Milano | Cordusio – Al via la trasformazione di Palazzo Broggi

Dopo lo smontaggio delle impalcature dal palazzo delle Ex-Poste (progettato nel 1901 sempre da Luigi Broggi), anche il palazzo BroggiPalazzo del Credito Italiano (ex-Unicredit) è finalmente in fase di ristrutturazione.

Infatti da un mese sono comparse le impalcature lungo tutto l’isolato che comprende quest’immenso insieme di bei palazzi tutti della prima metà del 900.
Come abbiamo più volte visto, il palazzo, ex sede di Unicredit ed ora di proprietà del fondo cinese Fosun, verrà completamente ristrutturato e riconvertito con funzioni retail, terziarie ed hotel, con l’arrivo della catena Waldorf Astoria ad occuparne la relativa parte.

Il progetto architettonico è di Piuarch, che però non l’ha ancora presentato ufficialmente nonostante online si trovino già diversi rendering.

Palazzo Broggi-Unicredit, possiede una facciata eclettica, leggermente concava che segue l’andamento ellittico di piazza Cordusio. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la banca inglobò gli edifici attigui, compreso il bel palazzo ex Magazzini Contratti di via Tommaso Grossi, sempre progettati dal Broggi nel 1903 per un grande spazio commerciale.

Unica superstite di quello che furono questi bei magazzini è la grande facciata che possiamo ammirare ancora in via Tommaso Grossi (sebbene incappucciata ora dalle impalcature). L’edificio venne realizzato all’epoca seguendo i dettami del nuovo stile Liberty utilizzando una struttura portante in cemento armato, materiale all’epoca innovativo, che consentì grazie alla sua resistenza una struttura portante più snella: l’assenza di ingombranti muri portanti permise di realizzare quindi la decorazione del fronte con grandi finestroni per dare un importante contributo all’illuminazione interna. Il fronte è quindi decorato con sculture e bassorilievi in cemento, e parapetti e colonnine in ghisa che fungono da inframezzi ai finestroni. Nella nuova veste di uffici, la facciata perse sia la tettoia liberty che proteggeva i negozi, che le grandi lampade appese in facciata, oltre agli interni completamente stravolti e persi per sempre.

Nel 1963 Giovanni Muzio venne incaricato di progettare una nuova ala del palazzo che inglobasse sia il palazzo di piazza Cordusio che il palazzo di via Tommaso Grossi, unendo in un unico complesso l’intero isolato che comprendeva: Piazza Cordusio; via Tommaso Grossi; via Santa Margherita; via San Protaso; via B. Porrone.

Tutti e tre gli edifici compresi nell’isolato saranno restaurati e adattati per le nuove esigenze. Sicuramente con gli oneri di urbanizzazione, come abbiamo più volte detto a proposito di piazza Cordusio, sarà riqualificata completamente la piazza.

Qui la storia della “creazione” di piazza Cordusio.

Di seguito invece una serie di foto dei palazzi che sono sottoposti al restauro e alla riqualificazione dopo che la banca Unicredit li ha definitivamente abbandonati.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Cordusio – Al via la trasformazione di Palazzo Broggi”

  1. Ci sono passato un paio di sere fa e già adesso, anche senza negozi e hotel, con tutti i palazzi illuminati è uno spettacolo bellissimo.

    Potenzialmente una delle piazze più belle di Milano e sicuramente uno dei più begli interventi 800eschi, se non il più bello.

    Quando sarà finita, con i negozi aperti, i palazzi illuminati e, si spera, una nuova sistemazione e nuovo arredo urbano, sarà fantastica.

    Mi ricorda un po’ Puerta del Sol a Madrid, ma in meglio (nel senso che è meglio Cordusio).

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      • Sognare è gratis, nessuno vuol cancellare i tram da Milano ma 6 linee in quella piazza (per non parlare di Via Orefici) sono oggettivamente invasive.

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        • Non sono d’accordo: avendo (giustamente) optato per la pedonalizzazione di piazza del Duomo, ad eccezione della corsia per i taxi (quella sì da ripensare, perché veramente invasiva e brutta a vedersi), il ruolo di Cordusio come nodo di trasporto pubblico tranviario non dovrebbe, a mio avviso, essere ridimensionato.
          Piuttosto, andrebbe fluidificato il passaggio di queste 6 linee, completato l’anello di via Armorari, limitato il transito automobilistico.

