Milano, Loreto.
Nel 2021 fu presentato come uno dei simboli della Milano che cambia: LOC – Loreto Open Community, vincitore del bando internazionale Reinventing Cities, prometteva di trasformare uno dei nodi urbani più problematici della città in un cuore verde, accessibile e vivibile. Un progetto ambizioso, firmato da Nhood insieme a un team multidisciplinare di architetti, paesaggisti e ingegneri del traffico, che puntava a rivoluzionare l’idea stessa di spazio pubblico.
Oggi, a tre anni di distanza, piazzale Loreto è ancora bloccato tra traffico, cemento e indecisioni politiche. Il cantiere doveva partire nel 2023. Ora siamo nel 2025 e ancora non c’è una data certa. Il progetto è fermo in un limbo fatto di lungaggini burocratiche, valutazioni tecniche rimandate, ritardi nelle delibere e, forse, paure politiche legate a una trasformazione radicale che divide e intimorisce.





Una visione trasformativa
Il progetto LOC non era una semplice riqualificazione, ma una riscrittura del paradigma urbano. Si parlava di:
- Eliminazione dell’attuale rotatoria carrabile, con una nuova organizzazione dei flussi veicolari;
- Creazione di una piazza pedonale e multifunzionale, attraversabile, verde e permeabile;
- Oltre 10.000 mq di nuove superfici alberate e drenanti, per contrastare le isole di calore;
- Connessioni ciclopedonali tra NoLo, Corso Buenos Aires e via Padova;
- Spazi per il commercio di prossimità, la cultura, il tempo libero, e i servizi pubblici.
Il verde, in questa visione, non era solo un elemento decorativo, ma una vera infrastruttura ambientale: alberi ad alto fusto per abbassare la temperatura percepita, pavimentazioni drenanti per ridurre il rischio idraulico, biodiversità urbana, ombra e benessere. Un approccio che dialogava direttamente con le agende europee sulla transizione ecologica.


Un’occasione storica che rischia di svanire
Piazzale Loreto è da decenni il simbolo del disordine viabilistico e della negazione dello spazio pubblico: una vasta rotatoria dove l’auto è regina e il pedone è un intruso. L’ambizione del progetto LOC era di ribaltare questa logica: da nodo stradale a piazza delle persone. Una grande opportunità per dare forma a una città più inclusiva, sostenibile e a misura d’uomo.
Ma nel frattempo, i tempi sono cambiati. A Palazzo Marino, anche tra le fila della maggioranza, cresce il dubbio che quel progetto – nato in un altro contesto – non sia più adeguato alle esigenze attuali. Troppo impattante, troppo costoso (da 65 a 80 milioni di euro), e troppo invasivo per una città che oggi chiede interventi più rapidi, leggeri e capaci di rispondere alla crisi climatica e sociale in atto.



















La tentazione del “piano B”
In Comune si discute sempre più apertamente della possibilità di abbandonare o ridimensionare il progetto LOC, a favore di un’ipotesi meno invasiva: una grande area verde con alberi ad alto fusto, fontane e zone d’ombra, che restituisca qualità ambientale e benessere senza dover convivere con due anni di cantiere, in pieno periodo olimpico.
Il problema, però, è di metodo oltre che di merito. Un progetto vincitore di un bando internazionale, frutto di un concorso trasparente e partecipato, può essere ridimensionato senza un reale confronto pubblico? Non dovrebbe essere la cittadinanza a decidere, o almeno ad essere coinvolta? Per molti, serve un momento di discussione collettiva, da cui possa emergere una nuova sintesi.
Il rischio di una perdita irreversibile
Il silenzio delle istituzioni è ora la variabile più preoccupante. LOC è un progetto già pronto, validato e finanziato. Se un’iniziativa solida, ben strutturata e in linea con le strategie ambientali cittadine viene lasciata in stallo, che messaggio viene dato agli altri investitori e promotori? La città rischia di minare la propria credibilità come modello europeo di rigenerazione urbana.
Ogni mese che passa senza una decisione concreta, LOC perde forza, fiducia, e significato. Milano ha bisogno di progetti che non restino sulla carta, ma che si traducano in realtà visibili. Perché LOC è molto più di una piazza: è un indicatore del coraggio politico, della capacità amministrativa e della visione di una città.

In conclusione
Milano deve decidere chi vuole essere. Restare ferma per paura del cambiamento o rilanciare, correggendo il progetto se necessario, ma portandolo avanti con convinzione. LOC non è perfetto, ma rappresenta un passo avanti concreto verso una città più vivibile, verde e inclusiva. Lasciarlo morire per inerzia non sarebbe solo uno spreco di risorse, ma una sconfitta collettiva.











