Milano | San Donato – Presentato ufficialmente SportLifeCity

Presentato ufficialmente, in questi giorni, anche il masterplan di SportLifeCity, un progetto di rigenerazione urbana alle porte di Milano, precisamente a San Donato Milanese, è che avrà come sua funzione principale lo sport.

Si tratta di un progetto da 170 milioni di euro, oneri esclusi, che punta alla creazione di una cittadella sportiva in un’area di circa 300.000 mq nel quartiere San Francesco di San Donato, a cavallo fra la ferrovia e l’autostrada, nella zona destinata da decenni al completamento del progetto del quartiere Affari e delle famose torri Lombarde progettate da Kenzo Tange nel 1996.
Ricordiamo che il programma funzionale prevede un’Arena da 20/25mila posti, destinata a ospitare eventi poli-sportivi e d’intrattenimento in generale e modulabile quindi al suo interno in diverse configurazioni; un distretto commerciale di 5 mila mq e uno direzionale di 3.400 mq, una Sport Hall da 1.500 posti e otto campi sportivi multifunzionali, per attività indoor e all’aperto; 9.200 mq di residenze temporanee; aree fitness, palestre e piscine per 3.300 mq; un centro medico sportivo di 7 mila mq; un liceo scientifico sportivo su modello dei campus anglosassoni, destinato ad ospitare 400 studenti, con annesso un Athletic Center coperto di 3.800 mq.

L’area sarà servita da quasi 5 mila parcheggi tra auto, moto, biciclette e bus; il complesso sarà immerso in 105mila mq di aree verdi, che completano l’intervento equilibrando il bilancio con la superficie costruita, in accordo con gli obiettivi comunali in termini di minor consumo di suolo.
Il progetto è stato elaborato da WiP – Architecture, Technical, Engineering, Form_A, Centro Studi Traffico s.a.s., Studio LAURA GATTI, ProACustica, Geolambda Engineering Srl e UrbanStudio.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

2 commenti su “Milano | San Donato – Presentato ufficialmente SportLifeCity”

  1. Credo che un maggior utilizzo della lingua italiana rispetto a frettolose espresioni in inglese (non sempre corrette) sarebbero auspicabili.
    Bel progetto, comunque.

    Rispondi

Lascia un commento