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          • Da sostenitore del tram devo dire che il passaggio di 6 linee in Cordusio non è problematico di per sè. Anche perché tre di queste interessano la piazza solo marginalmente (16 e 19 che tirano dritti da Orefici verso Meravigli, e 1 che in Cordusio ci transito solo all’angolo con le vie Grossi e Broletto). Il “problema” è il “taglio” della piazza che le restanti tre linee (2-12-14) devono effettuare per passare da Orefici a Broletto. Siccome su via Broletto NON possono transitare assolutamente gli autobus, per una questione di spazio, e che comunque non si può pensare di sostituire quelle linee con bus, si può pensare ad una soluzione interessante: deviare i tram 2-12-14 su piazza Duomo, al posto della corsia taxi, facendoli poi proseguire su S.ta Margherita-Grossi-Broletto. In questo modo il costante flusso pedonale tra Cordusio e Mercanti non viene piú ostacolato da nulla, e si può pedonalizzare quell’angolo di piazza. I binari che tagliano la piazza NON vanno rimossi, poichè in caso di concerti/manifestazioni/eventi che portano alla chiusura di piazza Duomo tornano utili per deviarci su le suddette linee, senza dover far giri troppo strani. In questo anche via Orefici ci guadagna, venendo de-saturata da ben 3 linee. I taxisti si spostano in Piazza Diaz, volenti o meno.

          • @giorgio

            Sarebbe un sogno la bellissima tua proposta di vedere sparire taxi e auto in corsia Duomo e sostituirla con il bellissimo e storico e caratteristico tram.

            Oltre che cordusio ne gioverebbe anche piazza Duomo.
            E i taxi in piazza diaz sono a 2 passi.

  2. Non vedo l’ora che finiscano tutto.

    Cordusio è per il centro storico e antico di Milano quello che citylife e piazza gae aulenti sono per la nuova Milano.
    Che si sbrighi anche ad aprire Starbucks, Cribbio!
    ????

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  3. Le parole d’ordine per un Nuovo Ordine Urbano in Piazza Cordusio sono:
    1) Multinazionalizzare: più multinazionali in piazza Cordusio (come per es. le recenti Tiffany, Apple, Starbucks in centro), perchè queste portano ordine, normalizzano, e c’è meno degrado e di questo ne beneficiano anche i piccoli negozianti che hanno il negozio vicino a loro. Un pò come quei pesciolini che stanno sul dorso della balena come si vede nei documentari.
    2) Pedonalizzare: pedonalizzare tutta Piazza Cordusio. Da prendere anche in cosiderazione di estendere la Galleria Vittorio Emanuele, cioè estendere la copertura e la pavimentazione (con lo stile originale in entrambi i casi) anche in via Grossi e via Berchet. In particolare si potrebbe estendere la copertura della galleria per tutta via Grossi fino a piazza Cordusio, così da aprire un “secondo fronte” della Galleria dopo piazza Duomo, così da soddisfare “lo spazio vitale” dello shopping milanese e delle multinazionali. Ci sarebbe solo da spostare/eliminare da via Grossi i binari dei tram. Sarebbe un progetto fantastico, verrebbe fuori una Super Galleria. Si potrebbero anche gallerizzare le vie Foscolo e Pellico.
    3) Tavolinizzare: vanno aumentati i tavolini all’aperto in Piazza Cordusio e tutto il centro di Milano. Andate per es. nel centro di Verona e resterete impressionati dalla quantità di tavolini all’aperto che ci sono rispetto a Milano.
    Riassumendo, le parole d’ordine per Piazza Cordusio sono: Multinazionalizzare, Pedonalizzare e Tavolinizzare!

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  4. Si certo, tavolinizzare ma con obbligo per i locali di apertura fino all’1 di notte (2 il Venerdì e Sabato). Adesso il centro è bellissimo di giorno ma un mortorio dopo le 19.00. Praticamente deserto. la movida sta tutta in altre zone. Se si portasse la movida ad esempio dalla Zona Arco a Piazza Cordusio risolveremo anche il problema dei residenti della prima zona, che giustamente sono esasperati per gli schiamazzi notturni, impossibilità di parcheggio ecc.. In Cordusio invece non abita nessuno

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  5. bravo luca, te l’appoggio.
    poi in centro davvero non abita nessuno e chi ci abita sta in via del lauro all’ultimo piano e non sente nulla.

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