Milano | Lambrate – Via Conte Rosso il cuore dell’antico borgo

Anzitutto il nome della via, alquanto strano, dedicata ad Amedeo VII di Savoia detto il Conte Rosso (Castello di Avigliana, 24 febbraio 1360– Castello di Ripaglia, 1º novembre 1391) conte di Savoia, d’Aosta, Moriana e Nizza dal 1383 al 1391.

Via Conte Rosso, inizialmente chiamata “strada della Cappelletta” e successivamente Via Vittorio Emanuele II, venne così intitolata solo dopo che il Comune di Lambrate nel 1923 venne annesso assieme ad altri paesi del circondario in quello di Milano. La strada univa un tempo i due nuclei storici che formavano Lambrate: Lambrate Inferiore (nei pressi della chiesa di San Martino) e Lambrate Superiore (intorno alla Villa Folli e alla Cappelletta). Un insieme di cascinali e corti per lungo tempo, venne edificata ulteriormente con l’inizio del Novecento, assumendo l’aspetto odierno che ricorda ancora oggi la strada di un paese.

Ricordiamo che nel 1905 nel Comune di Lambrate nell’attuale via Conte Rosso 36, fu rinvenuto un sarcofago che risalirebbe al IV secolo dopo Cristo, a circa tre metri di profondità. Oggi è conservato al Castello Sforzesco.

Ricordiamo anche che Lambrate è un antico borgo il cui nome deriva dal fiume, il Lambro sul quale il borgo si era formato con un insieme di case e terreni, col classico suffisso della zona in -ate di origine celtica.

Posta nel punto dove comincia la via Conte Rosso, si trova l’antica e purtroppo pesantemente rimaneggiata, chiesa di San Martino in Lambrate. Infatti di antico rimane praticamente il campanile quattrocentesco la cui sagoma delinea come un obelisco la prospettiva della via. Il resto della chiesa venne demolito e ristrutturato col gusto neo-romanico in voga all’epoca tra il 1913 e il 1928 secondo il progetto dall’architetto Ugo Zanchetta.

La via Conte Rosso è semi pedonale, sistemata con autobloccanti nel 2015, è una via in parte a traffico limitato, si sviluppa da sud a nord, da via Pietro Andrea Saccardo a via Carlo Bertolazzi e Giulio Dardanoni. I lavori di riqualificazione hanno riguardato il rialzo della pavimentazione dall’intersezione con via Saccardo sino a via delle Rimembranze di Lambrate, e la posa di dissuasori di sosta.

Gli edifici hanno quasi tutti aspetto del primo Novecento con qualche piccola eccezione più recente, senza grandi velleità architettoniche: al civico 2 troviamo il palazzo del 1958 di Umberto Lecchi, abbastanza anonimo, mentre sul lato opposto alcune case più antiche ma sempre del primissimo Novecento delineano il lato Ovest.

Nel punto in cui è sorta la scuola all’inizio del Novecento, la via si allarga, consentendo anche delle alberature, anche perché in questo punto, proprio di fronte all’istituto scolastico Vespucci, sorgeva, sino agli anniCinquanta il vecchio municipio, che venne affiancato negli anni Trenta dalla Casa del Fascio del Gruppo rionale Franco Baldini. Oggi al posto dei due edifici si trova un piccolo giardinetto attrezzato con giochi per bimbi, il Giardino Don Elia Mandelli.

La via potrebbe, secondo noi, venire completamente pedonalizzata e agevolare il prolificare di negozi di quartiere, rendendola nuovamente il fulcro dell’animato distretto. Invece, purtroppo, da anni le saracinesche sono sempre abbassate e i cartelli affittasi prolificano.

Lambrate, da quando gli eventi di via Ventura si sono trasferiti altrove ha perso il suo momento di fama col Fuorisalone, portando in zona migliaia di persone e giovani che animavano tutte le vie limitrofe come in una vera festa di paese.

