Il 22 ottobre 2003 sul Corriere della Sera comparve quest’articolo (che riportiamo in parte) su Milano e il degrado. Sono passati poco più di dieci anni ma per molte zone ancora la situazione pare sia la stessa.
I DUE VOLTI DI MILANO. IL LUSSO E L’ ABBANDONO
«Basta degrado nella capitale dello stile»
«Capitale dello stile». «Caposcuola di una nuova tendenza del design». Milano. Vista dal settimanale americano Newsweek. Tra moda, arredamento, cultura e savoir vivre. Numero uno nel determinare le tendenze, passando dal Just Cavalli café alla Torre Branca per arrivare all’ «emporio» di Corso Como 10. Eccellenze e paradossi. Perché mentre la città viene incoronata dagli osservatori stranieri, ogni giorno, in centro come nelle periferie, si combatte una dura battaglia contro il degrado, i graffiti, l’ incuria, la mancanza di senso civico. Da piazza Duomo a Ponte Lambro, dai Navigli alle aree dismesse, dalla Stazione Centrale ai mezzanini del metrò ai quartieri dormitorio delle periferie. Bivacchi e vandalismi, microcriminalità e abbandono.
Altro che eccellenze. «Nonostante i riconoscimenti e i primati – commenta Giovanni Bozzetti, assessore (nel 2003) comunale alla Moda, Turismo ed Eventi – Milano è una città degradata in molte zone. La sua immagine viene scalfita dai graffiti, dai bivacchi di piazza Duomo, dalla maleducazione». Bozzetti allora immagina le eccellenze ambrosiane a servizio della città, in una sorta di progetto virtuoso che sappia ridisegnare il volto più grigio di Milano.
Non sarebbe fantastico se il Comune per queste aree intervenisse più spesso? Forse, se almeno pulizia e ordine urbano fossero ben tenuti, anche gli atti vandalici potrebbero diminuire.
Noi siamo più che convinti che questo sia forse il problema più sentito e percepito dai cittadini e non, eppure pare essere sottovalutato dal governo della città.
