Milano | Guastalla – Stazioni M4 Policlinico-Santa Sofia: aggiornamento fine settembre 2018

Questi sono gli aggiornamenti fotografici realizzati da Metroricerche a settembre 2018.

Eccoci al cantiere per la stazione Sforza Policlinico, dove prosegue la realizzazione delle pareti laterali della stazione per consentire lo scavo e la costruzione della stazione. Ricordiamo che la stazione Sforza Policlinico sarà ricavata nello spazio tra il palazzo della Ca’ Granda (università Statale), gli edifici con la camera ardente del Policlinico e la via Francesco Sforza per consentire, eventualmente, la riapertura del canale del naviglio.

Pure alla stazione di Santa Sofia si prosegue con la fase di scavo, il consolidamento del fondo e delle testate.

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7 commenti su “Milano | Guastalla – Stazioni M4 Policlinico-Santa Sofia: aggiornamento fine settembre 2018”

  1. Si sa niente del collegamento Santa Sofia-Policlinico M4 con Missori M3? Possibile che questi consorzi di privati -oltre ad avere un gusto pessimo circa le finiture e gli arredi lontano anni luce dai Bob Noorda, gli albini e le Helg degni della sedicente capitale del design- siano così taccagni da non riuscire a produrre delle corografie, delle planimetrie e delle sezioni come usava fare MM per le linee 1, 2 e 3, da cui si abbia precisamente contezza di come saranno le stazioni e i tunnel?

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    • La grafica utilizzata i metropolitana e’ la stessa creata da Noorda 60 anni fa…. In più vorrei aggiungere che le metropolitane di Milano non brillino proprio di bellezza, un esempio da seguire per estetica potrebbe essere Napoli.

      Poi vabbe’ sono d’accordo la connessione santa Sofia-crocetta e’ celata nel mistero più’ totale

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      • Non basta usare un helvetica maiuscolo perché sia lo stesso progetto grafico di Noorda. Quel progetto era integrato a quello delle finiture e degli interni firmato da Albini-Helg, vinse il compasso d’oro e valse a Noorda e Vignelli l’incarico per ridisegnare la grafica e la segnaletica dell’intera rete metropolitana di New York (altro che non brilla!), tra le altre cose, con quell’invenzione semplice e geniale della ripetizione del nome della stazione lungo le banchine. Il problema è che quel progetto è stato completamente stravolto, negli arredi e anche nella segnaletica (tolta la gomma a bolli Pirelli, sostituiti i cartelli opachi con quelli lucidi, tappezzate intere stazioni con pubblicità, ecc. M5 è qualcosa di veramente imbarazzante e non mi apre che M4 sia molto meglio quanto a materiali, illuminazione, finiture e arredi, ecc. In ogni caso la comunicazione per l’una e per l’altra è peggiore di quanto non si facesse per la M3 nella “Milano da bere”, nonostante internet. E’ praticamente impossibile trovare informazioni puntuali quante se ne potevano avere allora, benché cartacee.

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      • 1 stazione di Napoli costa come 10 stazioni di Milano…
        Se devo scegliere preferisco spendere i soldi per allungare le linee esistenti o farne di nuove.
        La vera lezione del team che ha progettato la M1 è stata come creare qualcosa di iconico con tante idee e 4 soldi (e furono veramente 4).

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        • Sì, infatti. Non c’è bisogno di buttare milioni come a Napoli (soprattuto se poi il servizio lascia a desiderare, come infatti accade a Napoli). Bello non è necessariamente sinonimo di costoso e Albine, Helg e Noorda a Milano, ma anche Noorda e Vignelli a New York sono riusciti a compiere lavori egregi con budget estremamente ridotti. Detto questo, i costi per finiture e arredi sono una frazione infinitesimale rispetto a quelli di costruzione dell’infrastruttura, se anche raddoppiassero non cambierebbe sostanzialmente nulla per quanto riguarda il numero di stazioni. Quella tra lunghezza dell’infrastruttura e costi di finiture e arredi è una contrapposizione che non esiste.

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