Milano | Cordusio – Nuovi rendering per via Cordusio 2

Proseguono a gran ritmo i lavori anche in piazza Cordusio, al palazzo che affaccia sull’ellisse che è la piazza dal lato meridionale ma con ingresso da via Cordusio 2. L’edificio venne costruito agli inizi del 1900 su progetto di Francesco Bellorini ed Ippolito de Strani, e entrato a far parte nel 2016 del portafoglio BVKHighstreetRetailCordusioSpa sotto la gestione del Gruppo Hines, guidato in Italia da Mario Abbadessa.

L’intervento di Park Associati, nel solco di un dialogo bilanciato tra l’eclettismo neorinascimentale dell’esistente ed un rinnovato rapporto con il contemporaneo, riguarderà il recupero e la rifunzionalizzazione dell’intero immobile con destinazione d’uso Office&Retail.

I piani Terra e Primo ridestinati al commerciale saranno completamente ridisegnati nel layout così da fornire continuità delle superfici di vendita dal fronte Cordusio/Dante fino al fronte retrostante che da su via Santa Maria Segreta. Mentre i piani dal secondo al sesto verranno rifunzionalizzati come Aree destinate ad Uffici enfatizzando le ampie superfici vetrate e la continuità di layout, flessibile e frazionabile in una logica Multitenant.

Dopo le inaugurazioni recenti di flagship store a New York, Londra e Parigi, era logico che Uniqlo volesse sbarcare anche nell’ultima capitale della moda che mancava al suo impero, Milano. Pare proprio che il gruppo giapponese abbia finalmente trovato la location giusta: piazza Cordusio 2.

A parlare del possibile sbarco è la stampa finanziaria di oggi secondo cui il gruppo americano Hines, proprietario dell’immobile – acquistato lo scorso giugno per 130 milioni di euro da Sorgente – starebbe siglando l’accordo con Fast Retailing. L’obiettivo, secondo quanto riferito, sarebbe quello di avviare il cantiere per inaugurare, probabilmente a metà del prossimo anno, il primo negozio Uniqlo del capoluogo lombardo.

L’edificio, che si sviluppa su sei piani fuori terra con un piano sottotetto, un ammezzato ed un interrato, risale agli inizi del Novecento. Insieme a Palazzo Broggi e al Palazzo delle Poste costituiva parte integrante dell’allora distretto finanziario milanese, sorto proprio a cavallo del 1900 come abbiamo raccontato in un nostro articolo a suo tempo.

Sempre secondo quanto riferito dalla stampa l’ingresso di Uniqlo non sarebbe l’unica novità riguardante piazza Cordusio: Blackstone è riuscita, come ben sappiamo, ad affittare l’ex Palazzo delle Poste di cui è proprietaria alla catena di caffetterie Usa Starbucks, che aprirà per la prossima primavera inoltrata del 2018, il nuovo concept store Roastery, grazie anche all’intermediazione del gruppo di Antonio Percassi, che curerà lo sbarco a Milano dell’azienda estera in collaborazione con la panetteria-pasticceria Princi.

I nuovi rendering mostrano con migliori dettagli le parti del palazzo che esternamente cambierà poco. Unica modifica sostanziale sarà il ridisegno dell’ultimo piano, oggi occupato da impianti tecnici occultati da un maldestro pannello scuro, come si può vedere dalla foto sottostante. Al suo posto sarà realizzato un piano per uffici più leggero e meno invasivo, che dal piano stradale si vedrà a stento.