I NUMERI
Piazzale Loreto Oggi
- 17.500 mq la superficie attuale di Piazzale Loreto
- 41% (7.259 mq) oggi ad utilizzo non carrabile
- 4.775 mq sono aiuole e cespugli inutilizzabili dai cittadini
- 2.484 mq per la mobilità dolce
LORETO OPEN COMMUNITY
- 12.118 mq di superficie non carrabile come spazio ciclo-pedonale (+69%)
- 5.382 mq viabilità carrabile (31%).
- 1.107 mq nuova superficie ciclabile
- 65 posti auto eliminati
- 40 posti per biciclette
- 13 posti di ricarica elettrica.
- 500 nuovi alberi
- 4.250 mq superficie piantumata
- 4.745 mq di pannelli fotovoltaici
- 35% la riduzione di CO2 complessiva nell’area8.411 mq di SL in aggiunta alla superficie esistente di Via Porpora di 2.860 mq

- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Nhood; Claudio Nelli
- Loreto, piazzale Loreto, viale Monza, Via Padova, Via Andrea Costa, Viale Abruzzi, Via Porpora, Corso Buenos Aires, viale Brianza, Ceetrus Nhood, LOC – LORETO OPEN COMMUNITY, Reinventing Cities
bastava fare come piazza Piola
Condivido con l’articolo…da residente della zona, é l’intervento in cui spero di più da anni. Serve un intervento significativo, non cosette che durano due anni o portano benefici limitati
Da cittadina mi chiedo: è possibile che un Comune annulli il risultato di un bando europeo senza conseguenze in termini di penali o risarcimenti? Spero veramente che per ripensamenti fuori tempo massimo non si arrivi ad un caso clamoroso di cattiva gestione della cosa pubblica. E poi davvero vogliamo tenere ancora per anni e anni l’attuale piazzale Loreto con il degrado, l’inquinamento, la mancanza di sicurezza che lo contraddistingue?
Dipende da cosa c’era scritto nel bando.
Ma sotto c’è la M1, allora si possono piantare alberi ad alto fusto sulla M1!!!
M1 passerebbe sotto la terrazza di viale Monza, la parte senza alberi
Piazza Loreto va riqualificata e urgentemente! Una non piazza, un non luogo, pericolosa da attraversare se non passando sotto, di notte impossibile! Come si può prendere in giro tutti, cittadini, imprese, spendere e far spendere chissà quanto tra bandi, progetti …. Qui i primi ad essere danneggiati sono i cittadini, da come sento il progetto piace alla cittadinanza, si discuta con i cittadini e non solo con le associazioni, il richio grosdo è che così si lascino le cose come sono e nessuno può difendere l’attuale stato delle cose. La giunta si faccia coraggio e sfidi le varie lobbies dell’auto ecc ecc
Scegliere di non scegliere. Ottima strategia per una città che avrebbe tutte le possibilità di essere un faro europeo e invece sceglie di non dare fastidio a chi si lamenta di tutto e si accontenta di quello che ha. Progetti fermi al palo, con iter lunghissimi e realizzazioni interminabili. Poca visione e tante parole. La città del fare si è trasformata nella città del faremo. E intanto è tutto fermo… Non c’è più una visione chiara e non basterà un mese di olimpiadi a ridare smalto a Milano. Ripartire da un’idea di città futura chiara e moderna. Parchi che abbiano un identità e una manutenzione, tempistiche certe sui progetti (Buenos Aires e Viale Padova sono emblematiche). E poi… un po’ di coraggio! Navigli aperti, abbattimento di Monte Ceneri, Boulevard in Vittor Pisani… Quanti progetti bellissimi sono già stati cancellati. Con questa giunta al posto di Porta Nuova avremmo ancora il Luna Park.
Concordo. Si parla troppo e si fa troppo poco. E gli anni passano.
Ho la sgradevole sensazione che questa giunta comunale stia tirando a campare in attesa delle elezioni del 2027, ma di tempo ne manca!!! Altri interventi di rigenerazione urbana tanto sbandierati languono nell’incertezza( vedi area ex macello)
Da fare al più presto… questa giunta è da mandare a casa!
bravo!
Italia? Paese finito!
Grande caxxata
.devono farlo e basta.
Sennò perdono completamente la faccia.
I loro elettori capiranno.
Il sindaco ha appena detto che i lavori non partiranno, che il progetto è da rivedere (e se ne accorgono dopo 2 anni di rinvii dall’approvazione dello stesso) ma che “no il progetto non è morto”.
