Milano | Ambiente – Per una città più verde ci vorrebbe un po’ di visione

Milano, come siamo messi male è? Mediolanum, in mezzo alle terre, alla pianura, circondata dalle altissime Alpi che oggi fungono anche da barriera contro i venti e le perturbazioni piovose dell’Atlantico e che trattengono l’aria della pianura come in una scatola. Pianura che ci scordiamo sempre, essere abitata da più di 20 milioni di abitanti (solo la Lombardia ha 9.943.000 di abitanti, aggiungendo i quasi 5 milioni del Veneto, i 4 milioni del Piemonte e i 4,5 milioni dell’Emilia Romagna, capirete che in questa fertile pianura siamo in tanti) che respirano la stessa aria (malsana). Regioni che si muovono indipendentemente, senza trovare un equilibrio per sanare l’inquinamento in condivisione.

Milano d’altronde non si può fermare, ma se continua di questo passo, chi vuole rimanere a viverci?

Ormai l’inverno è terminato e la primavera ci allontana dallo spettro inquinante, acne se persiste, ma meno visibile (spesso si confonde foschia con lo smog, il quale però persiste anche in estate).

Uno dei fattori che potrebbe allietare un po’ questa situazione negativa, sarebbe aumentare il verde in città e diminuire le superfici pavimentate, sia in pietra che in asfalto. Cosa che come abbiamo più volte sottolineato nei vari articoli pertinenti all’arredo urbano, come ad esempio la nuova piazza Tricolore, lastricata in pietra all’inverosimile, oppure piazza San Babila, anch’essa in rinnovo, dopo il ritiro del cantiere di M4 ma che avrà poche aiuole e tanta pietra.

Si è parlato tanto di Forestami, ma come abbiamo già detto, bell’iniziativa, ma si dovrebbe piantare alberi anche nelle vie, che spesso sono distese di catrame che d’estate poi diventano forni e bolle di calore.

Ancora una volta ribadiamo che il nostro Sindaco e gli assessori, dovrebbero programmare un piano per il futuro dove, appena i fondi lo consentano, si intervenga nelle varie strade, vie e piazze della città, alberando e trasformando in boulevard più luoghi possibili.

Qui di seguito un suggerimento di alcune vie che potrebbero ospitare alberature. Perché il Comune non pensa di inserirle in un programma che da qui al 2050 le inverdisca?

Ci sono anche vie e luoghi che senza particolari sforzi, se non quello di togliere il parcheggio selvaggio, potrebbero ospitare alberi di “Forestami”, come via Colletta a Calvairate.

Insomma, come spesso diciamo, basterebbe la volontà e tutto si fa.

Una nostra piantina di Milano con, in verde, le vie alberate e in rosso quelle che potrebbero ospitare alberature visto il calibro delle strade.

Qui altri articoli a proposito: 2020 e 2021

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Verde Pubblico, Arredo Urbano, Forestami, Alberi, Vie alberate, Isola di calore, Temperature

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

20 commenti su “Milano | Ambiente – Per una città più verde ci vorrebbe un po’ di visione”

    • Concordo con urbanfile. Manca una visione nel medio periodo e , cosa ancora più grave, i nuovi interventi di ripristino dopo i cantieri della metro o altre ‘riqualificazioni’ prevedono sempre tante superfici lastricate e non permeabili. Questo è in evidente contraddizione con i proclami sulle depavimentazioni e l’incremento del verde in ambito urbano. Gli alberi in griglia andrebbero inseriti solo in casi particolari e specifici, in tutti gli altri le alberature andrebbero su terreno inerbito che si riscalda meno e riceve l’acqua delle piogge. Un ultimo appunto riguarda la qualità degli interventi di alberature recenti : se si mettono a dimora alberi su terreni di riporto con sabbie e ghiaie grossolane (come i riempimenti degli scavi delle stazioni della metro) senza un apporto adeguato di terreno di coltivazione idoneo i risultati di crescita saranno deludenti con alti tassi di mortalità. Cosa che avviene spesso. In altri casi,invece, si utilizzano alberelli a cespuglio che non cresceranno mai e non ombreggeranno adeguatamente. Non si mettono a dimora alberi in grado di formare chiome generose come i platani,i bagolari, le querce….si vedono sempre più spesso ligustri,photinie,prunus che andrebbero utilizzati solo in casi marginali. Anche riempire le aiuole con argilla,pomice o pietre decorative per non avere lo sfalcio del prato causa riscaldamento delle superfici e incremento della bolla di calore urbana.

