Milano | Verde Pubblico – Ripensare al verde pubblico dopo la tempesta?

Nel mattino presto di martedì 25 luglio 2023, esattamente intorno alle 4, su Milano (e non solo) si è scatenata una tempesta, il cui effetto devastante è durato una decina di minuti, con raffiche di vento a oltre cento chilometri l’ora e 40 millimetri di pioggia (quella che di solito cade in un mese). Nelle ore successive Milano si è risvegliata violentata nella risorsa più preziosa, il verde degli alberi. Alberi preziosi che danno ossigeno e vita alle strade della città. Città che assisteva, ovunque, a una ecatombe d’alberi.

Centinaia di alberi abbattuti dalle raffiche di vento si son visti in ogni angolo del capoluogo; da Corso Sempione a Corso Venezia, da Corso Lodi a via Giambellino, da piazza XXIV Maggio a piazza Carbonari; un disastro. Un disastro che fa male al cuore.

Molti han dato la colpa alla scarsa, o presunta tale, manutenzione del verde pubblico. Ma il problema vero è stato l’evento straordinario, che ha squassato la città come in un frullatore, ed una manutenzione impeccabile non avrebbe fatto differenza. Milano così si ritrova ora con viali e parchi le cui chiome arboree son state decimate.

Esperti sostengono che ci vorranno almeno 20 anni per poter rivedere alberature degne di nota. Vent’anni per la natura è un tempo breve; ma per noi, piccoli umani, vent’anni sono tanti; sopratutto per una città come Milano, bisognosa di verde.

Alcuni dicono che la piante andrebbero ridotte di dimensioni, per evitare l’effetto “vela”. O che, per lo stesso motivo, si debbano scegliere specie che non abbiano una folta chioma.

Data l’eccezionalità della tempesta (che si spera non diventi la norma, nella comunque sempre più crescente violenza di questi eventi atmosferici), forse non è il caso di essere così drastici. Certo si possono prendere accorgimenti per aiutare le piante a estendere le radici in profondità, facendo affluire maggiormente acqua alla base; cosa che le potrebbe renderle più salde, più sane ed eviterebbe anche il radicamento in superficie, con conseguente rottura e deformazione di marciapiedi e manto stradale.

Nessuno però ha indicato, giustamente, il colpevole di quanto accaduto nella presenza stessa degli alberi nelle strade e nei parchi della città. Piuttosto ci siamo tutti rammaricati per quanto successo e ci è sembrata ancora più importante di prima la loro presenza, ora che molti angoli cittadini sono stati stravolti dall’improvvisa ‘assenza’ di alberi, in qualche caso resa ancora più dolorosa dal fatto che si trattava di zone di recente riqualificazione, come in viale Argonne.

Da questo evento tragico però può nascere un’opportunità: ripensare un piano globale del verde per Milano.

Invece che semplicemente sostituire le essenze arboree cadute, di tappare i buchi creati da questa devastante tempesta, si può prendere la palla al balzo per fare uno sforzo ancora più ampio e ridisegnare il verde cittadino, per aumentarlo e renderlo più fruibile.

Per ogni albero abbattutto ripiantarne cento. Fare rinascere da questo tragico evento una Milano più verde di prima, più forte di prima. Più bella di prima.

Solo a titolo esemplificativo, la nostra idea, ripetutamente riproposta nel corso di questi anni, di mettere alberi in ogni via cittadina potrebbe essere un buon punto di partenza.

Pensare a un piano ampio e ben definito per il verde, con l’occasione di rimediare ai disastri fatti al patrimonio arboreo della città da questi eventi atmosferici di portata eccezionale, deve andare ben oltre le sole affermazioni di principio e disegnare nel dettaglio gli interventi propedeutici al raggiungimento degli obiettivi, oltre che le risorse necessarie e come reperirle.

Tra gli obiettivi, peraltro, c’è sicuramente la mitigazione delle isole di calore, cosa che di per sè può dare un aiuto a che proprio questi eventi non si ripetano con la violenza vista, dato che uno dei fattori determinanti che innescano la violenza dei fenomeni temporaleschi è la differenza di temperatura tra il suolo e il fronte temporalesco stesso.

