Milano | San Siro – Il Lido: bello ma un po’ trasandato

Nella rampante Milano degli anni venti nella zona di San Siro erano sorte delle strutture sportive e ricreative, come l’ippodromo del galoppo inaugurato nel 1920, quello del trotto del 1925, lo stadio Giuseppe Meazza (da tutti chiamato “San Siro”) inaugurato nel 1926, e il Lido di Milano del 1930.

Lido-Milano_Lotto_Fontana_1950
1950 circa, la fontana giocosa posta all’ingresso del Lido
Piazzale Lotto ingresso Palalido 1933-34
Piazzale Lotto ingresso Palalido 1933-34
Lotto_Lido_Onde_Piscina_1935
1935 circa, la piscina a onde

Sembrò naturale realizzare un luogo di svago in questa zona, vista la prossimità con altri luoghi dello sport e del divertimento. Perché non dotare Milano di un lido, con una grande piscina e altre amenità ludiche? Così alla fine degli anni Venti su progetto dell’ingegnere Cesare Marescotti venne realizzato il complesso che fu inaugurato il 5 luglio 1931. Gestito da una società appositamente costituita dal nome altisonante: Società anonima del Luna Park Lido di Milano.

In origine l’impianto era di sicuro impatto, dotato di due grandi vasche di cui una con un isolotto al centro e dalla forma sinuosa che si adattava alla curva dell’ippodromo e l’altra con un sistema che creava le onde del mare. La sabbia riportata, le giostre, gli scogli finti e i trampolini, il finto molo con le barchette e infine “la Rotonda” un padiglione adibito a bar e ristorante con le terrazze che si affacciavano sulla grande piscina.

Una facciata formata da un colonnato di forma curvilinea fungeva da accesso, nella trabeazione vi era una scritta con un verso della “Canzona di Bacco” scritta da Lorenzo de’ Medici e faceva parte dei Canti Carnascialeschi che recita: Chi vuol esser lieto, sia. Del doman non c’è certezza. Scritta che verrà successivamente rimossa. Il colonnato era (ed è) scandito dalle quattro biglietterie sormontate da stupendi fregi ad alto rilievo. Varcato il colonnato, al centro dello spiazzo prima dei vialetti del  giardino una grande fontana accoglieva gli ospiti assieme ad un bel giardino curato, insomma un luogo per il divertimento che andava oltre la semplice balneazione.

I bassorilievi dovrebbero essere (purtroppo non siamo riusciti ad avere una fonte sicura) opera di Remo Brioschi (1911-1992), lo stesso autore del monumento ai Piccoli Martiri di Gorla. Pare che si racconti di come, a pochi giorni dall’inaugurazione del Lido, i bassorilievi non erano ancora pronti e vennero modellati da Brioschi direttamente sul muro, col cemento fresco (ma potrebbe essere una leggenda)

Purtroppo tutto questo ben di dio non bastò alla sopravvivenza del complesso, che solo dopo tre anni dall’apertura fallì, forse anche a causa del periodo storico, gli anni Trenta, quando il regime probabilmente non approvava queste “libertà borghesi“, e quindi era ritenuta una struttura poco popolare. O forse perché vi era una certa promiscuità, dovuta al fatto che si trattò di una delle prime strutture dove uomini e donne potevano frequentare i bagni e gli spazi insieme, senza le solite divisioni.

Così dovette intervenire il Comune di Milano, che intervenne assumendone la direzione, rimuovendo qualche tempo dopo anche tutte le frivolezze e dotando la struttura di nuove attrattive, trasformando alcune aree in attrezzature sportive: furono aumentati i campi da tennis, eliminate le barchette, costruiti i campi da bocce e la pista di pattinaggio.

La formula ebbe successo, tra la fine degli anni Trenta e l’inizio del decennio successivo il Lido era uno dei luoghi più frequentati dai milanesi nonostante i venti di guerra.

Lotto_Lido_Milano

Siamo arrivati ai giorni d’oggi. Diciamo che la struttura funziona ancora alla grande, specie d’estate. Al suo interno ora trovano campi da tennis coperti e scoperti, campi di calcio-a-5 scoperti, mentre la Rotonda che si erge tra il parchetto e la piscina, ospita una grande luminosa palestra per la pratica del fitness, e una Lidoteca per far giocare i bambini dai 4 ai 12 anni, per feste di compleanno e/o a tema rivolte a bambini e ragazzi fino ai 13 anni.

Il centro sportivo accoglie anche un campo da minigolf aperto da marzo a novembre. Il campo è omologato dalla Federazione Italiana Golf Su Pista (F.I.G.S.P.) e ospita i campionati internazionali.

Alla fine dell’anno scolastico, come i giardini delle fiabe, il LIDO si trasforma in un immenso spazio giochi e ospita centinaia di bambini dai 5 ai 14 anni iscritti al CAMPUS.

La piscina è stata arricchita con nuovi arredi e attrezzature per renderla più confortevole: acquascivoli, campo da beach volley, area hospitality riservata per prendere il sole, lettini e ombrelloni rendono l’esperienza balneare qualcosa che non dimenticherete facilmente! Così a grandi linee viene decantata l’offerta del Lido.

Tutto abbastanza carino, peccato che si nota come di soldi ce ne siano pochi e di come la sciatteria sia dominante.

All’esterno, come mostrano le foto, il colonnato e le belle vecchie biglietterie sono imbrattate dalle solite scritte e gli altorilievi ci pare abbiano bisogno di un bel restauro.

Entrando la piazzetta d’ingresso è asfaltata a chiazze e la vecchia fontana è stata trasformata in una grande fioriera, meno costosa. Le sculture che adornavano la piazzetta si sono ridotte ad una sola. Per giunta in questo spazio è stato montato un canestro per il basket…

Lampioni nel giardino di ogni fattura denotano una scarsa coordinazione negli interventi nel corso degli anni, dando un senso di scarsa cura per l’estetica del luogo. La grande piscina è ancora in versione invernale, certo non appare al massimo della sua forma.

Immagini di repertorio che mostrano il Lido al massimo della sua attività nei mesi estivi.

Per ultima una foto di Obliot che mostra il Palalido in costruzione e la piscina, oltre alle torri di CitylIfe

Fuorisalone 2016, Milano
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | San Siro – Il Lido: bello ma un po’ trasandato”

  1. Grazie per l’interessante articolo!

    Ho solo qualche dubbio sulla ricostruzione storica del fallimento negli anni 30: più che al “Regime” (che di sicuro innocente non era) darei la colpa a chi ebbe la brillante idea di aprire un “Luna Park” quando la moda (complice il 1929) era passata da tempo (Coney Island, che aveva aperto nel 1903 era in crisi, Parigi e Berlino chiusero nel 31 e nel 33 rispettivamente).

    Credo faccia parte del fascino della nostra città che certe volte è in anticipo sui tempi e altre volte viaggia con due decadi di ritardo sul resto del mondo civile.

    Rispondi
  2. Il lido è un’area che avrebbe potenzialità enormi, purtroppo è gestita a un livello di semplice sopravvivenza. Il Comune dovrebbe cederla in modo che possa essere avviata una gestione economica, che adegui entrate e uscite al livello che può permettersi una città come Milano.

    Rispondi

Lascia un commento