Quella dell’ex Regina Elena è una storia lunga e piena di questioni non ancora totalmente chiarite.
Partendo da un decina di anni fa, troviamo questa vecchia struttura sanitaria all’incrocio tra viale dell’Università e viale Regina Elena in stato di pesante abbandono; il complesso è molto grande e si trova in una posizione strategica, a due passi dal Policlinico e dalla Sapienza, servito in maniera pressoché ottimale dalla vicina fermata della metro, da due linee di tram e a pochi passi dal capolinea di piazzale del Verano.
Per cui, già da questo incipit, si capisce l’assurdità di tenere uno stabile del genere abbandonato per anni. Non solo, gli immobili del complesso vengono occupati dai movimenti per la casa dal 2007 al 2009, quando si arriva al definitivo sgombero motivato dal passaggio di consegne tra l’università, proprietaria dell’ex Regina Elena, e il Policlinico, che vede nell’area un’occasione irripetibile per trasferire l’ematologia dai fatiscenti stabili di via Benevento a una struttura dignitosa e capace a dare i giusti servizi ai pazienti e ai loro familiari, con un risparmio di oltre 1,5 milioni di Euro annui per gli affitti dei locali.
Insomma, il progetto sembrerebbe ottimo, se non fosse che, a quanto pare, lo scambio tra i due enti non si sia mai definitivamente concluso; ora sull’area interessata dai lavori dovrebbe essere trasferito un centro di ricerca per le neuroscienze con tanto di cittadella per l’Alzheimer.
Il passaggio di consegne tra la Fondazione Ebri e l’università è avvenuto all’inizio del 2017, per cui non dovrebbero più esserci capovolgimenti nella vicenda in questione.
Osservate le ottime finalità del nuovo centro di ricerca, ci si augura comunque che il Policlinico, nella persona dei suoi amministratori, sappia trovare dei nuovi spazi per poter fornire l’Ematologia strutture decenti e adeguate a servizio della collettività.