Qualche anno fa (nel 2013) gli abitanti della via Rosales, a due passi da Corso Como e Piazza Gae Aulenti, si erano mobilitati per sistemare le piccole aiuole della via. Aiutati dal Comune erano riusciti a riportarle verdi e graziose creando un contesto gradevole.
Ecco come sono ridotte oggi: purtroppo pare sia più importante trovare un parcheggio non regolare piuttosto che vedere una via bella e ordinata. Possibile non riuscire a sistemare una volta per tutte questo angolo di città? Speriamo, una volta ultimati i lavori all’ex-palazzo di Ligresti, quello rosa per intenderci, qualcosa venga fatto anche per questo marciapiede e le sue aiuole.
Ecco com’erano le aiuole… prima dell’invasione degli Unni in automobile.
Pensare che noi avevamo anche proposto di abbellire con aiuole e alberi l’enorme marciapiede catramoso sistemato nel 2014 in Viale Monte Grappa.
Soluzione veloce…. è parigine per tutta la via.
Le hanno messe all’inizio ma poi li si sono fermati…
Certo come sarebbe bella se la mezzaluna di catrame marciapiedato dove gira il tram e lungo il marciapiede che accompagna i binari ci fosse la pietra rossiccia tenue, che richiama colori dei palazzi.
E sarebbe subito un angolo di Europa.
E forse anche le auto avrebbero maggior rispetto a parcheggiare sopra.
Il brutto richiama l incivile.
Il brutto richiama il brutto.
Non contarci.
Ti sei mai chiesto, viaggiando all’estero, come mai anche in paesi con molto più senso civico del nostro –e arredo urbano molto più curato– ci sono dissuasori dappertutto?
Bisogna essere realistici e fare come fanno all’estero. L’unico modo per bloccare il parcheggio selvaggio sono gli ostacoli fisici: parigine, dissuasori, aiuole con doppio “gradino”, quello che volete, ma deve essere fisicamente insormontabile.
Purtroppo a Milano si ha l’impressione che l’amministrazione abbia a volte una certa timidezza, per non dire paura, ad adottare certe misure, perché in Italia mettersi contro chi usa l’auto anche per andare in bagno significa mettersi contro una bella fetta di potenziali elettori.
Con me sfondi una porta aperta Claudio.
Ora e sempre dissauasori.
Aggiungevo una notazione estetica poichè con pochissima pietra e con marciapiedi di colore NOT== Catrame/Bitume ci vuole pochissimo per traformare una zona brutta in un angolo di paese civile e moderno..
Non ci conto.Fidati.
Però “anche” il brutto fuori richiama il brutto dentro.
Mentre il bello è contagioso.
A onor del vero bisogna ricordare che proprio all’altezza di quella aiuola è da poco terminato il cantiere per la riqualificazione dell’immobile di via Rosales angolo Monte Grappa (il corpo basso dell’Hotel per intenderci) e quel punto era utilizzato per carico scarico materiale dagli operai addetti al cantiere.
L’inciviltà è diffusa, ma mi piace pensare che in questo caso, terminati i lavori, la stessa ditta si accolli il costo di ripristino del verde che ha sacrificato per questioni di comodità.
non si pensa mai al fatto che amministrando si devono considerare le esigenze (oltre che i capricci) di tutti, automobilisti e motociclisti compresi?
Fino a prova contraria se io rimuovo ogni spazio di pubblica sosta, pagato con le tasse e con le accise (piu alte al mondo), oltre che previsto da una legge dello stato che si chiama Codice della Strada, poi costringo le persone che hanno qualcosa da fare oltre che guardare le aiuoline e fare silenziose passeggiate avanti ed indietro a trovare una soluzione.
L’utilita’ di marciapiedi, sempre DESERTI, larghi 10-15 metri a lato di una strada quale e’?
Ma che dico, parlare di senso pratico a degli architetti nel 2016 e’ utopico…