Il palazzo di via Cordusio 2 come si presentava prima degli interventi

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

28 commenti su “Milano | Cordusio – Nuovi rendering per via Cordusio 2”

    • Ma dopo aver scritto “uscire fuori” ti sei almeno un po’ vergognato dello strafalcione oppure sei andato a dormire tranquillo e beato?
      No, così…giusto per sapere

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  1. I consumatori, come gli uomini, vanno presi per la gola, si potrebbe parafrasare. Pare infatti che mentre le insegne, alimentari e non, faticano a uscire da anni di rallentamento dei consumi, c’è un settore che non conosce crisi. E di cui hanno cominciato a beneficiare anche i negozi: è l’inserimento di un’offerta di ristorazione distintiva dentro i punti vendita. La rivista Forbes l’ha inserito tra i trend per rilanciare il mondo del retail nel 2015. E – complice la “febbre” per chef, fornelli e ricette – assumere un cuoco di grido perché segua l’offerta di ristorazione del proprio negozio sembra essere diventata la strategia preferita dalle insegne. La tendenza arriva, come sempre, dall’estero: il grande magazzino newyorkese Macy’s ha arricchito il suo store di Herald Square con un’offerta sempre più variegata di ristoranti. Che spesso diventano la prima ragione di visita allo store, come nel caso della trattoria italiana Stella 34, andata di recente ad affiancarsi a Starbucks, alla catena di sandwich Au Bon Pain, McDonald’s e l’Herald Square Caffè. Una stella Michelin e ottime recensioni su TripAdvisor, è presa d’assalto da vip e turisti.

    Il negozio di abbigliamento di tendenza Urban Outfitters ha aggiunto un ristorante alle sue location di Manhattan e Brooklyn. Molti blog definiscono il Gorbals o lo Space Ninety Nine (i due locali) “il migliore posto in cui mangiare a New York”: un menù completo si aggira sui 100 euro, l’offerta di cocktail è all’altezza dei migliori locali specializzati della città e conquistarsi un tavolo è impensabile senza prenotazione. Più soft, almeno per ora, l’approccio scelto dal retailer giapponese Uniqlo, che si è dato per la prima volta a un’offerta di ristorazione con l’apertura di uno Starbucks all’interno del negozio di Manhattan.

    http://www.mixerplanet.com/retail-e-ristorazione-il-consumatore-va-preso-per-la-gola_81938/

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        • Precotto, mi sa che vivi in un loop temporale fermo a 45 anni fa: sei entrato di recente in una Feltrinelli? Spiace dirlo ma lo scaffale dei libri e riviste dell’Ipercoop è più fornito…. 😉

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        • Hai pienamente ragione, Precotto! La Feltrinelli è la casa editrice più rossa fra le rosse, che edita quasi esclusivamente testi di autori rossi o al massimo originari di paesi africani per i quali i neocomunisti vanno matti!
          Un paragone: Mondadori – notoriamente vicinissima a Berlusconi – edita libri di autori di qualunque area politica dato che gli autori meritano visibilità non perché simpatizzanti di un’area politica ma perché meritano.

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  2. Ma quella Galleria interna? Decisamente poco aggraziata, è un palazzo del centro storico, per dinci! Perchè cancellare il fascino dell’atmosfera inizio ‘900?Nel complesso sembra la stessa mano pesante del cantiere della stazione centrale. Anzi peggio. Ma l’architettura che fine ha fatto?!

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      • Con tutta la comprensione e il rispetto possibile, come fai a dire che Cordusio è la piazza più brutta di Milano?
        Se devi intervenire qui, ci si aspetta che tu dica cose intelligenti. Non l’ennesima str****ta

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        • Mi sa che ti sei perso le discussioni su piazza Cordusio iniziate almeno un paio di anni fa qui su urbanfile…
          Tipico personggio triste che pensa che piazza Cordusio è bella perchè è il cuore di milano, le banche, la storia, i soldi che girano, blablabla o altre banalità da milanese da cinepanettone… ndr)

          Se pensi che sia bella cos devi argomentare e non postare vuote tautologie.
          non posso riassumere gli ennesimi post di urbanfile su paizza Cordusio.
          cè il tasto cerca da qulache parte, fai il favore di informarti prima di esordire,

          “Un bel tacer non fu mai scritto”

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          • Caro utente di sinistra, cerca di imparare la logica e di non buttarla in caciara, tipico di chi non sa cosa dire. L’onere della prova – ossia provare di essere intelligente – spetta a te che hai detto che Cordusio è una delle più brutte piazze di Milano. Come fai a dire una cosa simile? Ma sei obnubilato dai fumi degli spinelli che voi rossi vi fumate (e che deficientemente volete pure rendere liberi) oppure ritieni veramente che una piazza con palazzi così belli (anche se non bellissimi) sia la più brutta della città? Rispondi e non renderti ridicolo.
            Scommetto che sei uno di quelli che quando gira nello sconcio, nell’orrore e nello squallore di Napoli godi e vai in estasi dicendo “ma che bella città”.
            Ti dò un’alternativa: stai zitto.