Dire che non parte ma che non è morto caro Sala è anche peggio significa prendere in giro senza il minimo coraggio nè di andare avanti nè di dire “ci siamo sbagliati era irrealizzabile”.
Auguri, non è così però che si guadagna l’apprezzamento e il consenso degli elettori, neanche di quelli contrari alla riqualificazione.
se pure Milano ha smesso di dare speranza di innovazione che fine faremo? davvero triste
Sento puzza di sgambetto da Salvini.
Le sta provando tutte per vincere le prossime elezioni comunali.
Pensavo avesse toccato il fondo pagando gli “influencer” Ruzza e Michelle comi a manifestare di fronte al comune. Ma sbagliavo…
Ne sentiremo ancora delle nelle amici.
Se non realizza il progetto, lo sviluppatore paga una penale per inadempimento?
Progetto Loreto. Fermo perché i cittadini hanno capito che tutti i progetti realizzati di piazze tattiche, inclusive, green, hanno peggiorato la vita dei residenti con rumore, movida, traffico deviato in vie che prima erano tranquille.
Il traffico esiste e in Loreto arrivano 5 flussi principali più due in uscita.
Praticamente il progetto blocca la direzione vl. Monza mettendo una sola corsia al posto di tre.
Come dichiarare che il traffico veicolare non ci deve più essere.
Fattibile? Si ma si sposterà in zone ora tranquille o peggiora le periferie trasformando Milano in zona ghetto urbano. Parafrasando un famoso film, “2027 Fuga da Milano”
Sarebbe davvero disarmante. Sono anni che spero in questo progetto e lasciarlo in stallo o, peggio, ritirare la parola data rappresenterebbe una delusione difficile da sanare. E’ lo specchio dell’Italia: burocrazia, politica che ha paura delle cose “impopolari”, che ha paura di scontentare i più rumorosi contrari ad ogni forma di cambiamento. Per non parlare dello spreco di risorse materiali e di immagine che rappresenterebbe un dietrofront. Dove sono i politici coraggiosi e lungimiranti?
L’immobilismo di questa amministrazione è sconfortante. Da anni aspettiamo un intervento serio di riqualificazione per la zona di Loreto, ormai sprofondata in un degrado evidente e sotto gli occhi di tutti. Ora serviranno altri anni per la sola presentazione di un nuovo progetto e forse, chissà quando, per un’azione concreta.
Questa giunta ha tradito ogni promessa di modernizzazione, condannando Milano a un lento e inesorabile declino. Una città che un tempo rappresentava l’avanguardia urbana, oggi appare lenta, burocratica, sempre più pachidermica e distante dalle capitali europee per vivibilità e innovazione.
Serve una scossa vera, non l’ennesimo rinvio.
vista la mediocrità su cui si è settata l’amministrazione in questo mandato.. non mi stupirei se il progetto alla fine rimanesse sulla carta (o ridimensionato con conseguenze forse anche peggiori)..
L’ennesimo stop a un grande progetto per la Milano del futuro, atteso da molti cittadini e ancora di più dai residenti della zona. E un altro flop dei risultati di reinventing cities dopo viale doria e piazzale martesana…che peccato! In ogni caso piazzale loreto necessita una riqualificazione al più presto!
Se il rifacimento portasse a risultati quali largo Sacerdoti o P.za Velasca, ossia tutto pietra e tre alberelli striminziti, meglio lasciar perdere.
Domanda non retorica: ma davvero il comune non ha i soldi necessari per interventi pubblici come questo senza passare dal privato? Ma come s’è arrivati a questa situazione di indigenza, coi prezzi al m2 che ci sono a Milano?? Possibile che negli scali, ad esempio, non si sia potuto fare semplicemente VERDE VERO senza costruzioni di mezzo? Costruzioni a cui peraltro non sono contrario, semplicemente il verde richiede spazi ampi e a Milano ne sono rimasti pochi. Davvero non riesco a capire.
2 anni di continue prese in giro di chi in questo progetto credeva.
Grazie sindaco e giunta, al prossimo giro elettorale me ne ricorderò.
È sempre tutto peggio, Corso buenos aires rifatta 3 volte ed il verde (photinia siepe) Che c’era a porta Venezia levata e sostituita con aiuola di cemento con piccole pianticelle insignificanti e attorno bicchieri dei fast food. Piazzale loreto basterebbe mettere piante che non radicano molto, oleandri (verde e colore) andrebbero bene invece di quel “secco” che c’è ora al centro della piazza, modificare viabilità considerando Pedoni e ciclisti, curare maggiormente la pulizia e la sicurezza. Senza opere faraoniche!
