Milano | Lambrate – La nostra visita al Mercato coperto di via Rombon

Milano, Lambrate.

Ottobre 2025. Come abbiamo visto, dopo quasi dieci anni di chiusura, il Mercato Rombon di Lambrate è stato finalmente inaugurato lo scorso 28 ottobre 2025. Si tratta del primo dei quindici mercati comunali che il Comune di Milano ha affidato a Sogemi lo scorso luglio, segnando l’avvio ufficiale del progetto dei “Mercati di Quartiere”.

Il giorno successivo all’evento, giovedì 30 ottobre, siamo tornati sul posto per osservare più da vicino il risultato dell’intervento, senza folla e istituzioni. Erano circa le tre del pomeriggio.

Come spesso accade, meglio tardi che mai. Tuttavia, è difficile non pensare a quanto poco sarebbe bastato per ridare vita — anche prima — a uno spazio che aveva smesso da tempo di essere “bello”. E, visto che il nostro intento è anche quello di capire come e se fosse possibile migliorare ciò che è stato “riqualificato”, ecco le nostre impressioni.

Noi tendiamo a desiderare interventi dal forte impatto estetico, capaci di valorizzare davvero il patrimonio urbano. Ma a Milano, capitale del “design”, ci ritroviamo spesso di fronte a risultati che appaiono semplici, prudenti, e, purtroppo, un po’ banali. Negli spazi pubblici, il coraggio estetico sembra sempre mancare.

Un po’ di storia

Il nome “Rombon” deriva da via Rombon, dedicata al Monte Rombon — una cima di 2.200 metri nelle Alpi Giulie, oggi in territorio sloveno, sopra il comune di Plezzo.
L’edificio del mercato venne costruito sul finire degli anni Cinquanta nella zona di Dosso (ex frazione del Comune di Lambrate, oggi quasi dimenticata) per servire il nuovo quartiere Feltre, sorto tra il 1957 e il 1961.

La struttura è semplice: un parallelepipedo con negozi disposti lungo un corridoio centrale piuttosto ampio. Gli elementi architettonici sono minimi, ma non privi di grazia: una grande tettoia sporgente inglobava, attraverso fori rettangolari, quattro splendidi platani posti agli angoli nord, su via Rombon.
Nel tempo, due di quegli alberi — quelli a destra dell’ingresso — sono stati rimossi tra il 2008 e il 2010. L’edificio, rivestito in mattonelle di clinker color mattone, era ed è decorato da una fascia a mosaico con motivi astratti e da un riquadro più ampio che illustrava le merci del mercato posto tra le due porte: pollame, carni, latticini, fiori e generi alimentari di ogni tipo. Purtroppo non siamo riusciti a reperire fotografie storiche del mercato com’era allora.

Davanti, su via Rombon, si trovava una piccola piazzetta con panchine, una cabina telefonica e un’edicola — tutte scomparse nel tempo. Anche le panchine, eliminate poco prima della riapertura dei gironi scorsi, erano diventate luogo di bivacco; così come è stato rimosso il cassonetto giallo per la raccolta degli abiti usati, spesso rifugio di chi cercava qualche indumento di fortuna.

Il nuovo mercato

La nuova veste del mercato ha senza dubbio restituito dignità alla struttura: pulita, ordinata, nuovamente funzionale. Forse, però, sarebbe stato bello rivedere anche i due platani eliminati vent’anni fa. Oggi la tettoia forata sembra destinata a ospitare una rastrelliera per biciclette. Nel 2008, davanti ai platani, c’erano due vetrine, poi rimosse.

All’interno, gli spazi sono essenziali e ancora un po’ spogli. Molti locali devono essere ancora affittati o completati, tra cui quelli di Giannasi e NaturaSì.
L’idea di fondo è buona, ma l’insieme appare un po’ raffazzonato, privo di un segno identitario capace di dire: “questo è il mercato di Rombon”.

Qualche suggerimento

Forse basterebbe poco per rendere questo luogo più accogliente e riconoscibile:

  • inserire insegne a bandiera per ogni negozio, che renderebbero più facile l’orientamento e darebbero vivacità visiva;
  • decorare il soffitto con motivi di frutta e verdura, per alleggerire l’austerità dello spazio e renderlo più gioioso;
  • introdurre un gioco di colori nella pavimentazione, ad esempio con due tonalità, per evitare l’effetto di uno spazio piatto e anonimo.

In ogni caso, ben venga la rinascita del Mercato Rombon. Ora non resta che vedere come procederanno i prossimi interventi — a partire da quello di viale Monza, altro tassello del progetto Sogemi, su cui avevamo già espresso le nostre opinioni nel 2016.

  • Immagini: Roberto Arsuffi,
  • Lambrate, Via Rombon, So.Ge.Mi., Sogemi, Foody, Riqualificazione, Mercato coperto
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

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