelerazioni impensabili per una cabinovia. Infine , la monorotaia, proprio in virtù della assai maggiore velocità di corsa, potrebbe essere ad unica tratta (e non binaria) per i due sensi di marcia assicurando un servizio del tutto soddisfaciente.
A parte che ATM non c’entra niente con la realizzazione del tram 7, di cui si occupa il comune, ma poi….
Che senso avrebbe una cabinovia parallela alla ferrovia e in parte anche alla nuova tranvia, ma con la capacità di trasporto di poco più di un bus (ma 120 milioni di investimento)? Le cabinovie funzionano per superare grossi dislivelli, altrimenti (come quella di Londra) non le prende nessuno. Scusate eh, ma è proprio l’ABC. Non si può rilanciare un’idea simile senza nemmeno citare queste obiezioni. Ne vale il prestigio di Urbanfile…
Non è esattamente cosi.I dislivelli non sono i soli che autorizzano una riflessione sul tema. Si veda la cabinovia di
NewYork.https://www.hellotickets.it/usa/new-york/funivia-roosevelt-island/sc-1-1602?tap_a=111360-a078dd&tap_s=2012950-01cb3f&gad_source=1&gclid=Cj0KCQjwhYS_BhD2ARIsAJTMMQaw8Tt72VL4EMGv5GPe5jZCLcpMzvdnVs72792KrKXHlvK_j180oJoaArMxEALw_wcB.
Per quanto asserisce su Urban File in merito al prestigio in relazione alle pubbilcazioni, mi pare si faccia del semplicismo radical poichè è proprio l’ampiezza culturale ha determinare il prestigio di Urban File pur non essendo uno spazio specifico del settore.Infine è il suo linguaggio semplicistico a minare la dialettica alla quale siamo abituati con il dire: ” l’ABC e il suo non se le prende nessuno” . Infine, Lei critica il costo di 120mln di euro come costo totale mentre una metro a 120mln al km lo trova sempre giustificabile? Tenga presente che Mind al momento è un polo universitario; non un quartiere e il Galeazzi un ospedale con frequenze assolutamente compatibili con certe frequenze orarie.Evidentemente tutti preferiamo le metro ma intanto cresce un polo di grande prestigio collegato a Milano da una passerella pedonale e una S5-S6 con fermate a Rho Fiera, forse lontano da Mind.
La cabinovia citata nel link conferma tutte le criticità già segnalate da altri. A New York è presa d’assalto dai turisti, creando code infinite e problemi ai residenti che invece ne necessitano per spostarsi e andare a lavoro etc. Non ci serve un giocattolo, a Milano servono investimenti concreti in trasporto pubblico, quindi metro e tram, il resto sono solo chiacchiere e spreco di soldi. Punto. https://nypost.com/2024/12/31/us-news/selfie-obsessed-tourists-create-roosevelt-island-tram-jam-horrible-horrible/
A Londra il Tamigi a Milano la tangenziale.Due vincoli che; se dovessero essere ridotti da una metro, servirebbe andare molto in profondità.La zona Mind/Cascina Merlata ha diversi problemi di terreno instabile come sorgive ecc.Sa quanto costa stabilizzare un terreno per sostenere uno scwvo sotto una tangenziale? Forse è Lei che non è del mestiere.
Le risorse pubbliche sono limitate, utilizzarle per una sorta di doppione di una tratta ferroviaria già esistente sarebbe deleterio. Piuttosto si acceleri con la costruzione della stazione Mind FS, già approvata.
Questa soluzione era da fare 30 anni fa sulla linea nord Milano- Asso…
Saluti
Ma hai una vaga idea della velocità a cui va una funivia? Tralasciando tutto il resto, per fare da Milano ad Asso ci metteresti mezza giornata.
Fiera-galeazzi-mind-baranzate/sacco-quarto Oggiaro- Bovia… potrebbe avere senso per scavalcare le autostrade e creare connessione. In sovrapposizione alle S no e neanche di utilità per Merlata
Si l, interesante l’idea. Comuqnue sono d a prendere a “schiaffi” chi ha proposto, costruito, fatto profitto su queste aree e chi ha autorizzato questi lavori senza un adeguata progettazione della mobilitaà. Come sempre aree costruite da privati ma ci deve pensare poi il pubblico per servirle e trovare soluzione (e diciamocela tutta a volte sono delle indecenze le soluzioni trovate ).
Ma fate funzionare quello che c’è!
Se devi costruire una cosa del genere, allora va portata fino a Rho Fiera M1.
Però una cosa del genere non mi sembra abbia molto senso. Si costruisca la fermata Spephenson/Mind per far fermare le linee S sulla ferrovia, che basta e avanza.
Quanto a Cascina Merlata, è un quartiere con bus di quartiere a poche fermata da M1. Ci sono tanti altri quartieri di Milano peggio serviti.
Progetto inutile e inutile spreco di risorse pubbliche. Una cabinovia non assolverà mai alla richiesta di trasporto locale. Può andar bene in zona idonee dove si vuole sfruttarla come attrazione turistica, ma a Milano non ha proprio senso (soprattutto con la velocità da lumaca e la scarsa capienza che ha, tralasciando poi le giornate con molto vento dove probabilmente rimarrebbe chiusa). Ci sono le linee S (basta implementarle), ci sarà la nuova fermata MIND, se si vuole investire si pensi a metro e tram. Quelli sono soldi ben investiti nel tempo, non una cabinovia che dopo anni o un decennio rischia magari di essere dismessa perché fallisce la società che l’ha progettata e ne cura la manutenzione oppure perché i costi sono lievitati. Se si può evitare l’ennesimo ecomostro in giro per la città è meglio, grazie.