Pochi giorni fa si è tenuta, sempre nel perimetro dell’antico borgo di Lambrate, l’edizione 2021 dello Yarn Bombing Festival.

Si tratta di un evento che vede piazze e strade addobbate per beneficenza con lavori all’uncinetto che si è tenuta il 12 giugno, Giornata mondiale dello Yarn Bombing. Così i lavori sono stati appesi un po’ ovunque lungo le strade del distretto, con più di 100 pezzi realizzati da artisti provenienti da Austria, Australia, Brasile, Canada, Croazia, Cile, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Israele, Lituania, Messico, Porto Rico, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Sud Africa, Usa e Venezuela. La prima edizione italiana di questa manifestazione interamente dedicata alle opere d’arte realizzate all’uncinetto si era tenuta nell’estate del 2019 a Trivento (Campobasso. L’iniziativa è arrivata a Milano grazie a Yarn Bombing Trivento, Associazione culturale Formidabile Lambrate, Associazione Made in Lambrate, Hub/Art Exhibition, Scalo Lambrate con il patrocinio del Comune di Milano e Municipio 3. Il ricavato della vendita delle opere all’uncinetto è stato devoluto alla Caritas Ambrosiana a sostegno dell’Emporio della Solidarietà del Municipio 3.

Al civico 30 spicca la piccola casetta decorata di rosso con un murale dove api operose costruiscono il loro alveare. Si tratta della sede della zona di CGIL-Camera del Lavoro di Lambrate.

A chiudere a Nord la via di quartiere si trova la Cappelletta, antichissimo altare, probabilmente pagano e convertito in cristiano già all’epoca dell’Imperatore Costantino (313 d.C.). Rimaneggiato nel corso del tempo, oggi appare proprio come un’altare coperto da un tetto sorretto da quattro pilastri. Tra il 1567 e il 1573 San Carlo Borromeo officiò a più riprese funzioni religiose in questo luogo.

In pratica il piccolo oratorio resiste al passare del tempo e degli eventi, rimanendo all’angolo della strada da circa 1500 anni quasi integro. Persino durante il conflitto mondiale del 1943, una bomba cercò i distruggerlo, forando il tetto e adagiandosi sull’altare senza, peraltro deflagrare, lasciando pressoché intatta la struttura. 

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

Tag: Lambrate, Via Conte Rosso, via Pietro Andrea Saccardo, via Carlo Bertolazzi, Via Giulio Dardanoni, via delle Rimembranze di Lambrate,

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4 commenti su “Milano | Lambrate – Via Conte Rosso il cuore dell’antico borgo”

  1. Sono passato davvero centinaia di volte accanto alla Cappelletta e non avrei mai pensato che fosse così antica e storicamente importante. Grazie per la segnalazione. È proprio vero che Milano offre sorprese e tesori ad ogni angolo.

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  2. Buongiorno. Mi fa piacere qualcuno parli di Lambrate in quanto la mia famiglia è lambratese da circa 2 secoli dunque in Lambrate è racchiusa tutta la storia della mia famiglia metro per metro, io stesso ancora vivo in zona. A quanto diceva mio padre nel restauro degli anni 30 sotto la Cappelleta venne trovato un passaggio già allora interrotto dalle costruzioni, mio padre stesso vi entrò con i suoi amici.Tra molte cose che si potrebbero dire e raccontare una che non viene mai menzionata è il Lambretto canale fatto scavare dai Visconti derivato dal Lambro all’altezza di Monza e che arrivava fino a Lambrate e che serviva i mulini di Lambrate e dove i ragazzi come i miei genitori negli anni 20/30/40 giocavano a nuotarci e farci il bagno. Grazie a questo canale Lambrate era il paese dei mulini, ce ne erano davvero molti da quelli che macinavano farina a quelli che producevano insetticidi a quelli che producevano farine. per i mangimi per animali etc etc. Grazie per aver dato uno spazio a questo storico luogo a me molto caro.

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