Milano | Sella Nuova – La nuova Cascinazza

La Cascinazza

L’antico comprensorio agricolo di Cascina Cascinazza (o Cassinassa) si estendeva tra il territorio del Comune di Cesano Boscone (attuale Via Gozzoli) e quello di pertinenza di Garegnano Marzo (Attuale Via Bisceglie).
Un tempo vi era una gran ricchezza d’acqua con i numerosi fontanili che vi s’intersecavano, tra i quali vi era uno che portava il nome di Cascinassa e si formava all’altezza di via delle Forze Armate, antica strada per Baggio. Interrato poi nei primi anni del dopoguerra per poter allargare la stessa Via Forze Armate e realizzare Via Cabella. Per compensare la ridotta disponibilità d’acqua, nel Fontanino della Cascinazza vennero immesse le acque di fognatura di Baggio, ricche di sostanze organiche che contribuirono notevolmente ad elevare il già alto grado di fertilità del terreno.
Queste condizioni vennero mantenute per alcuni decenni, fino all’avvento dell’inquinamento chimico delle acque, che rischiò seriamente di pregiudicare la salubrità sia del luogo che dei prodotti in esso coltivati. La cascina rimase attiva sino agli anni Settanta, poi, piano piano persone e colture diminuirono, fino all’abbandono alla fine degli anni Novanta. Abbandono che ha portato al crollo di buona parte dei vecchi edifici. Da Cascine di Porta Vercellina.

Purtroppo quel poco che era rimasto venne definitivamente demolito e si preferì costruire del nuovo piuttosto che recuperare e salvare lo storico.

La cascina era strutturata con un edificio per l’alloggio dei contadini, posto come ingresso, un fienile e le stalle a sinistra dello stesso e, di fronte a destra, la casa patronale a forma di palazzo; tutto scomparso. 

Peccato non si sia fatto il possibile per il suo restauro: un’ennesima cascina storica sparita e cancellata per sempre. Ero particolarmente affezionato a questo luogo, anche perché era il luogo dove era cresciuto mio padre da bambino. 

Nelle vicinanze venne realizzato negli anni Cinquanta il Canale Deviatore Olona che ancora oggi lambisce la cascina, o meglio, la nuova cascina, e raccoglie le acque del torrente Olona e di altri nella zona ovest di Milano, sfociando nel Lambro Meridionale molto più a valle. A nord della “nuova Cascina” si trova l’Istituto Penale Minorile “Cesare Beccaria”.

A quanto pare l’immobile della Cascina Cassinazza, con una superficie lorda di pavimento pari a 3.500 mq., doveva essere recuperato per essere destinato a “centro polifunzionale integrato”, aperto alle relazioni con i quartieri limitrofi e comprendente spazi per la prevenzione del disagio giovanile, l’accoglienza familiare, la formazione professionale, la tutela e la promozione dell’ambiente, la residenza temporanea universitaria. Naturalmente è rimasto tale ma non più recuperato ma in versione completamente nuova.

Purtroppo non siamo riusciti a scoprire molto su questo nuovo complesso, abbastanza interessante, anche se ci ha lasciato ugualmente perplessi.

Si tratta di una “replica” moderna della struttura del vecchio cascinale. Palazzine basse poste a contorno di una corte quadrata, aperta con delle cancellate al contesto circostante, e una palazzina di 5 livelli (compreso il piano terra) al posto della vecchia casa padronale. Intorno un accenno di parco, ancora da completare, che dovrebbe espandersi sino a inglobare anche questo palazzo: il famoso Parco dei Fontanili.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Sella Nuova – La nuova Cascinazza”

  1. Questa volta non concordo con il commento, fin troppo delicato, di UF. La distruzione della Cascinazza è qualcosa di ingiustificabile, in puro stile da speculatori, visto che la città ha perso un altro immobile storico. Sul nuovo costruito potremmo dibattere all’infinito…Semplicemente non doveva essere costruito! Il rimpianto per la Cascinazza è cocente.

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  2. Si sono dimenticati l’insegnante Penny Market. Poi è un discount perfetto. Ma hanno davvero demolito l’ennesima cascina storica per regalare alla città l’ennesima architettura anonima simil-capannone di periferia con ampio parcheggio per tutti?

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  3. Un vero peccato che la Soprintendenza tuteli i muretti di mattoni intorno alle stazioni o le rotaie del tram annegate nel pavè che non si usano più da 40 anni, ma lasci che la memoria storica del passato agricolo venga cancellata a quel modo.

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  4. Incredibile che ancora si abbattano cascine storiche nell’indifferenza generale. Dov’era il consiglio di zona, la sopraintendenza, i comitati, i no tav?

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  5. …e intanto il ponte ciclopedonale sulla via Parri, pronto da anni, è ancora chiuso alle bici.
    Ho contattato l’amministrazione e mi hanno risposto che sarebbe stato pronto in autunno (quello scorso) e di recente hanno promesso “i primi giorni di marzo”.

    Ma non ci devono passare auto quindi chi se ne frega dei ritardi?

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