Iniziamo con questo.
le confluenze di auto provenienti da Brianza, Rombon, Palmanova, e Sesto SG, creerebbero un tale marasma, in P.le Loreto, d’impazzimento generale da portare a delle sommosse. Nessuno vuol rinunciare all’auto propia, appena si va in quella direzione intervengono i difensori del PM10, non se ne esce se non sotto una spada di Damocle tipo pandemia. Conseguenza, chi deve prendere la decisione finale ha il timore di scontentare più di essere accolto per le migliorie possibili. Il progresso deve andare avanti le critiche giuste anche, e non si può essere sempre contro qualsiasi innovazione. MA PER FAVORE ITEMPI!!!! STANNO LAVORANDO A UNA CICLABILE IN CORSO B.A. DA ANNI ED ANCORA SONO IN BALLO, CON POCHI OPERAI NON SI POSSONO FARE QUESTE OPERAZIONI IN UNA STRADA COME QUESTA: NON OSO IMMAGINARE SE PARTIRA’ LA SISTEMZIONE DI LORETO.
I tempi della ciclabile di Buenos Aires sono incredibili! Alcuni tratti sono pronti e verniciati, ma restano inspiegabilmente transennati. E la situazione attuale con bici e auto in quel budello a due corsie è assai pericolosa.
Terranno tutto chiuso finché l’ultimo centimetro di ciclabile sarà completato, perché nessuno si prenderà la responsabilità di firmare un collaudo parziale.
Ovvero: quando la burocrazia vince sul buonsenso.
Progetto terrificante e impattante. Perchè dover strafare con ulteriori edifici e cemento? Meglio una bella aiuola circolare con una grande fontana in mezzo, magari con una statua del Santo Patrono a cavallo (molto iconica e incoraggiante per una città in decadenza) e molto verde ai lati, fino a limitare il transito automobilistico a solo due corsie.
Prendete i rendering del progetto e togliete tutti gli arberi che MAI diventerano tali, o perchè stralciati (lo sapete che fine ha fatto il verde prospettato nel nuovo villaggio olimpico?) o perchè si seccheranno alla prima estate. Osservate bene i rendering: avete mai visto alberi di alto fusto diventare tali su un lastricato di pietra e cemento?
Non è un operazione coraggiosa, è solo la (solita) enorme speculazione immobiliare, dove si riduce ulteriormante la superfice permeabile , cit. ” 4.775 mq sono aiuole e cespugli inutilizzabili dai cittadini” (!!??) e si assegna a privati uno spazio pubblico ( per 90 anni).
Se non si fermava da solo probabilmente ci pensava la procura.
Meditate…
Milano andava avanti da sola..bisognava accompagnarla..quando sento dire che nel 2010 era timida e impaurita da ragazzotti entrati in politica soprattutto nel PD mi viene da ridere per non piangere.Io sono nato, ci vivo e ci lavoro a Milano.La giunta Sala ha buttato la città in caduta libera.Stiamo perdendo lavoro,libertà di movimento..manca solo il filo spinato all ingressi..ma abbiamo tanta delinquenza.Ricordo a tanti ragazzotti..che parecchi progetti finiti non sono della Giunta Sala. La Nuova M4 ha i cantieri non finiti tenendo in ostaggio noi residenti. Se Sala Si dimette..per parecchi di noi è una grande festa.
Approvato il progetto, che per anni è stato pubblicizzato con plastici da visitare e rendering infiniti, tanto che una sicura riqualificazione totale della piazza ha fatto lievitare i prezzi degli immobili. Poi, con un deludente “Nolo” e la nuova veste ecologica di Loreto, tutto avrebbe dovuto essere più bello e splendente. Ora cancellano tutto, hanno sloggiato quei poveri lavoratori che avevano le attività sotto la metro, e tutto questo sembra essere stato inutile. Complimenti a tutti, continuate così.
Quante belle parole ci sono nelle ‘riqualificazioni’… tutto molto sostenibile ed inclusivo con aree “restituite ai cittadini (perché le strade notoriamente non sono un bene pubblico dei cittadini).
Peccato che dietro rendering improbabili di foreste urbane, che mai esisteranno, si nasconde il fatto che tutto è mosso da interessi legati a creare un agorà con spazi commerciali da affittare a privati.
Probabilmente sarà Cso Buenos Aires ad uccidere definitivamente il progetto: da quando è partita la riqualificazione il 25% dei negozi e sfitto e le nuove attività durano 6 mesi.
Veramente servono nuovi spazi commerciali?
Però le vasche per escrementi animali del Corso sono molto belle. Funzionano benissimo.
Ah, erano fioriere??!
No, ne usano una ancora più bella ripetuta più volte ieri in consiglio comunale :”rigenerazione urbana”, per nascondere una vergognosa speculazione.
Hanno la faccia come il c***.