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Milano | Porta Genova – Il Garage d’autore si rinnova

Costruito negli anni in cui si pensava che il futuro sarebbe stato dell’automobile, gli anni Cinquanta, realizzato in pieno centro storico senza remore, il Super Garage di via De Amicis comunque rimane un piccolo gioiello architettonico dell’epoca. Qui si trovavano gli edifici poveri che si affacciavano sul naviglio, rimasugli di una città fatta di falegnami, massaie e carbonai. Poi la chiusura del corso d’acqua e in seguito i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale hanno cancellato definitivamente questa porzione di città.

La vicenda della costruzione dell’autorimessa Super Garage è stata molto controversa già subito dopo le distruzioni belliche il proprietario del lotto presentò la richiesta di costruzione di una autorimessa con soprastante abitazione.
Così nel maggio del 1948 il progetto di una autorimessa pubblica firmato dall’architetto Tito Bassanesi Varisco venne presentata all’esame del Comune di Milano. L’edificio, in realtà, già nel mese di giugno 1948 era in costruzione, cosa che suscitò le rimostranze del vicinato e la denuncia all’autorità pubblica dell’irregolare procedura.
Le opere furono portate a termine nel novembre 1949 ma la proprietà dovette attendere ancora dodici anni per ottenere tutti i necessari permessi, affrontando non poche contrastate vicende con l’Amministrazione Pubblica. Nel 1950 fu negato il nulla osta alla costruzione della pensilina, che avrebbe coperto parzialmente anche il marciapiede pubblico, a protezione dei distributori di benzina installati sull’area di proprietà. Per la pensilina, comunque costruita, fu ingiunta la completa demolizione.

Nel dicembre 1953, ormai passati quattro anni dalla realizzazione dell’edificio, il Comune giunse alla determinazione che la licenza di costruzione dell’autorimessa non poteva essere rilasciata; nella domanda allegata ai disegni di progetto, proprietà e progettista evidenziavano che la costruzione si sarebbe adeguata ai vincoli urbanistici del Piano e, pertanto, in un primo tempo l’edificio sarebbe stato adibito ad autorimessa, per essere trasformato, una volta raggiunte le caratteristiche residenziali della zona previste nel Piano, in un grande magazzino di vendita sul modello della Rinascente.
Così non è stato e l’edificio ha mantenuto negli anni la propria funzione di autorimessa pubblica; parziali variazioni riguardano l’abbandono del servizio distribuzione di carburante e l’allestimento negli ampi spazi al piano terreno del salone esposizione di automobili del concessionario BMW.
Tra il 1992 e il 1993 l’edificio è stato interessato da un intervento di risanamento ed adeguamento impiantistico, curato dall’architetto Vincenzo Montaldo. (Lombardia Beni Culturali)

Ora l’edificio è nuovamente sottoposto ad un restauro per diventare un salone espositivo per la BMW.
L’edificio è senza dubbio interessante, ma assieme alle palazzine che si affacciano su via Gian Giacomo Mora ha irrimediabilmente rovinato l’aspetto del contesto urbano, chiudendo addirittura un vicolo (un terraggio a dire il vero), quello dei Fabbri, che ora appare terribilmente degradato.

Peccato anche che l’edificio adiacente ancora versi in stato d’abbandono e non siamo riusciti a capirne il destino.

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Quando nello stesso luogo scorreva l’acqua del Naviglio 1925 circa

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L’autorimessa nel 1949

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Appassionato di architettura, urbanistica, trasporti e politiche del territorio. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile.org una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Lavora nell'amministrazione immobiliare in Ceigecond


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