Zona Darsena – Morto il grande platano della Darsena

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Il platano del mercato del Ticinese ha resistito per anni assieme al suo compagno tra il traffico, le auto parcheggiate e l’immondizia nello spazio risicato tra piazza XXIV Maggio e la Darsena. Per il nuovo progetto della Darsena venne presa la decisione, necessaria, di lasciarne uno solo di platano e abbattere l’altro (ricordimo comunque che nel progetto sono state piantate molte piante nuove, comprese le 12 piante di platano posizionate dietro i due caselli, sempre nella piazza). Erano due belle piante dalla folta chioma che ombreggiavano quel lato della piazza. Poi il cantiere, la costruzione del nuovo mercato e la demolizione del vecchio. Purtroppo tutti questi lavori hanno compromesso gravemente le radici del grande albero che in effetti già quest’estate era un po’ spoglio e sofferente. Il rischio del crollo era troppo alto per poterlo salvare e così, dopo prove di trazione per verificarne la resistenza, il Comune ha deciso nei giorni scorsi di abbatterlo.

Al suo posto è stata pantata una pianta di Magnolia Grandiflora già adulta, di 15 anni e alta 8 metri proveniente da un vivaio in Toscana.

La scelta della magnolia non ci vede entusiasti a dire il vero, non arriverà mai a creare un ombrello d’ombra come il platano che oltre a tutto era alto almeno una ventina di metri, anzi, secondo noi nella piazza andavano piantumate almeno altre due o tre piante (d’estate la piazza diventa una fornace), comunque dal Comune spiegano la scelta come una soluzione anche al problema dello smog, la magnolia è più resistente all’inquinamento, è un sempreverde e ha bisogno di una manutenzione limitata, oltre a creare un immediato effetto estetico.

La magnolia è infatti una delle piante più antiche del mondo, resti fossili nel testimoniano la presenza oltre 90 milioni di anni fa. Sembra che in seguito all’Era glaciale le uniche Magnolie che sopravvissero furono quelle in America e in Asia. Furono gli esploratori britannici alla fine del XVII secolo a portarla in Europa dove ricevette il nome botanico di Magnolia, nel 1703, in onore a Pierre Magnol, illustre botanico francese.

La presidente della commissione Ambiente di Zona 1, Elena Grandi (Verdi), presente alla posa della pianta,spiegava al Corriere della Sera: «Il Comune sta già provvedendo a richiedere l’immediato risarcimento per il danno subito ad opera dell’impresa appaltatrice dei lavori in quell’ambito durante il cantiere di ristrutturazione della Darsena e della piazza. Fatti di questo genere non dovranno più accadere. A questo proposito, nel nuovo Regolamento d’Uso e di Tutela del Verde un intero articolo è dedicato al tema dell’obbligo di tutela delle alberature che ricadono in aree di cantiere. Le sanzioni, nel caso di non osservanza delle nuove norme, saranno molto severe: il patrimonio arboreo della città deve essere protetto e valorizzato con ogni possibile strumento».

Le immagini seguenti mostrano come si presentava l’area durante i lavori, durante l’abbattimento della prima pianta e di seguito la posa della nuova magnolia.

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Zona Darsena – Morto il grande platano della Darsena”

  1. Molto contento della scelta. La Magnolia diventa enorme e’ una pianta decisamente piu’ nobiliare del platano e sara’ verde anche in inverno dunque vedremo le sue meravigliose foglie quando le altre piante saranno spoglie e l’ambiente ci sembrera’ piu’ grigio.

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  2. L’ombra, cazzo!
    E’ per l’ombra che dovevano rimettere un platano al posto di un platano.
    L’ombra d’estate! chissenefrega se è un sempre verde, non è solo estetica la funzione di un albero, soprattutto in quello spiazzo.
    Il comune si rifarà pure sull’impresa che ha danneggiato l’albero, ma chi si potrà rifare sul comune per la scelta pressapochista? nessuno.

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      • Le magnolie faranno anche ombra, ma sono molto meno estese in orizzontale di quanto non lo sia un qualunque platano. E molto meno alte. In sostanza, l’ombra delle magnolie non è fruibile. E lì, secondo me, serviva ombra.
        Esattamente come lungo la passeggiata lungo la darsena.
        Pressapochismo.
        (e scommetto che una magnolia costa molto meno di un platano equivalente e/o ha meno sbattimenti. Questa giunta mi è piaciuta molto ma per certi versi il semplificare sempre e comunque mi ha stufato)

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  3. L’ombra è un valore importante a Milano, in estate.
    In inverno è più bello passeggiare sotto il sole che, oltretutto, evita il formarsi di muschio e ghiaccio.
    I platani spogli in inverno sono peraltro bellissimi. Chi non capisce l’estetica di un albero spoglio e dell’alternanza delle stagioni dovrebbe occuparsi di arredare centri commerciali e non spazi pubblici urbani.
    Il culto del sempreverde e l’ossessione per le “foglie che sporcano” è peraltro tipico della subcultura che ha prodotto i giardinetti delle villette padano-brianzole: Cedrus Deodaria, Araucaria, Cipresso dell’Arizona, lauroceraso, beola a spacco e nanetti.
    Seriamente, per l’ombra poi servono alberi a chioma molto espansa e che che “ci si possa andare sotto” cioè che per i quali si possano potare senza danno i rami bassi.
    Le magnolie, anche le sottospecie più grandi, non hanno queste caratteristiche.
    Il sempreverde, infine perde le foglie a poco a poco ma le perde comunque e devono essere pulite e sono così rigide da risultare scivolose.

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