Milano | Curiosità: le strade in blocchi di cemento

 

Quanti di voi hanno notato che alcune strade, come ad esempio Viale Gabriele D’AnnunzioViale Gian GaleazzoViale Beatrice D’EsteViale Angelo Filippetti, Viale Emilio Caldara e così proseguendo… non sono asfaltate ma bensì realizzate in grandi blocchi di cemento?

Qui in questo dettaglio si vede lo spessore del blocco in composto di cemento che forma la lastra della pavimentazione di viale D’Annunzio

Si tratta di una soluzione adottata negli anni Cinquanta del ‘900 e a dire il vero se dopo più di sessant’anni ancora resiste è stata una soluzione, diciamo, duratura e lungimirante.

A guardar bene inizia a scricchiolare un po’, specie in alcuni punti dove grandi crepe e profondi solchi segnano le piastre. Con questo sistema vennero sistemate quasi tutte le strade che formano i grandi viali che seguono i bastioni delle mura “spagnole” e altri grandi vialoni come via Domodossola.
Se questa soluzione non è stata più applicata sicuramente sarà stato a causa degli alti costi del materiale.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Milano | Curiosità: le strade in blocchi di cemento”

  1. Abito in via Mac Mahon la cui pavimentazione è composta da blocchi di cemento. L’inquinamento acustico causato dallo scorrimento dei veicoli è decisamente superiore rispetto all’asfalto, si può notare questa differenza in un incrocio recentemente asfaltato per evidenziare le strisce pedonali. Il passaggio di un veicolo sui blocchi di cemento provoca un rumore assordante mentre sull’asfalto ne si apprezza la silenziosità; un’altra prova del disagio causato dai blocchi di cemento è che non si riesce a distinguere il passaggio di auto elettriche o ibride, il rumore dello scorrimento è lo stesso di auto ad alimentazione tradizionale. Non so è già stato fatto in passato, ma presenteró un esposto al comune per inquinamento acustico e spero che via Mac Mahon venga asfaltata al più presto.

    Rispondi
    • Premesso che la pavimentazione dura da quasi cinquant’anni, e che in questo lasso di tempo si sono risparmiati soldi pubblici per asfaltature che al massimo durano quattro anni, aldilà di un disturbo uditivo risibile bisognerebbe munirsi di un maggior senso civico e approvare le scelte migliori per risparmiare denaro pubblico e non prestare troppa attenzione alla sensibilità e all’egoismo individuale.

      Rispondi
  2. Anch’io ho finestre su viale Caldara ed effettivamente è parecchio rumoroso, ma non penso che la differenza con l’asfalto sia tale da giustificarne la spesa e i disagi per i continui rifacimenti. Un viale così grande e trafficato rimarrebbe in qualunque caso molto rumoroso.
    Pertanto sono favorevole a questo tipo di pavimentazione, nonostante in alcuni punti sia dissestata e problematica in bicicletta. D’altra parte asfalto e pavè a parità di età e “non manutenzione” sarebbero del tutto impercorribili.

    Bonus: essendo lucida la sera c’è un bellissimo effetto estetico coi fari che si riflettono a terra

    Rispondi
  3. Il sistema è davvero interessante e ben fatto, per me l’unico problema grave è durante la pioggia, diventano scivolosissime e se sei in moto un vero pericolo! Ma sempre meglio dell’odore dell’asfalto con cui Milano realizza addirittura i marciapiedi

    Rispondi

Lascia un commento