Sarà la luce intensa della giornata dei giorni scorsi, sarà il blu del cielo, sarà il verde dei carpini, sarà il candore del nuovo Palazzo Gorani o sarà la magia della ritrovata torre medievale dei Gorani, ma l’effetto dell’insieme, anche se per alcune persone stona col contesto (ma avete visto i brutti palazzi che si affacciano su via Brisa?), questo luogo è al centro di un bellissimo rinnovo urbano. Un rinnovo sorto sulle ceneri dei bombardamenti, sui resti del palazzo imperiale di epoca romana sul degrado rimasto invariato per oltre sessant’anni. Sicuramente qualche dettaglio sarebbe da approfondire e discutere, ma il gioiellino della torre al centro della piazza fa scordare qualsiasi cosa.
La torre per ora è stata restaurata in modo conservativo, perciò non è stata alterata la struttura, ma è stato solo rifatto il tetto e all’interno è stata collocata una scala in metallo, oltre ad aver messo in sicurezza la struttura. Le colonnine, ancora fasciate per proteggerle dal tempo e dai lavori verranno in seguito liberate, così come il soffitto che ora appare chiaro, sarà scurito, per non risultare eccessivamente “rinnovato”.
PS: ricordiamo che, come oramai è risaputo, in Italia non si ricostruisce il falso storico, pertanto non è stata concepita la ricostruzione del vecchio palzzo dei Gorani così com’era ma si è preferito costruire un edificio nuovo e d’architettura di pregio.
Un po’ di foto scattate attorno alla torre dei Gorani, al nuovo giardino e ai resti del palazzo imperiale.
Cartolina da Limmaginario by Carlo Martegani
sono d’accordissimo.
ci sono stato ieri e l’impressione è stata molto buona.
non ho capito se ci sarà anche un accesso pubblico anche da via gorani lato via borromei, il lato opposto a via brisa per intenderci.
questo renderebbe davvero la piazza ancora più permeabile e fruibile.
qualcuno sa se i mosaici sotto gli oblò saranno illuminati di notte?
sarebbe molto scenico..
Sì, è uno degli interventi più belli e misurati degli ultimi anni.
Quella di evitare il falso storico è una tendenza internazionalmente consolidata, che però in Italia a volte arriva a dei veri e propri eccessi.
Cito come esempio la fontana di piazza Giulio Cesare, che ha meno di 100 anni di vita e quindi non è “antica” da nessun punto di vista, dove sono stati lasciati perfino i nasi e le dita staccate delle statue e alcuni rilievi sbeccati sul basamento. Mah.
Vorrei ricordare che se nel dopoguerra avessero dato retta a quest genii radical-chic, oggi non avremmo né la Scala, né la Galleria (entrambe pesantemente danneggiate dai bombardamenti), l’Ultima Cena sarebbe un pezzo di muro circondato da un parallelepipedo di cemento (il Refettorio era crollato) e mancherebbero perfino alcune guglie del Duomo.
E non avemmo più né il ponte coperto di Pavia, né Ponte Vecchio a Firenze, né tantissimi altri monumenti italiani.
Personalmente rabbrividisco all’idea del Cenacolo ingabbiato in qualche struttura anni 60.
In Giappone, da secoli i templi scintoisti — che sono tutti di legno — ogni tot anni vengono ricostruiti da capo a piedi con legno nuovo, assolutamente identici, e nessuno si sogna di dire che sono dei falsi storici.
O il caso di Dresda per esempio…
L’intervento di messa in sicurezza della Torre dei Gorani, la creazione di un bel giardino al posto di un orrendo parcheggio nonchè l’esistenza delle brutte costruzioni in Via Brisa non bastano a rendere presentabili quegli impattanti edifici bianchi modello fabbrichetta di periferia anni sessanta. Direi tutto fuorchè un’edilizia di pregio. Peccato, consoliamoci guardando la torre, il giardino, i mosaici e le vecchie case di questo brano della città storica non tanto rispettato dai progettisti dell’intervento.
Secondo me questo spazio urbano e’ un vero guazzabuglio. Architetture di varie epoche che fanno a pugni tra di loro sparpagliate qui e là, rovine antiche monche assolutamente a disagio. Un vero senso di disordine. Senza contare le nuove costruzioni a mio avviso banali.
Architetture banali e semplici, ma forse la sceltà progettuale è stata proprio quella di non voler sottolineare il nuovo intervento edilizio lasciando parlare sullo sfondo della cortina scenica bianca gli edifici antichi in cotto.
concordo
Un’occhiata dal vivo è d’obbligo per verificare se gli edifici brutti e bianchi di Lugano addio sono così scialbi e Bigi come in foto.
Comunque è sempre un bene restituire alla città spazi fruibili di sosta e ristoro.