Milano | Vetra Building e #FacciamoPiazza

La storica location milanese di piazza Vetra, nota a tutti come l’ex Esattoria, acquisisce una nuova dimensione, civica e temporale, grazie all’intervento di riprogettazione architettonica dell’edificio di via della Chiusa 2, gestito da AXA Investment Managers Real Assets, che prenderà il nome di Vetra Building, in un’ottica di apertura e internazionalizzazione degli spazi. AXA IM – Real Assets ha affidato il delicato processo di riqualificazione architettonica alla società di progettazione Il Prisma.

Ne abbiamo parlato diverse volte, sia attraverso i nostri articoli sia durante l’incontro dedicato all’edificio in Identità|Milano

Oggi, in occasione della presentazione del progetto – alla presenza dell’assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran– è stato anche annunciato#FacciamoPiazza, un evento culturale dedicato al quartiere, che si terrà giovedì 18 ottobre a partire dalle ore 18.30.

#FacciamoPiazza non sarà soltanto una festa aperta alla città di Milano, ma anche un esperimento collettivo, che inviterà i cittadini milanesi a esprimere la loro idea di “piazza ideale, condividendo visioni e proposte per il futuro di piazza Vetra, che diventeranno spunto creativo per un’installazione della Design Week 2019.

Uno slancio rigenerativo e vitale, insomma, che dal quartiere di piazza Vetra si allarga a includere l’intera città.

La riprogettazione architettonicadell’ex Esattoria civica milanese è dunque un invito alla riflessione comune e all’inventiva personale, un’occasione di incontro attorno al nuovo Vetra Building, pronto a rinnovarsi sotto forma di sede per uffici e food district, “amplificando” la sua funzione da spazio per uffici a luogo di inclusione sociale. In questo senso è peculiare la scelta di creare una galleria pedonale che collegherà piazza Vetra alla zona retrostante l’immobile, via Wittgens.

Il Vetra Building, una volta riqualificato in grado A certificato LEED Gold, contribuirà alla rigenerazione urbana dell’area intorno al Parco delle Basiliche.

Con l’intenzione di valorizzare questo luogo dando nuova connotazione all’uso dei suoi spazi, Il Prisma ha coinvolto nei mesi precedenti residenti e cittadini che vivono piazza Vetra in un progetto creativo, scoprendo le storie di vita più particolari e le aspettative sulla loro piazza ideale attraverso una attività di storytelling. A interpretare queste dodici storie e il restyling che farà rinascere il quartiere sono stati chiamati gliartisti Duty Gorn, Sea Creativee il duo Roske e Loste, writers capaci di dare forma e colore a interventi di street art e fotografia per una Urban Gallery a cielo aperto, futuro perimetro del cantiere.

Lo scorso anno, sulla stessa linea di questa iniziativa, AXA IM – Real Assets lanciava in Francia “Les Capucines de l’Art” con la missione di organizzare eventi artistici pubblici per gli amatori e i professionisti del settore, offrendo strumenti di espressione e dare loro visibilità.

I cittadini che parteciperanno a #FacciamoPiazzasaranno anche chiamati a mettere per iscritto la propria idea di piazza ideale, in uno spazio dedicato dell’Urban Gallery.

Verrà loro chiesto, in sostanza, di rispondere alla domanda: “Se potessimo cambiare piazza Vetra, come la vorremmo?”. C’è chi lo ha già immaginato: trasformarla in una mostra di tarocchi o nella vivace Jamaa el Fna di Marrakech, riunire la città per un cinema all’aperto, una serata danzante, una corsa mattutina. Queste alcune delle proposte visionarie dei testimoni che Il Prisma ha coinvolto in prima persona, per alimentare una riflessione senza preconcetti, limiti di fantasia, calcoli di fattibilità.

Le idee raccolte vedranno una prima concretizzazione sotto forma di installazione per la Design Week del 2019 e serviranno da bacino di idee per futuri eventi collettivi in tutta Milano.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Vetra Building e #FacciamoPiazza”

  1. Allora, vediamo se la press release è scritta con tutti i termini e le parole giuste:

    Storytelling, c’è.
    Inclusione sociale, c’è.
    Slancio, rigenerativo e vitale, c’è
    Condividere visioni, c’è
    Dimensione civica e temporale, c’è
    Rigenerazione urbana, c’è
    Street Art, c’è
    Eventi Collettivi, c’è
    Proposte Visionarie, c’è
    Installazione e Design Week, ci sono
    Food District, c’è
    I Writers (immancabili come il prezzemolo nei ristorantini turistici a prezzo fisso), ci sono
    Nome dell’Assessore all’Urbanistica, c’è

    Direi che è tutto perfetto!

    Però io i residenti di zona (nota zona popolare piena di Millennials) che alla domanda “Se potessimo cambiare piazza Vetra, come la vorremmo?” hanno risposto “trasformarla in una mostra di tarocchi” o “nella vivace Jamaa el Fna di Marrakech”, li vorrei proprio vedere…
    Ma il mondo è bello perchè è vario e se la “vivace Jamaa el Fna di Marrakech” la fanno li e non sotto casa mia, forse sono anche più contento. 🙂

    A parte le battute, speriamo venga una cosa fatta bene. Visto com’è adesso, non è impresa impossibile.

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  2. Personalmente, da responsabile della comunicazione, nei materiali che mi sottopongono per approvazione casso qualsiasi paragrafo, QUALSIASI, anche il più tecnico, che contenga più di due parole in inglese (a volte anche più di una)

    L’esperienza mi insegna che non c’è nessuna motivazione valida per includerle, MAI, se non la pigrizia o la moda.

    E in ogni caso se un comunicato stampa me lo chiamano ‘press release’ li caccio.

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