Vorremmo che le amministrazioni prendessero questo nostro suggerimento in maniera propositiva, per sviluppare un piano del verde che sia veramente rivoluzionario e radicale rispetto a tutto quello che è stato finora. E che lo mettano in atto con coscienza e dedizione.

Perché, questo tragico evento ci ha resa ancora più evidente una cosa. Che gli alberi in città sono una necessità. Per l’ambiente e per lo spirito.

Referenze imagini: Roberto Arsuffi; Marzio C. Enzo Porcu, Andrea Cherchi, Marco Montella, Comune di Milano

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

52 commenti su “Milano | Verde Pubblico – Ripensare al verde pubblico dopo la tempesta?”

  1. Licenze per i taxi a Milano, il Comune non accetta il “no” alla richiesta di averne mille in più: “Così si ferma la crescita”

    «La Regione guardi i dati e dia il via libera a Milano, per lasciarla crescere, perché la crescita di Milano, una maggiore qualità dei servizi a Milano serve a tutta la Lombardia, a tutta l’Italia». È decisa la replica dell’assessore alla Sicurezza del Comune, Marco Granelli, alle parole del assessore regionale Franco Lucente sulla questione dei taxi. Ieri a Repubblica l’assessore alla Mobilità del Pirellone ha commentato la richiesta del Comune di autorizzare mille licenze in più per le auto bianche.

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    • su questa cosa sono d’accordo con te, non se ne può più di questi tassisti arroganti e spesso evasori, però basta con questi OT! se tutti facessero come te si ammazzerebbe il forum

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    • Ci vorrebbe un link vicino al commento per poter segnalare chi utilizza i commenti per scrivere cose che niente c’entrano con l’articolo.
      La notizia dei taxi è apparsa su tutti i giornali e sicuramente quelli di Urbanfile ne sono già al corrente, ma niente c’entra col verde pubblico. Non è la prima volta che questo soggetto scrive commenti del genere.
      Come al solito quando si lascia uno spazio libero gli incivili se ne approfittano facendo il cavolo vogliono.

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      • Bhe se cadono gli alberi e molti mezzi di superficie vengono annullati causa danni alle linee aeree o altro vedi ECCOME se centra il fatto che non riesci a trovare un taxi per muoverti.

        In fondo stiamo parlando di servizio pubblico (taxi) mica privato.

        Chiama la polizia del web e rileggiti l’articolo 21 della costituzione.

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  2. La maggior parte degli alberi si sono spezzati, quindi le radici erano forti ed estese.
    Però comodo dire che non ci sia un problema di manutenzione a Milano, lo vediamo anche adesso, metà delle strade sono ancora bloccate, vigili urbani inesistenti.
    Probabilmente gli alberi caduti avevano sofferto il caldo ed erano già messi male anche se non si vedeva.
    Tutti gli alberelli nuovi sono talmente inutili che anche il vento non li ha presi in considerazione, moriranno già da soli.
    Giustamente in primavera sarà il momento di ripensare il verde e ripiantare dovunque.
    Ovviamente sempre meglio Salah dei sindaci precedenti (ad eccezione di Albertini)

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    • Assolutamente no, gli alberi caduti sono in gran parte sradicati; come anche evidenziato e testimoniato da un volontario ed un residente, due sere fa al tg3 regionale, in un rarissimo momento di informazione non controllata.

      Ebbene, il volontario, al lavoro nella zona Concordia.Plebisciti, faceva giustamente osservare come fossero corte, poco estese le radici di un grosso platano caduto; un residente poi spiegava quanti lavori – come tutti, d’ altra parte, sappiamo – siano stati fatti sottoterra in quei viali.

      Testimoni a parte, è quello che tutti possiamo osservare: alberi dal fusto e dalla chioma estesi, ma con radici da geranio sul balcone, tra uno scavo per quello e quell’ altro motivo, perchè tutto è affidato agli architetti et similia, che considerano un albero come un elemento di arredo urbano, un lampione, non un essere vivente con le sue esigenze.

