Dopo importanti lavori di restauro, e con un progetto già definito di illuminazione del parco circostante e dei suoi percorsi interni, Villa Litta Modignani viene restituita alla città e ad Affori, il suo quartiere di appartenenza, alla periferia Nord di Milano (Municipio 9). La sua riapertura e’ stata inaugurata questo pomeriggio con una vera e propria festa cui hanno partecipato molte centinaia di milanesi, arricchita da un’esibizione della Banda d’Affori, visite guidate, laboratori per bambini e attività organizzate dall’associazione Villa Viva.
Identificata da sempre come la Villa del borgo di Affori, costituita da un edificio principale su tre piani dal quale si allungano brevi corpi laterali a delimitare una piccola corte, visse il suo momento di massimo splendore nel corso dell’Ottocento, diventando una delle più rinomate della campagna di Milano: circondata in quel tempo da un vastissimo parco, molto più esteso dell’attuale, divenne infatti la dimora di villeggiatura destinata a ricevimenti per l’alta borghesia ambrosiana, ed anche un salotto di intellettuali frequentato tra gli altri da Alessandro Manzoni e Francesco Hayez. Nel primo Dopoguerra, il Parco che la avvolge venne chiamato “el giardin di matt”, perché l’Amministrazione provinciale aveva incaricato alcuni ospiti del vicino Istituto Paolo Pini della sua manutenzione.
Il nucleo dei lavori di manutenzione e restauro, iniziati nel 2015 e costati 1,463 milioni, ha riguardato la copertura e gli spazi del piano terra, che comprendono la Sala dei matrimoni, quella delle Colonne e la Sala Padiglione (queste ultime due destinate ad uffici di servizio): qui sono state restaurate le parti pittoriche sulle pareti e sui soffitti in legno, interamente rifatti gli intonaci e ripristinate le pavimentazioni in seminato alla veneziana. Altri ambiti della Villa interessati agli interventi sono stati quelli relativi al blocco dei servizi igienici situati al piano terra, sottostanti lo scalone principale, e le facciate esterne, le cui finestre dipinte sono state oggetto di lavori di conservazione attraverso operazioni di pulizia e consolidamento.
Salendo al piano superiore non possiamo non notare, comunque, la poca attenzione al decoro, con le macchinette distribuisci collocate dove, secondo noi, non andavano messe. Non sarebbero state meglio in qualche stanza appartata e meno invadenti?
A completamento delle opere di riqualificazione della Villa, l’Amministrazione ha anche definito un progetto per l’illuminazione dell’area del parco, ad oggi quasi del tutto inesistente, in modo da consentirne una corretta percezione visiva e garantirne un maggior livello di fruibilità in tutta sicurezza. Il progetto si compone di quattro aree di intervento, la prima delle quali sarà il piazzale d’ingresso alla Villa: si tratterà di posizionare 42 nuovi apparecchi, tra punti luce e proiettori, su 38 nuovi pali. L’intervento costerà circa 90mila euro, e sarà realizzato da A2A Illuminazione pubblica.
Comunque noi abbiamo anche osservato lo stato del parterre calpestatile di sentieri e del piazzale antistante l’ingresso alla villa, pieno di buche colme di pozzanghere, specie dopo i giorni di pioggia, che hanno reso i percorsi uno slalom per i turisti e i passanti. Secondo noi il Comune, oltre alle nuove illuminazioni dovrebbe intervenire e risistemare tutti i percorsi pedonali
Poi che dire del “cancello” in vetro dell’ingresso da Via Giuseppe Taccioli, imbrattato e completamente sfregiato dai soliti imbrattamuri e vandali che stanno devastando l’intera città? Non sarebbe meglio mettere una cancellata alla vecchia maniera, in ferro?
Ultima cosa, abbiamo scattato anche qualche foto alle palazzine ancora in costruzione al confine col parco della villa, la Residenza Parco Villa Litta, un complesso residenziale che è giunto quasi al termine dei lavori, come si vede dalle immagini. Tolte le impalcature, si può vedere meglio come apparirà il complesso, che noi troviamo un po’ pesante. Finestre piccole, terrazze incassate e con balaustre in muratura, per fortuna è stato utilizzato l’intonaco anziché piastrelle o clinker, anche se i balconi d’angolo sono stati rivestiti in mattoni.
Che peccato per il cambio colore. Adoravo quel caldo arancio
Il restauro, a mio avviso (ho partecipato alla cerimonia d’apertura), è un po’ “pesante”: in alcune zone c’è un uso di intonaco bianco, di condizionatori a pavimento e, soprattutto, di una illuminazione interna eccessivamente aggressiva. Gli esterni sono gradevoli, invece.
Non commento, infine, il nuovo condominio che entra senza rispetto dentro il parco con scelte stilistiche, peraltro, da primi anni novanta. Un vero scempio.
Il nuovo condominio é terribile…