Milano | Affori – Il degrado in via Astesani 47

Il degrado persiste in via Astesani, all’altezza della fermata di Affori Nord.

Nel 1969 Vito e Gustavo Latis assieme a Camillo Bianchi progettarono e costruirono in via Alessandro Astesani 39 e 45 un grande complesso residenziale poli funzionale, con un porticato e negozi, una piazzetta con un piccolo blocco esagonale dove si trova un emporio e una banca.

Dopo quasi cinquant’anni la piazza versa in uno stato pietoso, per non dire della palazzina sede di uffici e della banca, occupata abusivamente da anni e abbandonata. Ce n’eravamo già occupati nel 2013, ma ancora oggi lo stato di quest’angolo che volendo vedere potrebbe essere un bello spazio sociale è fortemente sciatto e degradato.

Sulla palazzina esagonale, una sorta di “tamburello” adagiato all’angolo con via Astesani 47, è, come abbiamo detto, occupato abusivamente dal collettivo Ri-make con alcune associazioni non profit diventate punto di riferimento per il quartiere. Da anni viene annunciato lo sgombero.

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4 commenti su “Milano | Affori – Il degrado in via Astesani 47”

  1. Voi scrivete: “…per non dire della palazzina sede di uffici e della banca, occupata abusivamente da anni e abbandonata”.
    Eh no, la banca – era – abbandonata, ora da due anni è occupata abusivamente, o per meglio dire è recuperata socialmente.
    Ai ragni e alla polvere, all’inutilizzo e al deperimento ora in quel luogo un collettivo di persone (lavorator*, precar*, giovani e meno giovani), che un po’ alla volta lo sta ristrutturando, da vita a esperienze di socialità e riutilizzo popolare, fra cui:
    – pranzo popolare la domenica a 3 euro
    – sportello di aiuto per migranti
    – ogni mese mercatino bio degli agricoltori
    – corsi di ballo, fotografia, e altro, gratuiti e per tutti
    – una libreria
    – spazio ricreativo
    – concerti e feste
    – sala prove
    – in occasione del terremoto e per i profughi, centro di raccolta aiuti
    – incontri di approfondimento e dibattito su argomenti di attualità: guerre, lavoro, diritti lgbt, femminismo, migrazioni, ambiente, antifascismo, referendum, etc…

    Per quello che riguarda la piazzetta, di pertinenza della ex-banca, questa estate abbiamo iniziato a raccogliere i primi suggerimenti del quartiere e contavamo di iniziare a sistemarla la prossima primavera, con un percorso partecipato degli abitanti stessi.
    Per ora, oltra che a pulirla periodicamente, siamo probabilmente gli unici che in estate bagnano le piante delle aiule per non farle morire (prima c’era una signora del palazzo che lo faceva, ma ci dicono che per motivi di età non riesce più a farlo).

    Noi tutto ciò lo consideriamo una ricchezza, un luogo di autogestione e mutuo soccorso dal basso.

    Inutile parlare di qualcuno se non lo si conosce.
    Noi siamo sempre aperti a tutti, tutti quelli che ci vogliono conoscere.

    Il collettivo di Rimake.

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  2. non credo a quel leggo. ma come si fa ad essere così passivi-aggressivi da commentare in quel modo il passo di un blog? ahahahah!
    ma non siete quelli che dovrebbero essere rilassati?
    non vi fate le canne? male!

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    • “Passivi-aggressivi”?
      Ma non mi sembra proprio. Per una volta che qualcuno interloquisce civilmente bisognerebbe provare ad ascoltare invece di commentare in questo modo.

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