Come abbiamo visto negli articoli precedenti, in via Cesare Cantù, una traversa di via Orefici, è stato ampliato il marciapiede cosicché ora la via, ad eccezione del passaggio del tram, è semi pedonale. Purtroppo l’intervento, come da prassi, non ha previsto una sistemazione del marciapiede con una pavimentazione in pietra, ma la classica copertura in asfalto.
Naturalmente l’intervento ha visto anche l’istallazione di una pensilina per chi attende la partenza del tram.
All’incrocio con via Armorari, è stata creata una “lingua” di marciapiede che restringe la carreggiata. Mentre come avevamo già raccontato nel precedente articolo, lungo il palazzo della Banca d’Italia sono state istallate le parigine al posto dei brutti panettoni in cemento.
Altro accorgimento d’arredo urbano da città civile, è stata la posa di piloni-paracarri posti anch’essi al posto dei vecchi e disordinati panettoni in cemento, davanti all’ingresso principale della Banca d’Italia su piazza Edison. Sempre aspettando che venga riqualificata prima o poi.
…catrame che tra poco, col caldo, si rammollirà e si deformerà inesorabilmente, riempiendosi di dossi, cunette e segni dei cavalletti e degli pneumatici degli scooter parcheggiati e colando sui cordoli.
Per non parlare dei rattoppi casalinghi che vedremo ai primi scavi.
Quando lo capiranno che, ormai, il nostro clima è troppo caldo per il catrame sui marciapiedi??
Un’altra occasione persa
Ci sono passato l’altro giorno. Con l’allargamento dei marciapiedi e di conseguenza del bitume è aumentata la sensazione di desolazione. Il colpo di grazia lo dà l’“opera” di Libeskind piazzata davanti alla pinacoteca Ambrosiana.
Quanto bello spazio che si riempirà di motorini, motorette, scooter e moto ecc.
Che si vergogni il sindaco salah all bar… chissà lo spocchioso faccia da sberla maran…
PADANO.DOC è un troll notorio, e dice sempre e solo delle cagate pazzesche. Però bisogna riconoscergli una certa ironia: cafona, gutturale e di bassissimo profilo, ma pur sempre ironia.
Ci sono passato l’altro giorno. Con l’allargamento dei marciapiedi e di conseguenza del bitume è aumentata la sensazione di desolazione. Il colpo di grazia lo dà l’“opera” di Libeskind piazzata davanti alla pinacoteca Ambrosiana.
Non è stato un intervento ispirato.
Tristezza
E’ frustrante. Possibile che di fronte all’ingresso della Biblioteca Ambrosiana, un posto in cui è custodito il Codice Atlantico, oltre a opere di altri maestri come Tiziano, Caravaggioe Raffaello non si riesca a fare nient’altro che una spianata d’asfalto? Non che si pretenda chissà quale progetto, ma togliere un po’ di pavé delle mille strade in cui non serve e anzi sfascia ammortizzatori di automobili e fondoschiena ai ciclisti no? Oppure un alberello, una fioriera? Niente. Che peccato, ci vorrebbe così poco.
Ma piantare un paio di alberelli per mitigare la calura estiva e dare un tocco di decenza a tutto il progetto ? Ah dimenticavo che Sala ha detto che non sa dove piantare gli alberi in centro a Milano…Vergogna !!!