Sabato 27 ottobre c’è la grande inaugurazione, attesa da oltre una decina d’anni, della Biblioteca degli Alberi a Porta Nuova.
Il parco occuperà 170.000 mq, con 5 km di piste ciclabili e ospiterà circa 500 alberi di 22 specie arboree differenti, 34.800 mq di prato e quasi 90.000 piante tra siepi, arbusti, rampicanti, piante acquatiche e piante ornamentali dei giardini progettati da Petra Blaisse e da Piet Oudolf.
La rete dei percorsi lineari, che attraversa il parco in tutte le sue parti, consente sia un facile accesso da molti punti della città sia una notevole permeabilità all’interno dell’area.

La pendenza massima viene sempre contenuta all’interno del 5% e il collegamento e l’accesso al parco sono garantiti per ogni categoria di utenti. La rete di percorsi lineari che collegano il parco con le parti di città adiacenti sono gerarchicamente suddivisi in percorsi principali, larghi 5 metri e percorsi secondari, larghi 2,5 metri, con pavimentazioni in calcestruzzo grigio e nero. I campi sono le aree individuate dalle intersezioni dei percorsi lineari che, a seconda delle dimensioni e della giacitura, saranno organizzate secondo un carattere specifico: giardini fioriti, prati, piazze dure, spazi liberi, al fine di assicurarne la massima flessibilità d’uso. Le foreste circolari sono “stanze naturali” coperte dalle chiome degli alberi, in contrapposizione con gli spazi liberi del parco e diventano spazi attrezzati per la sosta, per lo svago e per il gioco, luoghi fondamentali dal punto di vista del programma e degli usi del parco.
Il taglio del nastro ufficiale arriva a ben 14 anni dall’assegnazione del bando iniziale. Petra Blaisse infatti ha vinto nel 2004 una gara internazionale lanciata l’anno prima dal più vasto progetto per Porta Garibaldi – Varesine.
Per mantenere questo enorme spazio verde, Coima, che gestirà il parco pubblico, verserà annualmente circa 3 milioni di euro l’anno. «Solo per la manutenzione, le telecamere e i vigilantes, uno di giorno e due di notte, calcoliamo indicativamente 10 euro al metro quadrato. In aggiunta ci sono i costi di organizzazione degli eventi fino alle 23 di sera, presidi cruciali anche in chiave sicurezza», ha raccontato al Corriere della Sera Kelly Russell, direttore generale della Fondazione e moglie di Manfredi Catella, manager cui si deve tutto lo sviluppo di Porta Nuova, poi ceduta agli emiri del Qatar.
Il parco non sarà cintato e appunto sarà sorvegliato da dei vigilantes che garantiranno ordine e pulizia, oltre ad avere un “direttore culturale”, Francesca Colombo. Al suo interno troveranno spazio varie manifestazioni, con un anfiteatro-pavilion mobile per iniziative artistiche e culturali, come maratone con letture animate, workshop, performance, visite guidate che valorizzeranno il patrimonio naturalistico del parco.
In questi giorni sono in corso i lavori per le potature e le ultime sistemazioni.
Ma dal lato di via Sassetti, in prossimità della stazione della M2 Gioia, l’area, da sempre bivacco di alcuni Rom, è rimasto inalterato, forse in attesa degli sviluppi per il palazzo degli Uffici Tecnici Comunali, ora disabitato.
Quest’area presenta un sottoservizio di A2A e probabilmente spetta loro la sistemazione?
Fatto sta che qui le strade rettilinee del parco si interrompono finendo nel prato, senza collegarsi al marciapiede. Marciapiede che è stato rabberciato alla bell’e meglio e che ci chiediamo sino a quanto tempo rimarrà così.
Qui di seguito le altre immagini dal nuovo parco.
Concludiamo la carrellata di foto con gli scatti di Andrea Cherchi.
Una follia non recintare il parco!
Il Parco è (come da bando del Comune) a gestione privata.
Ci spendono 3 milioni di euro l’anno comprensivi di telecamere e vigilantes. Ovviamente poi gestiscono eventi, chioschi e altre attività senza dover nulla al Comune.
Con un budget del genere, non avere la recinzione te lo puoi permettere. Quanto sia replicabile in altri parchi della città che non hanno Porta Nuova attorno, non lo so.
