Milano | Missori – Aiuole belle una stagione e poi…

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Dopo aver dato un occhio alle nuove aiuole al Lazzaretto, eccoci in Piazza Missori.

Nel giugno 2015 si inaugura il nuovo allestimento di piazza Missori. Piazza che per decenni è rimasta senza arredo urbano e con un aspetto terribilmente degradato. Vi era persino un guardrail, come in autostrada. Poi la svolta grazie anche all’impulso di Expo. Nuova pavimentazione e nuove aiuole.

Queste ultime sono oggetto del nostro post, lasciando stare i giudizi sulla nuova sistemazione che poteva, secondo noi, essere fatta meglio. Per carità, meglio di prima, ma come spesso accade a Milano il prima è sempre stato terribile ed estremamente sciatto, quindi qualsiasi cosa è sempre meglio. Però si potrebbero almeno mantenere meglio queste due aiuole; basterebbe poco, no? Possibile che la scelta dei giardinieri comunali finisca sempre con aiuole cespugliose? Cespugli che, se non curati ogni giorno o quasi, tra il vento e la gente poco civile, si trasformano in una gigantesca rete per carte e cartine svolazzanti. Anche qui, come abbiamo già detto per altre aiuole, non era meglio fare una bella aiuola con prato e al massimo qualche cespuglio? Il risultato dopo poco più di un anno è questo.

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Di seguito due esempi di aiuole “verdi” in piazza IV Novembre… poco fantasiose e innovative, ma secondo noi le migliori e più semplici da mantenere.

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

15 commenti su “Milano | Missori – Aiuole belle una stagione e poi…”

  1. Temo che le aiuole fatte con vegetazione spontanea e a bassa manutenzione fossero una battaglia ideologica del Comune e che quindi ci sia poca possibilità di far cambiare idea all’Assessore/burocrate che si era incapricciato dell’idea.

    Certo che vivere sopra una falda che invade box e scatenati e con pompe attive 24/24 per evitare che la metro si allaghi e non avere ovunque prati all’inglese annaffiati continuamente, fa francamente ridere… 🙂

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    • Parole semplice e sacrosante. Se c’è una cosa che non manca a Milano è’ l’acqua ma da luglio in poi guardando le aiuole della città sembra di essere in emergenza idrica…

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  2. L’Italia è l’unico paese in cui non si usano le basse cancellate in metallo a protezione delle aiuole. E così ci scorrazzano i cani, si accumulano i rifiuti, la gente si stende, il suv ci parcheggia…

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  3. Incuria, sciatteria, negligenza, stato pietoso/vergognoso, a volte anche ribrezzo; e poi:irritazione, tanta. Sono le idee e/o gli stati d’animo di quando, passando per strada, vedo cose come quelle messe in mostra dalle foto di piazza Missori. Poi penso che ci sia tanto, tantissimo, sconfinato menefreghismo da parte dei responsabili diegli uffici tecnici comunali.
    Sto parlando dei responsabili, non degli esecutori materiali di quelle realizzazioni né degli addetti materiali alla manutenzione.
    Come si può, arbitrariamente, affermare che lo spazzino non pulisca o che il giardiniere trascuri quel verde: magari lo fanno, ma ‘altri’ non li mandano ad operare lì un’ora tutti i giorni, che ne so? La questione non dipende solo dagli ultimi, finali esecutori.
    Innanzi tutto chi, e con quali criteri, ha pensato e chi ha APPROVATO, di piantare delle siepi incastrando letteralmente tra loro delle essenze certamente decorative e pregevoli, ma con certezza a rischio di trasformarsi in breve in una inestricabile ragnatela di erbacce inguardabili, di detriti e pattumiera stradale?
    I costi di una DECENTE(!) manutenzione di quegli incastri erbacei non vengono considerati oppure, come dicevo prima, chissenefrega, l’importante è stupire il cittadino/allocco il giorno dell’inaugurazione?
    Un detto milanese dice che a pensar male si compie un peccato. Ma si indovina sempre.
    Tutta la città è maledettamente piena di esempi di sistemazioni carine, costate un casino, poi lasciate andare alla malora. E qui rientrano in campo i massimi dirigenti degli uffici tecnici comunali. Dove vivono? Ci vedono bene? Non hanno vergogna/schifo delle strade che percorrono loro e i loro amici, parenti, concittadini? Se ne sbattono? Forse…
    Qualcuno ha una diversa chiave di lettura? Potrei consolarmi conoscendola.

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  4. I prati “all’inglese” di Milano sono tristi, punto. Perchè sono l’ammissione palese dell’incapacità di progettare/gestire/rinnovare il verde pubblico. Stanno bene allo stadio e al parco . Tra l’altro quando anche loro soffrono di scarsa cura quanto le altre aiuole, diventano il non luogo adatto per gli escrementi canini o mini discariche. Una città è impensabile senza il verde pubblico, eppure Milano lo snobba alla grande. No, il comune ha l’obbligo civico di dare alla città di Milano aiuole piu’ dignitose. E’ chiaramente un problema di finanze, ma non solo. Se ci fosse un progetto serio e massimalista sul verde pubblico, credo che nessuno storcerebbe il naso su massicci investimenti in questo settore. Quante volte ho letto, qui sul blog che il marketing della città va ripensato, che il turismo è un importante settore da sviluppare, che la città vuole diventare la città piu’ visitata d’Europa e bla, bla, bla…il verde pubblico da solo non garantisce risultati assoluti in questo senso, ma sicuramente cancella l’impressione di città invivibile, sporca e marginale.
    Chiedete un progetto e (forse) vi sarà dato.
    Bisogna chiedere a gran voce, e non stancarsi di chiedere (anche un progetto di verde pubblico). Ci siamo quasi riusciti con le piste ciclabili, è un buon segno…

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  5. La aiuola a Prato ha la tristezza cosmica di una aiuola spartitraffico sulla tangenziale nord.

