Milano | Porta Monforte – La primavera di Corso Concordia

Milano Porta Monforte. Corso Concordia, come abbiamo visto, dallo scorso gennaio è stato restituito ai cittadini in tutta la sua bellezza. Distrutto in parte dal cantiere inevitabile della M4 con la stazione Triolore, il corso, alberato e aperto sul finire dell’Ottocento, nominato con questo nome astratto nel 1893 per collegarlo alla vicina Piazza Risorgimento e al successivo Corso Indipendenza a indicare “che la Concordia dei cittadini rende possibile il Risorgimento che guida all’Indipendenza della Patria“.

Distrutto anche dalla forza devastante della tempesta di pioggia e vento che lo scorso anno a luglio ha devastato Milano e abbattuto centinaia di alberi (purtroppo) comprese molte alberature del corso, diventano un canyon perfetto che ha incanalato per bene la forza dell’aria triplicandola.

Passandoci in questi giorni di primavera, la sorpresa.

Come al solito vorremmo fare un appunto: le ciclabili. Realizzate semplicemente con una striscia di vernice e due segni, allo stesso livello del marciapiede. Come immaginabile, sono solcate dai pedoni e, tanto per cambiare, percorse dai ciclisti in “contromano”. Quante di queste situazioni becchiamo. Forse se la ciclabile fosse stata realizzata in asfalto rosso, ribassata come livello, e meglio segnalata, forse la gente la rispetterebbe meglio.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi
  • Porta Monforte, Acquabella, M4, Tricolore, Piazza Tricolore, Corso Concordia, Susa, Argonne, Corso Indipendenza, Piazza Risorgimento, Stazione, Arredo Urbano, Riqualificazione, Viabilità, Viale Argonne, Piazzale Susa,
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12 commenti su “Milano | Porta Monforte – La primavera di Corso Concordia”

  1. Riguardo il vostro commento sulle ciclabili: non esageriamo con le regole, che già sono infinite.

    Se qualche volta c’è chi le prende contromano non muore nessuno, né se, in casi come questo, qualche pedone ci finisce sopra. In ambo i casi si rallenta un po’ e si va oltre. Imho.

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    • Che non muoia nessuno andando contromano dobbiamo solo sperarlo. E’ pericoloso e chi va in bicicletta usando il cervello lo sa benissimo.

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  2. Molto bene! Ma perché sempre queste cancellate basse di protezione verdine miserelle… Se fossero in metallo scuro, come dappertutto in Europa, l’effetto sarebbe molto più elegante!

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  3. >Come al solito vorremmo fare un appunto: le ciclabili. Realizzate semplicemente con una striscia di vernice e due >segni, allo stesso livello del marciapiede
    Non cambierebbe nulla se fossero realizzate diversamente ad es. con asfalto rosso o in struttura. E’ l’italiano che fa quello e come vuole…punto.

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    • Intanto cominciamo a non fare le piste “all’italiana” e quindi a separare pedoni e ciclisti.
      Poi la pista fatta con la striscia non e’ percepibile dai non vedenti.

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  4. Belle le aiuole fiorite….vediamo se superano l’ estate. Spero anche che non siano delle annuali e che si ripresentino cosi’ nei prossimi anni.

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