Milano | Porta Genova – Finalmente si ripara il muro

Finalmente le ferrovie dello stato, attuali proprietarie dello scalo di Porta Genova, hanno avviato i lavori per il risanamento del muro di cinta dello scalo stesso. Come avevamo visto, il muro (probabilmente eretto all’inizio del Novecento) stava subendo delle spinte dinamiche da parte degli alberi infestanti (robinie) cresciuti senza controllo a ridosso del manufatto, compromettendone la stabilità in più punti.

Il tratto di muro in demolizione e ricostruzione si trova lungo l’Alzaia Naviglio Grande e ricopre circa una ventina di metri.

Come avevamo detto nel precedente articolo, la solita mancanza di manutenzione e controllo a lungo andare si trasforma in grave problema.

Il muro, al momento sarà ricostruito più o meno come quello demolito. Ricordiamo che l’intero scalo è tutelato dalla sovrintendenza come intero bene storico e sarà uno dei papabili scali di futura trasformazione.

Questo scalo dovrebbe rimanere a vocazione commerciale e culturale, senza nuove residenze e grandi cambiamenti una volta eliminati i binari.

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Porta Genova – Finalmente si ripara il muro”

  1. Io continuo a non darmi pace per il fatto che questo muro sia tutelato dalla sovraintendenza, stiamo parlando di un muro di cinta di uno scalo ferroviario in disuso, non esistendo più lo scalo non esiste nemmeno più il motivo per cui debba esistere questo muro.

    Come si può pensare di riqualificare questo spazio se non lo si rende permeabile?

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    • E’ la sovrxintendenza romana, lo tutelano per impedire che ci costruiscano qualcosa di importante e significativo. Dovresti entrare nelle menti bacate dei romani e della loro invidia per Milano che li porta a mettere lacci e lacciuoli a Milano. L’unico potere che è rimasto a roma da 2000 anni a questa parte dopo che ha perso tutto (Libia compresa) è fare queste idiozie a Milano. Tra l’altro in questo caso manco il muro originale resterà ma verrà ricostruito nuovo, perciò tutelano una cosa nuova. Noi Milanesi ci possiamo fare ben poco, l’unica cosa è compatirli.

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  2. Perchè non aprire un collegamento – seppur provvisorio – in attesa dei lavori di riqualificazione dello scalo tra il Naviglio e via Bergognone ? Un passaggio “low cost” come quello fatto verso via Tortona da Via Bobbio in sostituzione del ponte verde.

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    • Il problema è che su quel binario (a differenza di quelli di via Tortona/Bobbio) ci passa ancora un treno.
      Non ci passerà a lungo visto che l’area verrà venduta e riqualificata, ma nel frattempo le FS non sembrano aver fretta di spostarlo (andrà a Rogoredo via Romolo)

      E’ un vero peccato perchè si aumenterebbe notevolmente la vivibilità della zona fin da subito.

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  3. Il muro non va ricostruito…sarebbe tutto da demolire e lasciarci solo una porzione piccola con una targa che ricordi perchè c’era un muro.
    Questo è come si dovrebbe riqualificare e non ricostruire un muro…ridicoli

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  4. Concordo con Adriano , un muro non va ricostruito. Quello spazio deve essere “aperto” – nel senso più ampio della parola – e di interconnessione tra 2 quartieri .
    @Anonimo : si purtroppo sapevo del treno attivo. Ma tu/voi sapete ancora quante linee copre (o quanti treni al giorno passano?) Grazie

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    • Ci passano i treni della Milano Mortara, un treno l’ora per direzione (due solo nelle ore di punta) ed è a binario unico dalla Stazione di Porta Genova fino all’innesto con la linea della S9 poco dopo il ponte delle Milizie.
      Verrà spostato verso Rogoredo (passando da Romolo, quindi sul tracciato da San Cristoforo della S9) visto che tutta l’area che occupa è parte dell’area dismessa FS.

      Finchè FS non mette in pratica lo spostamento, Navigli e zona Tortona/Mudec/Armani restano separati, a prescindere dal muro e dalla Soprintendenza e da qualsiasi temporanea iniziativa nella zona.

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  5. in qualsiasi citta’ europea una simile bruttura di muro sarebbe abbattuta per tutta la sua lunghezza partendo da stazione genova sino al magazzino di Pisotti, invece nella capitale della moda e del design viene elevata a vestigia storica.
    complimenti alla becera autorita’ che vuole la sua conservazione.
    Il tutto fa il paio con il guardrail di tipo autostradale in prossimita’ della chiesetta di San Cristoforo o della fermata del tram 2 in corrispondenza del nuovo ponte di via lombardini , direzione centro, fermata degna di una citta’ tipo baghdad.

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