Il nostro articolo sul parco del 2014 – Qui invece alcune immagini del progetto SANAA per la Bocconi
Il Parco della Cultura e delle Memorie Industriali della città tra il complesso Pompeo Leoni, Morivione e la ferrovia si doveva collegare tramite un sottopasso a viale Toscana e quindi al parco Ravizza. Il progetto è del 1998 e si è sviluppato nell’area industriale una volta occupata dalle officine OM per la produzione di autocarri. Dopo tutti questi anni, il passaggio tra i due parchi ancora non esiste ed è bloccato da una rete. Il percorso, che da Via Carlo Bazzi e dalla Vettabbia permetteva una passeggiata tra le memorie della vecchia industria (sono rimasti un carroponte e la struttura coi binari) per giungere all’altezza del sottopasso che naturalmente è rimasto incompiuto.
L’accesso al Parco doveva avvenire attraverso due piazze alberate, la piazza alberata posta all’angolo tra Viale Toscana e la Vettabbia, a nord della ferrovia, e l’altra tra Via C. Bazzi e via Spadolini, che è l’unico realizzato. Entrambe le piazze dovevano essere caratterizzate da un gioco modulare di pavimentazioni, in lastre in calcestruzzo e in pietra naturale. In corrispondenza del Parco Ravizza, inoltre, vi doveva essere un collegamento centrale che conduceva, partendo dal terrazzo ubicato lungo viale Toscana, direttamente alla zona dell’anfiteatro sottostante. Attorno alla grande superficie erbosa di quest’ultimo, che si configura come declivio naturale atto a raccordare la quota del piano di calpestio di viale Toscana con i sottopassi della linea ferroviaria Milano-Mortara, trovavano ubicazione un frutteto, un’area giochi bambini, un giardino del colore ed un giardino dei “Lilium”, caratterizzato dalla presenza di particolari ombrelloni in tensostruttura a membrana, nonché il giardino dell’acqua, costituito da vasche con giochi d’acqua interattivi ed isole verdi, atto a valorizzare gli edifici ex-industriali conservati. Il tutto, come abbiamo detto, è rimasto solo nella penna e ancora oggi il declivio da viale Toscana è abbandonato e interdetto. Peccato. Speriamo, adesso che la Bocconi costruirà il nuovo Campus, finalmente si ponga rimedio a questo intoppo urbanistico.