      Concordo sul fatto che gli alberi erano già sofferenti per mancanza di cure e che il ritardo accumulato nello sgombrare le strade diventa imbarazzante, soprattutto dove una via resta chiusa ormai da giorni a causa di un solo albero caduto, tra diverse decine.

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      • Inskander sei agronomo? Hai una laurea in scienze forestali?

        Caspita, credere a tutto quello che dice la gente che passa è proprio intelligente. Complimenti.

        Si parla di venti e tempeste eccezionali. È stato detto da tutti i veri esperti che NON era problema di manutenzione.

        La prova? Vai a Monza, nel parco della villa Reale. Hanno fatto dei lavori anche lì? Sai quanti alberi magnifici sono stati sradicati ed erano sanissimi? Ma io dico, come si fa a essere così incapaci di comprendere anche le cose più semplici che succedono? Bho.

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        • Probabilmente se un giorno, ti auguro di no, stai viaggiando e la tua auto si guasta, tu non ti fermi per sicurezza, ma telefoni al tuo meccanico di fiducia e chiedi se quel fumo che esce dal motore è regolare o no, vuoi la conferma. in fin dei conti mica sei meccanico..,

          Il fatto che ALCUNI alberi siano stato sradicati, seppur in un contesto diverso da quello strettamente urbano, NON significa automaticamente, che il problema del soffocamento e della restrizione delle radici NON esista.

          Uguale esito, cause diverse; ce ne sono di fenomeni così’, in natura.

          “Quello che dice la gente”, come dici tu, si chiama testimonainza diretta e serve anche per arrivare alle sentenze nei tribunali…perchè una persona, un volontario, che si muove apposta da Bergamo, probabilmente un pensionato, – che ne avrà viste, eccome, nella sua attività di volontario – per rimettere a posto le strade di Milano, dovrebbe mentire durante un’ intervista al tg3? Mi fido molto di più di un volontario dei vari “agronomi” come dici tu, che non si rendono neanche conto che se pianti un albero in città in mezzo a cemento parcheggi e metrò vari, poi lo devi seguire, curare, innaffiare, altrimenti va a remengo, come accade sempre.

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          • Testimoniato da un vecchietto al tg3 regionale???

            Da un vecchietto???
            Regionaaaleee??

            Ma sei serio?

            (Dategli il premi pulitzer per il giornalismo d’inchiesta. )

        • Ma a Boscoincittà dicono che invece gli alberi non siano caduti… Parco di Monza non fa testo, quello è un parco plurivincolato in cui abbattere un albero vecchio è un reato (ci ha pensato la tempesta)

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    • Ma è proprio sicuro che Sala in realtà non sia Albertini travestito? Gli hanno fatto una maschera tipo Diabolik, poi dice e fa più o meno le stesse cose…

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  3. Innanzitutto bisognerebbe decidere per gli alberi lungo i viali e per quelli che possono arrecare danni all’alimentazione elettrica dei mezzi pubblici che altezza max possono raggiungere. Non si possono fare crescere alberi su strade che arrivano al 5/6°piano delle case! (crescita controllata)… Anche questa si chiama manutenzione cara assessore o assessora (come si usa dire ultimamente) del comune di Milano.

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  4. Piacevolmente sorpeso, che con raffiche da 100 km/h orari (parole sentite solo dal sindaco) siano caduti piu’ di 100 alberi in Milano, ma 1 solo ponteggio, 0 gru, 0 cornicioni, 0 tapparelle, …ahhhh le stranezze del vento

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  5. Si ma poi di concreto non
    Si fa niente, per esempio stanno riqualificando corso Matteotti, perché non stanno piantando alberi ?

    Sotto non c’è metro, o fogne.

