Milano | Loreto – Le bonifiche al Palazzo di Fuoco: la nostra visita esclusiva di ottobre 2018

Urbanfile è stato invitato a visitare il cantiere del Palazzo di Fuoco, l’edificio per uffici di proprietà di Kryalos, posto tra viale Monza e via Padova in piazzale Loreto

Del Palazzo di Fuoco abbiamo parlato spesso e gli abbiamo dedicato due serate di Identità|Milano

L’edificio originario, venne costruito dal 1959 al 1962 su progetto di Giulio Minoletti e Giuseppe Chiodi nell’internazionale style, tanto in voga all’epoca, con facciate esterne rivestite in curtain wall (facciata continua) con infissi in alluminio anodizzato e vetrate. Al piano terreno si trovavano spazi commerciali e una galleria di transito tra le due vie (Monza e Padova), mentre i piani superiori (otto nella parte su piazzale Loreto, sei per quello su viale Monza e quattro per quello su via Padova) erano adibiti ad uffici.

Caratteristica peculiare che gli valse il soprannome di palazzo di Fuoco era un’illuminazione notturna molto particolare e scenografica, vista anche la posizione particolare dell’edificio, a concludere il cannocchiale prospettico di Corso Buenos Aires.

L’illuminazione consisteva in fasce colorate in modo differente a seconda dei piani, incentivata poi da un altissimo pennone con presente una scintillante stella luminosa. A lato del pennone, come si può vedere anche dall’immagine del 1965, si trovava un orologio, anch’esso luminoso.

 

Purtroppo come spesso accade, col tempo nuove strutture vengono aggiunte, nuovi impianti, nuovi adeguamenti trasformano un palazzo sino ad impoverirlo e stravolgerlo. Cosa avvenuta per il nostro edificio di piazzale Loreto, che oramai era diventato un banalissimo scatolone come ce ne sono molti, perdendo la sua peculiarità architettonica.

Kryalos ha deciso di rinnovarlo rispettando e innovando il progetto originale di Giulio Minoletti. Il progetto di rinnovo è dello studio GBPA Architects, Antonio Gioli e Federica De Leva (progettisti Palazzo di Fuoco e partner GBPA).

Da settembre sono in corso i lavori per lo strip-out (smontaggio e demolizione selettiva) e le eventuali demolizioni.

La nostra visita ci ha portati sino al tetto, attraversando ogni livello del palazzo.

Le bonifiche condotte finora hanno visto la rimozione della scala posticcia aggiunta nei decenni passati. Demolita anche la copertura della piccola galleria di passaggio tra viale Monza e via Padova, inutilizzata da lungo tempo.

Al momento sono ancora in corso le rimozioni dei pavimenti ai piani superiori ed è stata rimossa ogni tipologia di impianto (ascensori, condizionatori e altre apparecchiature).

Sono ancora rimaste le facciate continue di modo da impedire alle polveri di diffondersi ma una volta terminati i lavori di strip-out, saranno rimosse per poi venire sostituite con le nuove facciate più performanti a risparmio energetico. Parte delle colonnine che oggi fungono da supporto per i piani saranno rimosse e sostituite da nuove colonne meno ingombranti.

Una volta giunti sul tetto abbiamo goduto (sebbene il tempo uggioso del giorno della visita non ci ha permesso una buona vista) un po’ del panorama sulla città e su NoLo, la parte a nord di Loreto.

Siamo sicuri che una volta ultimati gli interventi, questo edificio sarà sicuramente il il punto di partenza per la rinascita dell’intero piazzale Loreto.

Di seguito le foto che abbiamo raccolto e che mostrano il cantiere delle demolizioni. Naturalmente parte dello storico palazzo verrà completamente trasformato e adeguato alle nuove funzioni.

Unica pecca, secondo noi, ma chissà se poi sarà salvata, è la perdita della balaustra continua realizzata e probabilmente disegnata dallo stesso Minoletti negli anni Cinquanta.

Foto di Roberto Arsuffi e Matteo Pacini

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Milano | Loreto – Le bonifiche al Palazzo di Fuoco: la nostra visita esclusiva di ottobre 2018”

  1. Peccato che dall’altra parte (nel senso letterale) l’orrore continui imperterrito: il palazzo all’angolo con C.so Buenos Aires (quello dove c’è il fast food per intenderci) è da anni impacchettato in un ponteggio che non serve a null’altro se non ha sostenere gli enormi cartelloni pubblicitari. Possibile che non si possano impedire simili nefandezze?

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  2. Peccato che dall’altra parte (nel senso letterale) l’orrore continui imperterrito: il palazzo all’angolo con C.so Buenos Aires (quello dove c’è il fast food per intenderci) è da anni impacchettato in un ponteggio che non serve a null’altro se non ha sostenere gli enormi cartelloni pubblicitari. Possibile che non si possano impedire simili nefandezze?

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