Sì ma non ha senso tenerlo aperto anche di notte, magari d inverno a meno dieci gradi, cho vuoi che ci vada? Tutti i giardini parchi che hanno recintato a Milano sono rifioriti
Quell’angolo in via Sassetti è ridotto a uno schifo. C’è una puzza infame, di urina ed escrementi non solo canini.
fa veramente schifo. Sta così da anni, una vergogna
E’ un parco di passaggio… ben illuminato e la zona è sempre piena di gente. anche di notte! Giusto non recintarlo!
Se seguissimo questo principio, avremmo un Beppe Sala ultraottantenne che taglia il nastro dello Scalo Farini rigenerato. Chi lo sa, se glielo dici magari lui ci fa la firma e fa a cambio col taglio del nastro a Porta Nuova. 😉
Premetto che sono totalmente apolitico, però sfido chiunque a sostenere che la maggior parte delle opere di spessore inaugurate da questa giunta non siano state avviate durante la giunta Moratti.
Non è un accusa ma solo un dato di fatto.
La Moratti con Porta Nuova non c’entra niente (è farina del sacco di Albertini)
Bisogna comunque dare atto a Pisapia e a Sala che non han fermato quasi niente dei progetti avviati prima di loro (a parte il Museo d’Arte Contemporanea e qualche parcheggio residenti), ma li han portati a termine ed hanno pure imparato il metodo – in fondo come si sta procedendo per le aree dismesse FS non è molto diverso da come si è lavorato a Porta Nuova e Citylife.
Mi vengono in mente giunte di altri colori che avrebbero bloccato tutto e detto NO ad ogni progetto avviato….
Comunque se sabato Sala rendesse omaggio alla visione di Albertini per Porta Nuova non mi spiacerebbe ma non credo lo farà (cioè lui lo farebbe anche, ma poi qualcuno della sua maggioranza gli mette il guttalax nel caffè… 🙂 )
Ha già reso omaggio ad Albertini per Citylife, anche in diretta tv nel programma FuoriRoma, puntata del 15-4-2018. Il merito si dà, in ambo le parti. Essere obiettivi non ha colore politico ed è specchio di una brava e corretta persona.
Sicuramente l’avrà detto anche in molte altre occasioni, magari anche più un po’ più rilevanti per ii cittadini milanesi di un programma come Fuoriroma che quando fa il botto di ascolti fa la bellezza… di un milione di telespettatori in tutta Italia. 🙂
Quindi se citerà Albertini (come sperò farà) all’inaugurazione di sabato sarà un bel segnale anche simbolico, che è quel che conta.
Se invece il messaggio sarà solo che con lui finalmente la città è rinata e arriva il verde a Milano, andrà bene lo stesso (a parte magari qualche sorrisetto ironico per via della parola “albero”, che comunque è acqua passata)
“La risposta hai loro fatti”!!
su, torna a squola!
Non vedo l’ora apra questa fetta di verde che avrò dietro casa, però ecco, inaugurare un parco a novembre è come regalare degli accessi ad un parco acquatico per capodanno. Dovevano o sbrigarsi con qualche mese di anticipo o, per tanto così, prendersela più con comodo e aspettare marzo. Sabato ci sarà pure meteo molto avverso, giusto per sottolineare l’assurdità del periodo scelto per l’apertura.
Mi aspetto che verrà sfruttato sotto natale per le bancarelle di solito riversare in piazza Gae Aulenti. Mi aspetto, forse è meglio dire mi auguro, si darebbe da subito un senso e una ragione per fruire uno spazio aperto con il freddo.
Ma perché inzozzate questo blog con i vostri commenti politici. Siete pessimi, trovatevi qualche divertimento. Non vi si può leggere
prot
A parte il discorso sull’utilità di piste ciclabili in un parco… 5 Km di piste ciclabili ?!
va bene fare un po’ i bauscia, ma in altre parti si parla di “quasi dieci ettari”, un po’ meno di 170000 m2. … e poi 5 km di piste ciclabili! . Neanche se ci mettiamo in orbita due volte.
Comunque veramente magnifico. Onore a chi l’ha pensato e a chi l’ha portato a termine.
Lasciamo pero’ da parte la Moratti. Di lei si ricordino Ligresti, i bilanci pazzarielli, i derivati, le miriadi di consulenti in comune, le sue assenze dal consiglio…. Onore a tutti i sindaci “seri”, di qualunque colore, ma solamente a quelli!