    Utile solo per i bisogni dei cani, tende a rendere le piazze e i viali terribilmente tristi.

    A me lapilli e essenze piacciono ma anche se no si possono piantare questi benedetti alberi invece di fare laiuolina da scuola statale anni 70.

    De gustibus, poi.
    Il pratino in città non lo sopporto, è un mio limite.
    Piantare alberi piuttosto.

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  6. OFF TOPIC

    Esistono correlazioni anche tra l’inquinamento e malattie neurodegenerative come il Parkinson e la sclerosi multipla. Si tratta di studi caso- controllo molto attendibili». Un allarme che riguarda anche i più piccoli: «Le madri in gravidanza esposte all’inquinamento partoriscono bambini con disturbi cognitivi superiori alla media, che imparano a parlare più tardi e hanno un QI più basso. È accertato un ritardo di sviluppo fetale e anche un aumentato rischio di preeclampsia (comunemente detta gestosi, ndr) e di ipertensione arteriosa per le mamme. Alcuni dati suggeriscono correlazioni anche con il numero di aborti spontanei».

    Qualche consiglio per prevenire: «Vedo spesso scuole infestate dai Suv delle mamme e i macchinoni non fanno certo bene ai bambini. Quando camminano a piedi, le mamme e non solo loro farebbero bene a scegliere le strade a senso unico invece di quelle a doppio senso di marcia. Così, è bene non portare in giro i neonati con il passeggino, perché in basso l’inquinamento è più forte, e preferire marsupi o zainetti».

    Purtroppo il tema riguarda la Lombardia più di tutte le altre regioni d’Italia e non solo. La Lombardia – entra nel dettaglio lo studio del professor Pier Alberto Bertazzi – è tra le aree più inquinate d’Europa per almeno quattro fattori: il famigerato Pm10, il Pm2.5, il biossido di azoto e l’ozono. Non solo cattive notizie. «Nell’ultimo decennio il livello di presenza di inquinanti nell’aria è andato gradualmente diminuendo – dice Bertazzi – ma le concentrazioni sono rimaste ben al di sopra dei livelli suggeriti dall’Organizzazione mondiale della sanità». Per altro, i limiti fissati dall’Ue sono molto meno stringenti di quelli fissati dall’Oms. Se la media annuale del Pm10 è di 50 e le richieste Ue si fermano a 40, per l’Oms il limite è di 20.

    Venendo ai dati milanesi, si possono calcolare mille morti premature l’anno. E se la città sta peggio della campagna, c’è anche città e città: se la passano male Monza e Pavia, si respira meglio a Varese e Sondrio, grazie alla posizione geografica più aperta e ventilata

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    • off topi mica tanto:
      il comune di Parigi, messo male pure lui in fatto di inquinamento atmosferico e traffico veicolare, sta rivoluzionando la viabilità e l’urbanistica di tutto il centro. E senza esitare un attimo. Tra poco avrà il 100% delle strade del centro a 30 km l’ora. Il 100%, salvo poche arterie a scorrimento veloce (champs elise e pochi altri)! Si moltiplicano le superfici “vegetalizzate” e si allargano le aree pedonali. Vengono chiuse strade e trasformate in passeggiate alberate: vedi il lungo Senna. Pochi giorni fa la Sinadaca, ha presentato un progetto che entro 10-15 anni trasformerà l’area di Notre Dame – e tutta l’isola verrà pedonalizzata, i cortili degli edifici ministeriali e non, trasformati in serre vetrate, i parcheggi in giardini…Questo vuol dire che non si sta ad aspettare la manna dal cielo in fatto di soluzioni anti-inquinamento. Cosa bisogna fare di piu? auto elettriche? fatto, piu’ spazio alle bici?fatto. Purtroppo Milano in tutto questo sembra avere una capacità di agire molto limitata, con azioni messe in campo molto timide e molto deboli. Sala poi mi sembra che snobbi totalmente il tema inquinamento che invece è il problema numero uno. Eh certo, bisogna parlare degli immigrati in stazione centrale….!
      Chi stuzzica i milanesi con il problema della sicurezza e degli immigrati, sappia che sta spostando l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica da un problema vero per cui poco e niente si fa, a un problema inesistente per cui si fa anche troppo (vedi esercito ecc. ,).

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      • Assolutamente d’accordo, Milano è stranamente timida sulla questione traffico ed inquinamento.

        Però “sindaca” (con la “a”) lasciamolo ai poveri giornalisti ammanicati con la politica, nel mondo civile non si può sentire!! 🙂

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  7. 😉 complimenti, allora posso dirlo ahahah!
    Non voglio sapere la tua età invece – ma per dire ciò’ significa che hai 13 anni, minimo…e quindi meglio se resto nell’ignoranza 2 volte.

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  8. Milano è una città vittima dell’incuria. Sporca, degradata, mal tenuta. Il pavè una pista rally, i marciapiedi pieni di macchine, i navigli pieni di rifiuti, mozziconi ovunque. Sembra banale, ma serve una visione. È un peccato!!

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