Con 26 voti favorevoli, il Consiglio Comunale ha approvato la delibera di applicazione della Legge Regionale per il “Recupero dei vani e locali seminterrati esistenti” introducendo alcune specificità.
Come consentito dall’articolo 4 della legge, dunque, alcune parti di territorio verranno escluse dall’applicazione delle sue disposizioni per esigenze di tutela paesaggistica o igienico sanitaria, di difesa del suolo e di rischio idrogeologico.
In particolare, la legge regionale non si applicherà negli ambiti caratterizzati da classi di fattibilità geologica F3 (fattibilità con consistenti limitazioni) e F4 (fattibilità con gravi limitazioni); nelle aree individuate dalla Direttiva “Alluvioni2 2007/60/CE – DLgs 49/2010, negli scenari di pericolosità P1, P2 e P3 (con alluvioni frequenti o poco frequenti); nelle fasce di rispetto assoluto dei pozzi di captazione ad uso idropotabile. Saranno esclusi dall’applicazione della legge anche gli immobili sottoposti a vincolo di tutela diretta o indiretta (qualora non abbiano ottenuto il nullaosta dalle competenti Amministrazioni) e quelli disciplinati dal Piano dei Servizi del vigente Piano di Governo del Territorio.
Per la sola funzione residenziale, infine, sono esclusi gli immobili inclusi nei NAF (Nuclei di Antica Formazione), ovvero il centro storico, e i centri degli antichi quartieri della città (Baggio, Figino, Niguarda, Trenno, Quinto Romano, Quarto Cagnino). La legge sarà invece applicabile ai seminterrati inclusi nei NAF collegati a unità immobiliari residenziali direttamente soprastanti.
Tra le altre cose la delibera precisa anche che, per gli immobili ricadenti nelle aree individuate con classe di fattibilità geologica F2 (fattibilità con modeste limitazioni) è richiesta la verifica da parte di un tecnico abilitato della non interazione con le acque sotterranee della prima falda. I vani e locali seminterrati per i quali è ammesso il recupero residenziale, infine, dovranno avere un’altezza minima di 2,70 m.
Tutti a vivere nelle cantineee…
Speriamo non sia unasciagura come è stata quella fatta per i sottotetti che ha devastato bellissimi palazzi ottocenteschi.
Non ritengo che questa sia civiltà.
Questa legge ha tutta l’aria di una sanatoria mascherata, permette di legalizzare una pratica vietata per anni e ugualmente esercitata.
Al di là della bella fotografia il provvedimento giova ai piccoli costruttori che hanno costruito e venduto immobili parzialmente non abitabili truffando stato e povera gente, creato sacche di mercato nero non perseguito.
Diventerà legale affittare spazi precedentemente dati fuori dalla legalità alla povera gente senza effettivi miglioramenti nella salubrità e benessere degli ambienti.
Nuovi piccoli guadagni per furbi imprenditori e arrivisti a discapito delle fasce più misere della popolazione. Ottimo lavoro.
Gli scantinati sono già tutti abitati. In questo modo si stabilisce una regola di massima per discriminare quelli veramente abitabili da quelli non abitabili e il Comune incassa i rituali oneri da aggiornamento catastale.
Se poi si controllasse sul serio l’applicazione della norma punendo i rimanenti abusi, ne deriverebbe un vantaggio per la comunità (su questo però ho meno speranze).
In ogni caso non è vietando quello che già succede e che nessuno sanziona che si risolvono i problemi, almeno si fa emergere l’abusivismo ed il comune ci guadagna qualcosa.
Le regole c’erano già; con questa legge si allarga la platea degli immobili abitabili a posteriori; ciò significa che si arricchisce chi si è comportato illegalmente finora, non i comuni o la regione che hanno avuto mancanze.
Io non sono a favore delle sanatorie. Non sono a favore di furbi e truffatori.
Questa legge è una carezza a chi si è arricchito alle spalle dei comuni. Non è un guadagno in denaro da parte del comune ma una perdita: o pensiamo che uno scantinato varrà al catasto come una casa uguale al pian terreno non costruita nella legalità?
Più simile ad un condono edilizio che al recupero dei sottotetti.
Hai 4 possibilità:
1) Regolarizzi quello che era illecito mantenendo un minimo di standard.
2) Mandi i Vigili Urbani – la competenza è comunale – a controllare.
3) Fai finta di niente.
4) Inasprisci le leggi, invochi severità, esorti alla massima sorveglianza, auspichi maggiori controlli e crei un tavolo di discussione.
4) Metti i paracarri come sui marciapiedi per evitare la sosta vietata.
Il Comune ha scelto la 1) e francamente ha senso.
Il comune di Milano fa quello deve, cioè recepisce una legge regionale introducendo le proprie specificità.
Quella sbagliata è proprio la legge regionale che i maggiori danni li fa non nella grande città ma nelle piccole realtà di provincia.
Non ero stato effettivamente chiaro.
Ok non avevo capito che la colpa e’ della Regione!
In questo caso e’ sbagliato, e regolamentare i seminterrati per evitare l’anarchia attuale e’ sbagliato.
Non capite che poi TUTTI i palazzi/condomini dovranno SPOSTARE i locali per l’immondizia?
Poiché diverranno incompatibili con l’IGIENE/Sicurezza di chi vive nelle cantine…?
E fare gli adeguamenti al palazzo per renderlo abitabile?
Luce,gas, scarichi del gas, finestre, ingressi, etc…
ci faremo 4 risate.