Milano.
Aree pubbliche da riqualificare e 10mila alloggi (6,500 entro il Comune di Milano e 3,500 fuori dai confini comunali) da costruire entro il 2034, misti a funzioni libere, servizi e verde. Gli alloggi saranno in locazione permanente con canoni calmierati (max 80 euro/mq all’anno) per rispondere al fabbisogno abitativo della fascia media della popolazione, con reddito tra 1,500 e 2,500 euro/mese.
Il Comune di Milano non si limita a mettere a disposizione le aree, ma definisce anche le regole e le linee guida di sviluppo da realizzare con la collaborazione del settore privato e del privato sociale. Per l’attuazione del piano, il Comune si impegna a valutare ulteriori aree di sua proprietà nell’hinterland, lungo le direttrici della metropolitana e delle linee ferroviarie, aprendo interlocuzioni con i Comuni di: Cologno Monzese, Gessate, Garbagnate Milanese, Senago.
Prima Fase
Nella prima fase, il Comune mette a disposizione circa 300mila mq di aree a valore simbolico o cedendo il diritto di superficie, dando avvio a un modello attuativo innovativo e a una nuova metodologia di collaborazione con il settore privato. In base all’accessibilità ai servizi e al trasporto pubblico, all’impatto ambientale degli interventi e alla ricaduta positiva che un’operazione del genere può avere sui quartieri, sono stati individuati in questa fase 21 siti:

Di volta in volta, il Comune pubblicherà degli avvisi esplorativi volti a sondare il mercato.

Approfondimenti su alcuni siti:
Nosedo
Fabio Massimo (GFU Porto di Mare)


- L’intervento si estende a ovest con il tessuto del quartiere Mazzini e Omero (Corvetto), e ad est con il margine verde del parco di Porto di Mare. Pertanto, le altezze dei nuovi fabbricati devono essere decrescenti verso il parco.
- L’ambito Porto di Mare è identificato come quartiere prevalentemente “car free”. La viabilità di accesso pubblica del progetto deve svilupparsi esclusivamente lungo l’asse perimetrale di via Fabio Massimo e l’asse perpendicolare d’accesso al complesso ex-Karma, al centro sportivo Corvetto e al parco Porto di Mare.
- La rete ciclo-pedonale di progetto deve mettere a sistema le diverse polarità del territorio (fermata v, parchi Porto di Mare e Vettabbia, quartiere Mazzini) e articolare l’insediamento attraverso la creazione di una diagonale di spazi pubblici attivi e interconnessi.
- L’intervento deve prevedere ampi percorsi, arricchiti da filari alberati, spazi naturali urbani e corridoi di biodiversità, per favorire la rinaturalizzazione dell’area e migliorare la permeabilità dei terreni, rafforzando il collegamento con la rete verde cittadina. La proposta progettuale deve prevedere anche la riqualificazione delle aree poste lungo via San Dionigi la cui destinazione dovrà essere la sistemazione a verde pubblico, in adiacenza al parco Porto di Mare e in connessione con il parco Vettabbia.
- L’intervento deve rafforzare l’identità sportiva dell’area.

LAMPUGNANO
Sant’Elia (ex-Palasharp)


- Le altezze dei nuovi fabbricati devono essere crescenti verso il nodo di interscambio di Lampugnano, prevedendo altezze inferiori lungo il lato nord caratterizzato dalla presenza di servizi educativi. Lungo l’asse pubblico di via Sant’Eia si dovranno insediare fronti attivi a presidio e a servizio del quartiere.
- Il progetto deve consolidare le connessioni ciclo-pedonali esistenti lungo via Sant’Elia e integrarne di nuove, tra cui uno scavalco diretto al parco Monte Stella da localizzarsi preferibilmente nella porzione sud dell’ambito. Necessaria anche una riflessione sul rapporto con l’area di interscambio di Lampugnano agevolando l’accesso pedonale e ciclabile diretto alla fermata della metropolitana e alla stazione degli autobus.
- Ottimizzare le connessioni verdi con il Parco Monte Stella e il sistema di parchi e giardini lungo via Benedetto Croce e favorire una maggiore integrazione tra l’area e i parchi circostanti, il progetto dovrà intervenire sull’asse stradale di via Sant’Elia, al fine di migliorarne la permeabilità verde. Le continuità verdi dovranno inoltre essere rafforzate attraverso la destinazione a parco delle porzioni nord e sud del sito.
- L’accessibilità carrabile deve essere garantita attraverso l’inserimento di un corsello nella parte nord dell’area di progetto, con entrata e uscita che saranno localizzate su via Sant’Elia.