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  6. “Perché, questo tragico evento ci ha resa ancora più evidente una cosa. Che gli alberi in città sono una necessità.” MA NON POSSONO ESSERE OVUNQUE! L’ esatto opposto della tua proposta. E talvolta devono essere sostituiti (senza polemiche infinite per un taglio)! Se neppure così si arriva a capire questo, cos’altro deve succedere?

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    • Possono essere ovunque, basta non abbandonarli a se stessi. Poi esistono migliaia di tipologie di piante e alberi. Per esempio lasciamone fontanelle a zampillare e poi non bagniamo le piante?

      Almeno i nuovi progetti devono prevedere la manutenzione.

      Ripeto, abbiamo ancora gli alberi caduti in mezzo alle strade, in mezzo alle strade, chi si occupa della manutenzione dove è?

      È palese che a Milano la manutenzione non importa a nessuno, ognuno si fa i fatti propri , con la accortezza di non oltrepassare le proprie competenze e non disturbare nessuno.

      Eliminiamo la polizia locale che tanto non serve a niente. Assumiamo giardinieri e muratori piuttosto.

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  7. Il progetto forse già c’era, chiamato FORESTAMI. per adesso si è visto ben poco o nulla salvo piantumazione alberi in aree verdi già esistenti. Nella vie dove non c’erano alberi, non ci sono tutt’ora salvo pochi casi.

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    • É difficile sostituire una via con una foresta, molto più semplice sostituire un prato.

      Forestami ha soprattutto un obiettivo funzionale, non solamente estetico.

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  8. Un articolo assolutamente condivisibile: siamo tutti in lutto per la strage di alberi, ma che sia l’occasione di gettare il cuore oltre l’ostacolo e prendere questo giorno per ripensare in meglio la presenza e la gestione del verde in città.

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    • É difficile sostituire una via con una foresta, molto più semplice sostituire un prato.

      Forestami ha soprattutto un obiettivo funzionale, non solamente estetico.

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  9. Quasi sicuramente il mio commento darà fastidio a qualcuno ma avevamo in zona gadometri un bosco spontaneo di quasi 2500 alberi che è gradualmente abbattuto per fare spazio al signor politecnico, così come in Città Studi. Un altro bosco di circa 600 alberi verrà abbattuto in zona San Leonardo per fare spazi a un nuovo quartiere. E mi fermo qui poiché Urbanfile pubblica già da sé articoli. Facciamoci le famose 2 domande… La natura si ribella essendo un insieme di esseri viventi.

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    • Svegliati, fai un giro per la città, c’è devastazione ovunque, non bastano tutte le squadre disponibili di tutta la regione per tagliare, smaltire e portare via tutte le tonnellate di tronchi e rami che hanno distrutto linee aeree dei tram, spaccato recinzioni, pali della luce ecc.

      Quanto è facile sparare sentenze sul web. Hai mai anche solo potato una siepe per renderti conto di quanto lavoro c’è dietro? Incredibile la vostra totale ignoranza. Certo che ci vorrà come minimo un mese per tornare alla normalità, sai quanto ci si mette per tagliare anche solo una delle piante che vedi nelle foto sopra? E quanti uomini ci vogliono?

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      • mio bel giardiniere qui si parla di Milano non del giardino di casa tua, se in un mese non si riesce a sistemare la situazione allora vuol dire che c’è qualcosa che non va, un mese é un mese dai finiscila di dire caxxte!

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        • Ma non si parla solo delle piante, tornare alla normalità vuol dire anche ripristinare le linee tramviarie, ci sono lunghi tratti in cui è venuta giù tutta.
          Che poi solo sistemare e riaprire il Montanelli sarà un’impresa, ma cosa vuoi che sia per te che sai tutto. Tu con un seghetto e una ramazza sapresti farlo in due giorno no?

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        • Ti aspettiamo a portare via e seghare tronchi di 40 anni col coltelllo elettrico che usi per il pane.

          Daje che ci servi con le tue direzioni lavori!
          Forza scendi in campo

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          • Infatti noi paghiamo le tasse a livelli record in Europa e poi abbiamo qualche seghetto e coltello del pane da dare ai pensionati che vengono da Bergamo come volontari, altrimenti c’è il nulla; comunque dai vai a segHare, come dici tu, giustamente segHare è suono gutturale, prevede GH altrimenti si diceva “segiare”, giusto?

