Milano | Chiesa Rossa – La riqualificazione urbana allo Stadera

Terminati da qualche mese i lavori di riqualificazione degli isolati allo Stadera, il quartiere tra il Naviglio Pavese e via Montegani.

Nuovi parcheggi, nuove alberature e nuovi marciapiedi per rendere più sicuro il transito dei pedoni e delle biciclette e garantire una migliore qualità urbana.

L’intervento allo Stadera ha riguardato l’area delle case Aler compresa tra la vie Montegani, Agilulfo e Barrili, dove è stata creata una nuova Zona 30.

Via Neera da doppio senso è stata convertita in senso unico con pista ciclabile per il percorso inverso. Il costo per questo intervento è stato di 1 milione di euro.

Abbiamo iniziato il giro del reportage all’angolo tra le vie Neera e via della Chiesa Rossa, dove il marciapiede è stato “abbellito” da autobloccanti in cemento rosso e sono state piantumate quattro piante (qualcuna ci è parsa già secca) e quattro sedute in mattoni (tra qualche anno queste sedute saranno a pezzi, già lo immaginiamo). Nel complesso ci è sembrato un bell’intervento, anche se secondo noi fare delle sedute in quell’angolo è completamente inutile.

 

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Comunque i cespugli infestanti nati all’interno delle piccole aiuole circolari oramai hanno avuto la meglio e sembrano i padroni del luogo…

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Proseguiamo lungo via Neera e all’incrocio con via Agilulfo troviamo il primo restringimento per rallentare la velocità delle vetture. Qui parte, o meglio arriva, la pista ciclabile.  Il parcheggio lungo la via è  stato completamente rivisto e pianificato in modo perfetto.

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Anche gli attraversamenti lungo via Anton Giulio Barrili sono stati sistemati allo stesso modo con alberature e sedute a muretto.

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Finalmente il brutto sistema di parcheggio lungo la via Montegani (una parte sul marciapiede e una parte sulla carreggiata) è stato riordinato e si riesce a camminare sui marciapeidi non più invasi dalle solite automobili.

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Svoltiamo in via Nicola Palmieri, dove prosegue lo stesso sistema di arredo urbano. Nuove piante anche nel punto dove la via sfocia in via della Chiesa Rossa lungo il Naviglio. Purtroppo anche qui dobbiamo constatare che gli alberelli sono seccati quasi tutti. Speriamo nella prossima primavera, quando il Comune dovrebbe rinnovarli sperando resistano meglio.

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Chiesa Rossa – La riqualificazione urbana allo Stadera”

  1. Non voglio fare quello che si lamenta sempre, ma a qualcuno piacciono quei mattoni rossi stile anni 80/90 che sembrano già vecchi e non c’entrano niente con il contesto.
    Chi li ha comprati?cioè a casa sua metterebbere quei cosi?ma che gusto hanno questi che decidono?non può essere solo una questione di soldi, perchè secondo me ne esistono di più belli che probabilmente costano meno

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  2. Prima foto, due cartelli = due pali. Non ce la facciamo proprio…
    Per il resto è un intervento accettabile. Non sono d’accordo con le critiche alla pavimentazione di mattoncini rossi, personalmente qualunque cosa è meglio del catrame sui marciapiedi.

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  3. Trovo sia un buon intervento, che deve avere la giusta manutenzione xò…speriamo…
    Voglio vederlo come un segno di come al Comune cmq qualcosa si muova in tema di arredo…qui era un disastro da decenni e ora, anche solo con le piante e un po’ di riordino dei parcheggi, è diventato un insieme tutto sommato gradevole.
    Ci sono 1000 zone di Milano in cui dovrebbero fare la stessa cosa, poi si può sempre migliorare, ma è un buon inizio

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  4. La cosa mitica è che finalmente ci sono le guide sul marciapiede per non vedenti…speriamo diventi lo standard per tutta Milano.
    La cosa meno mitica è che non c’è una rastrelliera per bici che sia una (vabbè…con tutti i pali che han messo forse era inutile 🙂 )

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  5. Finalmente alberi, tanti nuovi alberi! Inoltre sui marciapiedi larghi hanno messo la ciclabile e tolto i posti auto sui marciapiedi!
    La direzione è quella giusta!
    I mattonicini rossi non mi piaciono molto, ma condivido che sono molto meglio del catrame.
    Più che altro, mi chiedo perchè a volte ci sono i sampietrini e questa volta mattoncini…

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  6. Vi posso assicurare che questo è il primo intervento fatto dal Comune in cinquant’anni. Lo Stadera è sempre stato un quartiere popolare difficile ma pieno di volontariato e soprattutto abbandonato a se stesso. Spero che cambi anche da parte ALER.