          • Ti rispondo come ho risposto all’altro cafone di cui sopra… Vatti a rileggere le lunghissime discussioni già avute qui su urbanfile, compresi i plurimi articoli scritti Dalla redazione e la prossima volta intervieni quando sei già preparato.

            Non è che dobbiamo ogni volta spiegare tutto dall’inizio ehm.

            Ringrazia le giunte di destra che ragionano come te se piazza cordusio fa letteralmente schifo. Perché è la mentalità del cazzimperio di destra che si Bea della ricchezza altrui dei palazzi presenti per lasciare in merda tutto il resto…

            Schifosi furgoni chemmanco nel retro dell’Europaspin lasciati parcheggiare al grido di agevolare l’economia.

            Orridi panettoni di cemento dell’epoca di chissà quale giunta di destra. Una roba da Esselunga.

            Una non piazza dove l’ellisse si perde poiché bisognava lasciare passare auto è permettere il parcheggio selvaggio che fa tanto Bucarest prima dell 89.

            Pali e cartelli e catenelle e assurdi segnali da autostrada. Perché ovviamente per le ex giunte di destra l’autostrada e la sua estetica sono un esempio da prendere a modello.

            Poi la piazza Oggi non esiste poiché non se ne intercettano le linee di confine, separazione e disegno.

            Però mi sono rotto di ripetere ciò che è stato scritto non da me in innumerevoli interventi precedenti.

            Studia e poi ne riparliamo.
            I palazzi me lo sbatto se sono la foglia di fico di uno schifo totale. E la giustificazione per l’immobilismo.

            L’orgoglietto sterile che vede tutto bello per non cambia re nulla e farsi andare bene tutto lo lasciamo a voi.
            Che essendo conservatori vorrete conservare questo schifo.
            Io no.
            E gli slogan di dire che Milano è sempre bellissima li lascio a te.
            Io voglio migliorarla.

            Te saludi.

          • Questo dibattito tra Andy e wf è di uno squallore pari a quello di Piazza Cordusio.

            Che comunque Piazza Cordusio sarebbe potenzialmente una gran bella piazza, è solo tenuta male. Forse anzichè andare a caccia di farfalle chiudendo al traffico Piazza Castello per poi scoprire di non avere soldi ed idee per farci qualcosa di civilizzato, si poteva partire da qui.

          • Caro WF, come ogni post comunista non hai idee e non hai logica: guarda che questa è la seconda giunta consecutiva di sinistra. Vorrei solo che fossi così gentile di capire perché accusi le giunte di centrodestra le quali – giusto per rinfrescarti la memoria – sono quelle che più di tutte hanno investito per migliorare la città. Converrai anche tu che Expo, City Life, Garibaldi Repubblica, M4, M5, ultimo tratto di Corso Sempione e il 90% degli interventi segnalati da questo bellissimo blog sono stati decisi e appaltati dalle giunte Albertini e Moratti, oltretutto col voto contrario di quei traditori dei sinistri.
            Può bastare per metterti a tacere o vuoi continuare a dire stro***te?