    • In viale argonne sono due giorni che stanno spostando alberi, ma é un lavoro mastodontico, ci sono tonnellate di roba da muovere.
      Poi ogni giorno continuano a cadere rami qua e là, basta guardare tutte le deviazioni dal sito ATM (ad esempio ieri a metà giornata é stata deviata la 77, o il 24+27 che veniva gestito a singhiozzo con bus o tram ogni due per tre).
      Stamattina in corso Pleibisciti c’era una squadra di Vigili del Fuoco (visibilmente già esausta), poco più avanti in Viale Argonne un altro paio di squadre erano impegnate fra l’incrocio con via dell’Ongaro e Via Lomellina, mentre in Viale dei Mille varie squadre ATM controllavano i (gravi) danni alla filovia 92.

      Bisogna avere pazienza, uomini e mezzi non sono infiniti, ed in alcuni punti i danni non si risolvono solo spostando i rami, vedi il tracciato del 9/19 in viale Piave, dove andrà ricostruita da capo la linea aerea (più una controllatina ai binari e alle fermate).
      Va anche detto che ATM é riuscita a ripristinare in un giorno solo oltre metà della rete tranviaria (con due depositi bloccati) , e da oggi 3 linee su 4 di quella filoviaria (con deviazioni), anche con rattoppi provvisori che andranno poi sistemati

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  10. Vogliamo piantare alberi? Vogliamo davvero una città più verde?
    Ebbene dovremo attendere un nuovo Sindaco, perché quello attuale oltre alle parole ed alla puzza sotto il naso non è stato in grado di fare nulla. Il nulla cosmico, in termini di visione e di capacità a mettere a terra qualsivoglia progetto ad ampio respiro ed a lungo termine (vedasi lo schifo vergognoso della nuova Piazza San Babila senza verde né gusto estetico).
    Facciamocene una ragione: il Sindaco che doveva essere il più green di tutti si è rivelato un paroliere come non se ne vedevano da tempo

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    • Ecco ci mancava il destrorso di Facebook a fare propaganda. Insieme agli espertoni agronomi sopra. Che pattumiera sta diventando questo sito.

      Ma che cacchio di alberi puoi piantare in San Babila sopra il cemento armato del mezzanino del metro? Spiegamelo, perché sarei curioso di sapere dove potrebbero stare quelle cose che hanno gli alberi e che si chiamano radici.

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        • Certo, la terza parola del suo commento, alberi, per te significa aiuole. Consiglio la ripetizione delle scuole elementari per imparare a capire ciò che si legge, ce la puoi fare se ti impegni.

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          • Io invece sono d’accordo con la decima parola che ti ha rivolto Anonimo at 21:33 al quale hai dato del “destrorso di Facebook” solo perché ha eccepito sull’operato di questo sindaco chiacchierone.
            È un classico, già che c’eri potevi dargli del fascista, razzista, omofobo o, new entry nella vostra dialettica, negazionista.

    • d’accordissimo, non ne ha fatta una giusta. Non si è preoccupato di verificare prima se San Siro si poteva demolire. Si lamenta se il Milan va a San Donato dimenticandosi di essere anche il sindaco metropolitano (e in fondo l’area è proprio attaccata a Milano, ancorché non da un punto di vista amministrativo). Va (giustamente) alla commemorazione di Ramelli, ma si dimentica di chiedere a La Russa di fare la stessa cosa per Gaetano Amoruso (ucciso a sprangate dai fascisti solo perché era vestito “di sinistra”). Mette la lapide a piazza Fontana dimenticandosi del ruolo dei servizi segreti (c’è voluto un ex democristiano come il Presidente Mattarella per ricordarglielo). E per finire, si proclama verde ma non fa neanche la manutenzione e nel PGT annulla le nuove previsioni a verde… Be’, veramente pessimo (è ora che se ne vada)

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