Milano.
La Giunta comunale ha approvato nuove linee di indirizzo per regolamentare le attività urbanistiche ed edilizie, in attesa dell’adozione della variante generale al Piano di Governo del Territorio (PGT), attualmente in fase di redazione. L’obiettivo è garantire coerenza e uniformità nell’istruttoria degli interventi sul territorio.
Le nuove disposizioni chiariscono in quali casi sia necessario ricorrere a specifici strumenti attuativi. In particolare:
- sarà obbligatorio il Piano attuativo per interventi che superano i 25 metri di altezza, una densità fondiaria superiore a 3 mc/mq, o che si discostano dalle norme morfologiche del PGT;
- se l’intervento riguarda aree superiori ai 20.000 mq, dovrà essere garantita una dotazione territoriale pari ad almeno il 50% della superficie.




Tuttavia, se gli interventi rispettano le norme morfologiche previste per i Nuclei di antica formazione o i Tessuti urbani compatti a cortina, sarà possibile procedere tramite Permesso di costruire convenzionato.
Negli altri casi, sarà sufficiente un titolo edilizio diretto, salvo che l’intervento preveda un cambio di destinazione d’uso significativo: in tal caso, il Comune valuterà le modalità più adeguate per ottenere le compensazioni territoriali richieste (come servizi, infrastrutture o aree da cedere, vincolare o monetizzare).
Contestualmente, l’Amministrazione sta valutando una riorganizzazione degli uffici tecnici, per rafforzare le strutture che seguono l’iter dei Piani attuativi e rendere più efficiente l’intero processo.
Rispetto alle disposizioni del 2024, queste nuove linee guida introducono un automatismo nelle scelte procedurali, riducendo i margini di discrezionalità. Una misura necessaria per sbloccare le pratiche rimaste in sospeso, anche in relazione alle indagini in corso.
«La delibera – spiega l’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi al Corriere della Sera – interviene per chiarire e semplificare le regole adottate nel febbraio 2024, in un contesto ancora privo di sentenze definitive o norme chiarificatrici. Vogliamo velocizzare le procedure, soprattutto per l’utilizzo di piani attuativi e permessi convenzionati, in attesa di aggiornamenti normativi e della revisione del PGT».
Infine, il sindaco Beppe Sala ha commentato lo scioglimento della Commissione paesaggio, sottolineandone il carattere inevitabile: «Ringrazio tutti gli ex commissari. Non è facile trovare professionisti di qualità disposti a lavorare gratuitamente e con vincoli professionali stringenti. Non abbiamo la fila di candidati».





- Referenze immagini: Roberto Arsuffi
- Urbanistica, Inchieste, Costruzioni, Cantieri
Mi piace quando ci prendono per il culo, “Infine, il sindaco Beppe Sala ha commentato lo scioglimento della Commissione paesaggio, sottolineandone il carattere inevitabile”
Non e’ perche’ sono indagati, perche’ c’e’ un giro di mazzette, e sono coinvolti in prima persona in abusi edilizi, no non centra, si sono sacrificati per noi.
come sei maligno: lo facevano per spirito di sacrificio e nel rispetto della più rigorosa deontologia professionale, gratuitamente e senza alcun interesse personale e professionale !!!! Pensa che c’era anche qualcuno che si immolava più volte facendosi ri-confermare per più mandati!!! e caro Sindaco la fila per essere nominato membro della Commissione Paesaggio c’era eccome, difatti le candidature erano preventivamente selezionate dagli ordini e dalle associazioni e Lei dopo li nominava. Forse ora che, come sembra, non si potrà più fare il membro della commissione e contemporaneamente firmare i progetti a Milano ci sarà un po’ meno fila 😉
Quindi, tutti i vecchi progetti partiti con scia restano comunque bloccati fintanto che non verrà ripresentato il nuovo progetto (con tempi più lunghi di approvazione) e comunque non prima che sia formata una nuova commissione paesaggio? Unico vantaggio sarà per i nuovi progetti che almeno avranno una regola ferrea da seguire