Il parco dell’Anfiteatro romano è tornato sotto i riflettori per via del progetto che la Soprintendenza ai beni Archeologici ha intenzione di eseguire, ovvero quella di ingrandire la superficie di verde e sistemare il giardino di modo che riproduca con un effetto scenografico e solamente vegetale la forma ellittica dell’Anfiteatro romano smontato pietra per pietra per formare la base della Basilica di San Lorenzo.
Su segnalazione di alcuni nostri lettori siamo andati a vedere cos’è successo nel piccolo parco archeologico e, come volevasi dimostrare, in una città devastata dai nuovi barbari – gli Imbrattamuri – ecco che anche questo piccolo paradiso è stato infestato dai nostri cari amici muniti di zaino e bomboletta spray.
Così, l’angolo più appartato del parco, quello verso il cancello sempre chiuso di via Arena, è stato imbrattato da scarabocchi su panchine e sentiero in cemento.
Il tutto è avvenuto, se non lo sapeste, sotto gli occhi della Soprintendenza, perché nell’ex monastero che è sorto sui resti dell’Anfiteatro, ci sono gli uffici della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia.
A questi scarabocchi, che tanto ci fanno dannare (da non confondere con l’arte dei murales o dei graffiti) prima o poi bisognerà trovare una soluzione.
In America o altre città globali il fenomeno è oramai superato, tranne che da noi.
Qui altre raccolte di pareti deturpate dagli imbrattamuri.