Milano | Periferia Est – Il recupero del Lambro

Il fiume Lambro è lungo circa 130 km, è un affluente di sinistra del Po e nasce dai monti del gruppo del San Primo (Triangolo lariano) a 944 metri sul livello del mare, nell’area di Piano Rancio nel comune di Magreglio poco a nord del Ghisallo.

E’ l’unico fiume che scorre interamente a cielo aperto per tutto l’ambito metropolitano di Milano (Gli altri “fiumi” della città sono: l’Olona, il collettore dello stesso, la Vettabbia, il Seveso e il Redefossi), è ancora un fiume naturale, con poche deviazioni, che presenta molti ambiti ancora tutelati e ben conservati, anche se in molti casi attraversa insediamenti industriali. Fiume che un tempo era ben più inquinato (anni Sessanta e Settanta) e che oggi, grazie al cielo, è migliorato, seppure sia ben lontano dall’essere totalmente privo di inquinanti. Comunque gabbianelle e anatre sguazzano nelle sue acque, fatto rassicurante e anche pittoresco. Purtroppo lungo le sue sponde qualche residuo in plastica lo si può ancora trovare facilmente.

La città Metropolitana e il Comune di Milano stanno cercando di capire se si riesce a creare uno spazio verde organico che si dipani per tutto il percorso del fiume e riesca a penetrare il tessuto urbanizzato correndo lungo le sponde del fiume per poter creare un’area riqualificata di parco urbano ‘lineare’ continuo in cui le persone, ma anche gli animali, possano muoversi senza barriere da Monza a San Donato Milanese. Il lavoro svolto ha preso anche in considerazione le connessioni pedonali e ciclabili fattibili.

L’idea di poter creare questo nuovo “parco” in un prossimo futuro, oltre a salvaguardare un bene naturalistico prezioso, garantirebbe un bellissimo polmone verde in una valle fluviale interessante, con un forte legame con il territorio e i cittadini che lo vivono, valorizzando aree agricole e riqualificando aree che erano degradate e abbandonate come quelle lungo, ad esempio, via Rizzoli in zona Crescenzago, sulla quale è già iniziata un’attività di recupero.

Gli interventi da attuare sono molteplici e complessi, come ad esempio il superamento della tangenziale che fa da barriera interrompendo due aree naturali tra est e ovest. Al di sotto di essa ci possono essere dei passaggi attraverso i quali gli animali potrebbero superare questo ostacolo.

Nell’ambito di questo ambizioso progetto di valorizzazione territoriale, il Comune di Milano al momento si concentra maggiormente su tre spazi che potranno essere riqualificati a breve: quello proprio intorno all’area di via Rizzoli, quello a est della tangenziale all’altezza di Parco Lambro e, in ultimo, l’ambito del laghetto su via Feltre. La proposta di lavoro su cui sta lavorando è quella di riqualificare tutta la fascia lungo la via Rizzoli che va dagli attuali orti comunali fino al muro del complesso di RCS, escludendo per ora l’area Inps che non è del demanio del comune, dal benzinaio fino al muro di Rizzoli: il finanziamento Cariplo, infatti, obbliga a lavorare su terreno comunale.

Tenendo anche conto del fatto che l’ambito lungo via Rizzoli è un ambito di esondazione e che  il Lambro non ha ancora una buona qualità delle acque, gli orti non possono restare in quell’area accanto al fiume. Una delle decisioni da condividere era proprio quella di spostare gli orti all’ingresso del Parco Lambro, dove le indagini sullo stato del terreno hanno dato esito positivo. Questa ipotesi è stata condivisa con gli ortisti in una serie di incontri, sia quelli concessionari delle aree comunali, sia quelli che, non avendo avuto le concessioni, desiderano comunque mettersi in regola. Anche la fase di realizzazione seguirà questo percorso di condivisione.

Fonte Comune di Milano Municipio 3.

 

Speriamo che questo primo passo possa aprire la strada alla completa realizzazione di questo ambizioso progetto a scala metropolitana. Sperando che prima o poi anche le acque del fiume tornino cristalline come un tempo.

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