Io disegno, io imbratto e io invece pulisco, tre modi di pensare questa città e il caos che ne deriva.
Che dire? La guerra al degrado può portare a errori o fraintendimenti. Retake Milano sabato scorso ha provveduto a ripulre i muretti del “giardinetto” di via Cesariano ritenuti oramai sporchi, imbrattati e ad un passo dal degrado come sta facendo da qualche tempo.
La via era stata trasformata sul finire degli anni Novanta in un parcheggio soterraneo, lasciando in superficie una specie di piazza con delle aiuole racchiuse in muretti e giochi per bambini al centro.
Poi quei muretti vennero pian piano imbrattati dai soliti taggaroli o imbrattamuri con le loro stupide firme. Successivamente Pao, alias Paolo Bordino, nel 2001decise di intervenire realizzando dei bei disegni che piacquero molto ai bambini e non solo.
Quindi passati quattordici anni, si può facilmente immaginare come oramai erano ridotti tutti quei bei disegni. Oltre ad aver perso smalto, le figure colorate di Pao vennero anche pian piano insultate dalle solite tag e scritte varie.

Secondo noi, se nella via le pareti delle case fossero pulite e senza tag, e i muretti ben colorati da Pao o da qualche altro bravo street-artist, potremmo dire che il mondo sarrebbe perfetto, ma invece non è così. I muri dei palazzi sono tremendamente imbrattati da tag e scritte di ogni genere, così come la torretta dei servizi del sottostante parcheggio e così i disegni di Pao si erano persi nel marasma visivo. Retake avrebbe dovuto pulire prima le pareti dei palazzi e la torretta del parcheggio e poi chiedere a Pao di rifare il disegno sui muretti.
Ora retake ha chiesto scusa per l’errore, così come il Comune. Mentre Pao è stato ricontattao per ridisegnare sui muretti nuovamente.
Secondo noi ci vuole un po’ l’uno e un po’ l’altro, più muri puliti, più muri colorati da bei murales (quante pareti cieche) e liberare la città dalle stupide firme e scarabocchi.
I volontari hanno anche ripulito con dei permessi alcune saracinesche (quelle concesse)ma gli amministratori dei palazzi imbrattati non hanno dato il permesso per le facciate.Le foto sopra del murale di Pao si riferiscono alla parte che non è stata toccata perchè non totalmente ricoperta da tag,per cui il lettore può intendere che tutto il graffito fosse così.Basta andare su street view per vedere l’obbrobrio.Retake non ha chiesto scusa per l’errore essendo il tutto stato concordato con il Consiglio di Zona per la riqualifica del parchetto.Per la torretta ,sabbiata alla base, è in corso una proposta di verniciatura della parte lapidea superiore invece della sabbiatura.
Solo chi non fa non sbaglia.
Retake Milano ha riconosciuto l’errore e ora la palla passa a Pao.
Speriamo si possa tornare ai suoi bei disegni.