QUINTO ROMANO
San Romanello


- Il progetto deve consolidare il ruolo dell’asse di via San Romello come connessione ciclo-pedonale che cllega Quinto Romano con il Bosco in città.
- Quinto Romano è perimetrato dal Parco Agricolo Sud e collega il Parco delle Cave con quello del Bosco in città. Tale connessione deve essere consolidata nel suo innesto su via San Romanello, creando uno spazio permeabile e alberato davanti agli edifici.
- Le altezze dei nuovi fabbricati devono essere decrescenti verso il parco, mentre lungo l’asse pubblico di via San Romanello si deve creare un fronte attivo a presidio e a servizio del quartiere.
- Le ridotte dimensioni del lotto permettono di gestire gli accessi carrabili dei residenti tramite un solo corsello nella parte nord del lotto, con connessione diretta su via San Romanello, salvaguardando così la connessione verde a sud.

Esito del primo avviso
Sono arrivate al Comune di Milano, 24manifestazioni di interesse inviate da 14 soggetti :
7 proposte per Sant’Elia (ex Palasharp) a Lampugnano
5 per Fabio Massimo / GFU Porto di Mare a Nosedo
4 per Demostene a Gorla
3 per San Romanello a Quinto Romano
2 per Bovisasca a Bovisa
2 per Pompeo a Morivione
1 per Pitagora a Precotto (Villa San Giovanni)
Medici del Vascello non ha ricevuto proposte.
L’aggiudicazione arriverà tra qualche mese perché gli uffici tecnici devono vedere quali proposte rispettano il bando e le indicazioni per ciascun sito. Poi andranno a gara. Chi non ha partecipato al bando potrà avere circa 1 mese per presentare un’offerta, ipotesi che si riveli migliore.

- Referenze immaigni: Comune di Milano; Googlemap; Roberto Arsuffi
- Case Popolari, Edilizia Popolare, Edilizia a canone agevolato, Comune di Milano, Porto di Mare, Corvetto, Nosedo, Via Sant’Elia, Lampugnano, Via San Romanello, Quinto Romano, Via Demostene, Gorla
Speriamo abbiano uno stile caratteristico, con giardini privati. Speriamo non ricreino lo scempio fatto in bicocca
Ancora troppo pochi appartamenti, ma meglio di niente, bene così.
Il Comune sa che nell’area di via Pitagora lato via Empedocle non è mai stato costruito perché sotto poche decine di centimetri c’è il tunnel di collegamento della rimessa dei mezzi della linea 1 del deposito Anassagora ai binari della metropolitana? Lo sa che i “muretti” in calcestruzzo scarrupati che si vedono da via Anassagora nell’area attualmente adibita a parcheggio di via Empedocle sono le travi rialzate che reggono la soletta del tunnel (e che Dio solo sa come fanno a stare in piedi)?
Case e cemento per favorire i propri amici palazzinari. Un sindaco indecente che pensa solo a favorire gli amici e basta.
Si vede bene nell’ultimo rigo ….Funzioni sportive….ZERO
La zona 8 e’ piena di società che devono lasciare a casa ragazzi perchè mancano strutture adeguate…Garegnano, Verovolley, Aurora, Sporting… ogni anno una lotta per prendere a bando le poche palestre disponibili…
E intanto i costi lievitano…facendo si che alcuni sport siano sempre meno per tutti…meno inclusivi.