Milano Porta Romana.
Nuovo aggiornamento fotografico dal cantiere per la riqualificazione della stazione ferroviaria di Milano Porta Romana, la stazione connessa al futuro Villaggio Olimpico e alla linea gialla M3 della metropolitana con la stazione Lodi TIBB.
La stazione ferroviaria, realizzata nel 1931 a ridosso del cavalcavia di Corso Lodi sullo scalo ferroviario ora in fase di sviluppo, versava da anni in un totale o parziale abbandono, nonostante la sua graziosa architettura un po’ déco. Qualcosa era stato fatto nel 2020, ma come ben si sa, dopo solo due anni la bella scala in vetro era già uno schifo. Ad ogni modo, sempre nel 2020 è stato presentato il progetto per riqualificare e ridisegnare completamente la stazione e renderla decente per l’evento olimpico del 2026.
Il progetto per la trasformazione della stazione è a cura dello studio AOUMM (Argot Ou la Maison Mobile), formato da Luca Astorri, Riccardo Balzarotti, Rossella Locatelli e Matteo Poli. Qui il link al progetto.
Il cantiere inizia a prendere sempre più forma. Interdetta la vecchia discesa per via Sannio e la zona di via Tertulliano per la sua totale riqualificazione. Nel frattempo è comparso un corpo ascensore sul lato di via Sannio.































- Referenze immagini: Roberto Arsuffi,
- Porta Romana, Stazione Porta Romana, Ferrovie, M3 Lodi TIBB, Scalo Romana, Villaggio Olimpico
Hanno fatto un gran bel lavoro. Ma la vera domanda è: riuscirà a durare almeno qualche settimana, prima che quelle capre che chiamano “writer” comincino a imbrattarla? A Milano si costruiscono tanti muri e muretti, quando in realtà le uniche cose che sopravvivono all’incuria dei criminali sono cancelli, grate e siepi: qualunque cosa sia più difficile da imbrattare.
Basta vedere Tibaldi, realizzata con gli.stessi materiali, già completamente graffiata, purtroppo.
Progettare a Milano dovrebbe tenere sempre conto del vandalismo. Quindi niente vetri, muretti pieni e superfici chiare e lisce. Si a ringhiere, verde/rampicanti e trattamenti rugati per impedire l’attacco di adesivi almeno. Pellicolature pubblicitarie poi aiutano, i writer sembrano meno inclini a graffiare sulle pubblicità, lo fanno invece sicuramente sulle superfici ampie e uniformi.
Ancora prima… bastava pensare alla stazione di Romolo per progettare qualcosa di diverso.
Infatti.Alla amministrazione comunale questo (dopo più di 40 anni di vandalismo grafico)è un non-problema.
Lo ignorano,semplicemente.
Ma anche la gente dovrebbe protestare seriamente in massa.
Non è che bisogna rinunciare a costruire qualcosa che di fatto può rappresentare l’esigenza della collettività perché un esercito di writer deturpano e danneggiano tutto ciò che incontrano.
Esatto…ma come siamo ridotti, verrebbe da dire; della serie, non si esce di casa alla sera perchè puoi trovare l’ immigrato che ti aggredisce, alla stazione centrale poi, neanche di giorno ci si può andare più, come minimo rischi il portafogli ecc. ecc.
Io preferirei di gran lunga vivere in una città dove l’ immigrazione è controllata e sana (si può fare come nella vicinissima Confederazione elvetica) e dove chi sporca, per il gusto di farlo, la città, viene facilmente scovato e punito e non considerato un “ribelle” da pubbliche autorità compiacenti disinteressate al problema.