Una delle meraviglie del liberty milanese è senza alcun dubbio Casa Galimberti di via Malpighi a Porta Venezia. Dopo tanti anni sarà sottoposta ad un restauro conservativo e di pulizia, oramai necessario.
L’edificio posto all’angolo tra la via Malpighi e via Sirtori venne progettato dall’architetto Giovanni Battista Bossi (1864-1924) nel 1903-1905 su incarico dei fratelli Galimberti.
La particolarità di quest’edificio che lo rende abbastanza unico e originale è il rivestimento di gran parte della facciata esterna con piastrelle figurate in ceramica, ferri battuti e motivi floreali in cemento, tutti disegnati da Bossi. L’edificio è stato sottoposto a vincolo monumentale nel 1965.
I fratelli Galimberti, inprenditori edili, furono tra i primi sostenitori del nuovo stile a Milano, commissionarono fra l’altro, negli stessi anni Casa Campanini (1904-1906), uno degli edifici più rappresentativi del Liberty milanese, su progetto di Alfredo Campanini (1873-1926).
La casa è di quattro piani residenziali e una serie di negozi al piano terra.
Ha negozi e locali pubblici al piano terreno e 4 appartamenti per piano negli altri quattro piani. La struttura è composta da murature portanti in mattoni. Il solaio tra cantina e piano terra è in cemento armato. Il basamento della facciata è quasi tutto in ceppo gentile, una pietra poco costosa fatta giungere, tramite la Martesana, direttamente dalle cave di Brembate e Trezzo, fornito dalla ditta Corda e Malvestiti di Vaprio d’Adda. Le balaustre completamente sagomate in stile floreale, sono, al primo piano, interamente in cemento, quelle del secondo hanno gli angoli in cemento e la parte centrale in ferro battuto, dal terzo piano in poi le balaustre sono interamente in ferro battuto. Le decorazioni in ferro battuto sono state eseguite dalla Ditta Arcari e Bellomi con sede in c.so Magenta 66.
Mentre la ricca decorazione in piastrelle ricopre quasi tutta la facciata di 68 metri di lunghezza per circa 170 m² ed è eseguita in ceramica dipinta a fuoco su motivi disegnati dall’architetto Bossi.
Le ceramiche sono opera della Società Ceramica Lombarda “Ing. A. Bertoni & C.” e le pitture sono state eseguite da Pio Pinzauti per la parte ornamentale e da Ferdinando Brambilla per le figure (fonte Wikipedia).
Al primo piano sono raffigurate delle formose figure femminili mentre negli altri piani vi sono motivi floreali. Purtroppo alcune piastrelle nel corso degli anni sono andate perse o sostituite con ridipingere grossolane, chissà come verranno riparate.
Già sul finire degli anni Novanta del 1900 un sapiente restauro dell’androne d’ingresso e del vano scala, ha riportato in luce la decorazione interna che, a partire dal vano portineria richiama i motivi floreali presenti nelle facciate esterne. Ora tocca alle facciate esterne.
Mi è successo pasare un paio di volte davanti all’edificio … è molto impressionante, ha una particolare fragranza storica…