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      • Disamina perfetta.

        Servirebbe un Assessore dedicato, all’arredo urbano con delega per l’implementazione del verde negli spazi pubblici e la depavimentazione.

        O comunque qualcuno che si prenda a cuore queste cose in modo pragmatico (e sul serio). Speriamo nel futuro.

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  1. Si ma piantumare caducifogli non ha senso. Si perde ossigenazione proprio durante inverno, quando ce ne sarebbe più bisogno. Vanno piantumati milioni di sempreverdi in tutti i parchi. Centrali e di cintura. Ed i bordi di tangenziali, autostrade, ferrovie. Come fanno in Germania… Comunque altro punto scandaloso è sottopasso di via Lombroso. Metri e metri di asfalto quando potrebbero starci benissimo prati ed aiuole.

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      • Al netto dei soprannomi credo sia oggettivo ammettere che l’anonimo delle 20.07 ha ragione. Al momento, e ci avviciniamo all’ultimo terzo dei possibili 10 anni di mandato, sono poche le cose per cui il sindaco e le sue due amministrazioni saranno ricordati. Anche forestami è bene o male rimasto uno slogan, o, come piace dire a lui “un sogno” (si veda riapertura navigli, M6 ecc)

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        • Chi se ne importa più di Sala…

          Ancora un po’ di anni di stentata agonia e poi andrà a fare compagnia alla sua amica Ada Colau di Barcellona, che perlomeno ha avuto l’onore delle armi facendosi trombare alle elezioni.

          Bisogna invece iniziare adesso a lavorare per un futuro più serio e produttivo, a prescindere dallo schieramento.

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  2. Si legge malessere e sconforto per un destino ormai scolpito del catrame e nel cemento . Andrà meglio tra cent’anni daih! Si fa quel che si può , cioè niente . 🥂🇮🇹🇮🇹👌

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  3. Non capisco se è una scelta ben precisa, visto che la manutenzione è inesistente il verde morirebbe subito (come già è successo)… Però sono scelte incomprensibili soprattutto da una giunta di sinistra e ecologista…

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  4. Non c’è nessuna scelta, è solo incapacità. Manca una visione e strategia generale, a tutti i livelli, dal Comune alla Regione, quest’ultima riguardo il grave problema del consumo di suolo.
    Anche ForestaMi, iniziativa in sé lodevole, è completamente slegata da una politica seria di rinverdimento della città, là dove serve, non nei parchi, già verdi.

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  5. Davvero! Uno dei pregi di Milano ê il fatto che abbia sezioni stradali particolarmente larghe. Basterebbe un po’ di sforzo progettuale e spesso si potrebbero conciliare marciapiede pedonale, filare di alberi, PARCHEGGI (così non si scontenta nessuno) e carreggiata stradale. E poi via Larga… Larga circa 30 metri come viale Regina Giovanna… Non si potrebbe replicare la stessa sezione stradale (sotto non passa la metro…)? Segnalo poi la riqualificazione di via Salieri, la strada che va da piazzale Bottini a piazza Gobetti. Ottimo esempio!

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  6. Ottimi commenti ed onesto post. Ma nessuno ha considerato che alcune aree verdi, sua spontanee che create (Parco agricolo sud in cui vivo, la Goccia, l’area tra QT8, lampugnano e San Leonardo, al City Life, parco Lambro, parco nord cascina merlata, solo per citarne alcune), continua abbattimento di alberi sani ad alto fusto per fare spazio al cemento. Tantissimi si lamentano nei social, per strada, ovunque ed anche qui. Nessuno fa nulla. Solo ora si sono attivati in molti tra personaggi famosi ed associazioni per il glicine. Quindi.?

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  7. Andrebbe creato un Super- CITYMENAGER che come solo obbiettivo abbia l’adattamento climatico della città di Milano. Verde, Acqua, Aria, deve gestire al meglio tutto questo che un sindaco normale non è in grado di fare, figuriamoci Sala. Trovare fondi, risorse umane, tecnici e professionisti e farli lavorare dalla sera alla mattina. Perchè cosi come siamo messi adesso, al 2050 non ci si arriva proprio. Tutte le città piu’ importanti al di fuori d’Italia stanno reagendo a tappe forzate, in qualche modo rapiscono alla crisi. Noi mettiamo la testa sotto la sabbia e fine.

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  8. Bell’articolo, ma la frase introduttiva non si può proprio vedere. Non si scrive “Milano, come siamo messi male è?” ma casomai “Milano, come siamo messi? Male, eh?”

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