      • Seh, non parlo dello stato pietoso di oggi , 2017. Parlo del progetto complessivo che fu consegnato all’epoca con una bella piazza elegante di gusto eclettico, di sapore europeo, pur con forti elementi caratterizzanti di sapore italiano. Quello che città come Parigi adottarono (con elementi loro) come modello urbanistico su scala gigantesca e che noi a Milano abbiamo applicato solo a macchia di leopardo, e che trova, proprio nel Cordusio la resa piu’ felice….persino risparmiata dai vari sventramenti e dai bombardamenti, (salvo il salone famoso delle poste). Questo unicum sembra non interessare a nessuno, purtroppo. La cosa paradossale è che siccome in Italia non si ha il coraggio di intervenire nei centri storici con progetti contemporanei di rottura vera, allora si cede a queste ristrutturazioni al risparmio, che non toccano la facciata, ma che devastano tutto il resto. Risultato: i palazzi e i centri storici cambiano ugualmente faccia senza migliorare l’estetica, Tutto al ribasso. Ecco perchè i lampioni sono una collezione di pacchianerie varie. O le panchine, o le edicole…o i sopralzi….ecc. ecc. Boh…non capisco…

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  3. Più che brutta la definirei molto disordinata.
    Rotaie, pali, pavé rumoroso, macchine parcheggiate, bancarellozze, un luogo di transito rapido più che di passeggio e sosta.
    Tutto questo svilisce un ambito che ha invece una sua identità architettonica che andrebbe valorizzata..

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      • Oltre che più elegante è più logico, chiaro e intelligente di te che parli di Cordusio come “la piazza più brutta di Milano”.
        La piazza, infatti, è migliorabile come lo sono tanti altri angoli di Milano. Se non impari a dire cose logiche, non ti preoccupare: ci sono qua io a insegnarti come si fa. Dal canto tuo puoi iniziare a smettere di leggere Repubblica e smettere di votare a sinistra

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        • Tu sei malato che vedi rosso dappertutto.
          Ti ho risposto su piazza cordusio e da quaquaraqua non hai risposto sul punto sulla paizza ma come da tradizione politica hai sviato discorso buttando la palla da furbiino con altri interventi che non c’entrano nulla con piaza Cordusio.

          Le str…ate le spari tu ad ogni tuo intervento che ha l’unica ossessione di prendertela con le giunte rosse…
          Sei qui per fare politica in ogni tuo intervento.
          Fatti curare l’ossessione.

          St ancora aspettando una risposta su piazza cordusio che continuo adefinire la piazza più brutta di Milano.
          Confermo il mio giudizio.
          E’ una mia opinione.
          Te ne devi fare una ragione.
          Buone feste e prenditi un serenase e un maalox.

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  4. Le parole d’ordine per un Nuovo Ordine Urbano in Piazza Cordusio sono:
    1) Multinazionalizzare: più multinazionali in piazza Cordusio (come per es. le recenti Tiffany, Apple, Starbucks in centro), perchè queste portano ordine, normalizzano, e c’è meno degrado e di questo ne beneficiano anche i piccoli negozianti che hanno il negozio vicino a loro. Un pò come quei pesciolini che stanno sul dorso della balena come si vede nei documentari.
    2) Pedonalizzare: pedonalizzare tutta Piazza Cordusio. Da prendere anche in cosiderazione di estendere la Galleria Vittorio Emanuele, cioè estendere la copertura e la pavimentazione (con lo stile originale in entrambi i casi) anche in via Grossi e via Berchet. In particolare si potrebbe estendere la copertura della galleria per tutta via Grossi fino a piazza Cordusio, così da aprire un “secondo fronte” della Galleria dopo piazza Duomo, così da soddisfare “lo spazio vitale” dello shopping milanese e delle multinazionali. Ci sarebbe solo da spostare/eliminare da via Grossi i binari dei tram. Sarebbe un progetto fantastico, verrebbe fuori una Super Galleria. Si potrebbero anche gallerizzare le vie Foscolo e Pellico.
    3) Tavolinizzare: vanno aumentati i tavolini all’aperto in Piazza Cordusio e tutto il centro di Milano. Andate per es. nel centro di Verona e resterete impressionati dalla quantità di tavolini all’aperto che ci sono rispetto a Milano.
    Riassumendo, le parole d’ordine per Piazza Cordusio sono: Multinazionalizzare, Pedonalizzare e Tavolinizzare!

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