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  7. Bo l’idea meglio fare qualcosa piuttosto che niente, penso possa vincere in un paese di provincia, in una città bisogna sempre fare il meglio.
    Comunque volevo far notare a tutti l’inutilità come la progettazione delle piste ciclabili a senso unico sia una c…ta pazzesca, basta vedere la foto 18 un ciclista in contro mano….non capisco questa volontà di farle a senso unico.
    Anche da sant’agostino a sant’ambrogio è sempre stata a doppio senso, adesso i geni del comune l’hanno messa a senso unico in uscita da Milano, e ovviamente e giustamente tutti la fanno anche nella direzione verso il centro, essendo l’unica pista ciclabile in zona che va verso il centro.
    Vedete queste incapacità di comprendere la mobilità e come la gente si sposta che non riesco ancora a capire.
    Per il resto bene che hanno fatto qualcosa finalemente dopo 50 anni come hanno fatto notare, ma comunque al ribasso.

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  8. Come detto da altri, qualsiasi miglioramento deve essere ben accolto. Condivido pure qualche commento critico verso lo stile utilizzato, ma considerato quanto precede, il tutto è sicuramente accettabile. Ciò premesso, questi interventi dovrebbero essere la norma in una città – tra l’altro come Milano – e non una notizia. Darne visibilità è giusto ma significa che lo standard che ci si può aspettare dalla nostra città è terribilmente basso.

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  9. Peccato per il lato verso il naviglio pavese lasciato totalmente andare…quando potrebbe essere una bellissima passeggiata.
    Cmq pensavo che il nome stadera ha un po’ preso un connotato negativo (alla stadera) come per altri quartieri periferici. Forse con la riqualificazione si potrebbe tornare al nome originario di quartiere Baia Del Re. Basterebbe qualche cartello a ricordarlo (oggi é rimasto solo il Bar Baia del Re).

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  10. Per riqualificare realmente la periferia, bisogna metterci ancora più cura di quella che si mette in campo per il centro.

    Considerati certi interventi fatti in zone centrali, immagino già qualcuno che dirà che ci vuole veramente poco.

    Battute a parte, finché non si comprende che riqualificare la periferia significa in realtà riqualificare la nostra città non si andrà mai da nessuna parte.

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  11. Bello l’intervento ma a che cosa servono 200 metri di ciclabile e basta?? Bisogna unirla con una ciclabile allungata che magari arriva fino alla ciclabile di Noverasco. una via soltanto con la ciclabile con attorno tutta una zona che ne è priva ditemi a che serve!

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  12. Bene. Meglio che niente. Va ricordato, tuttavia, che già durante i lavori, come cittadino attento, avevo fatto presente sia all’architetto di riferimento, sia al “direttore” dei lavori alcune incongruenze, poi sanate, alcune prima della consegna (come, per es., l’evidente dislivello tra il piano stradale e i tombini centrali, soprattutto in via Palmieri) altre con ulteriori interventi a consegna avvenuta tagliando di nuovo tratti di marciapiede (come, per es. la mancanza delle guide per i non vedenti). Vorrei evidenziare anche la scarsa qualità della misceIa bituminosa utilizzata per marciapiedi e pista ciclabile, quest’ultima già ammaloratasi in molti punti (inoltre quando piove si formano estese pozzanghere). Certamente lo scolo dalle coppe dell’olio dei furgoni scassati di molti ambulanti che fanno mercato il venerdì non aiuta, anzi… Ma tant’è.
    Ieri la medesima ditta che ha svolto i lavori ha sostituito alcuni alberi seccatisi dentro quelle buche rotonde poco profonde delimitate da beole (alcune delle quali già sbrecciate alla posa) contenenti pochissima terra e moltissimo cemento. Alberi che, spero, abbiano bisogno di poca terra. A proposito: chi sa dirmi il nome degli alberelli? Speriamo che dopo la sostituzione degli alberi secchi venga a ripitturare le strisce della segnaletica orizzontale che, tracciate con vernici ultra-diluite, sono già quasi sparite sotto il neanche troppo intenso traffico locale.
    Insomma: il lavoro è stato fatto anche bene dal punto di vista estetico. Purtroppo non so se la qualità reale dei materiali e la “regola d’arte” coincidano con quanto dichiarato nei capitolati, nei preventivi e nei consuntivi posti in pagamento.
    Per quanto riguarda l’appunto sui blocchi in mattoni sollevato da Adriano (il primo a commentare), penso si rivolgesse alle “panchine” curve e non agli auto-bloccanti (cfr. foto 1-3-5-6-7-8-9).

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