Milano | Porta Nuova – Biblioteca degli Alberi, quando la realtà sfugge di mano

Il parco di Porta Nuova, la Biblioteca degli Alberi, inaugurato ad ottobre è subito diventato un luogo visitato da migliaia di persone, specie nei weekend. I milanesi e i turisti lo attraversano in lungo e in largo, piace molto, per alcuni è povero d’alberi (d’altronde devono ancora crescere), secondo noi è anche povero di panchine per sedersi. Comunque passandoci in questi giorni, abbiamo notato che alcuni milanesi si sono appropriati in modo non proprio consono, alle strutture realizzate.

Una delle cose che temevamo e che si sono avverate è l’uso da parte degli skater delle ringhiere e delle scalinate che si trovano nel parco. Come al solito, non si fanno mai strutture apposite per gli appassionati e questi devono per forza cercarsi luoghi e alternative. Si dovrebbe ricorrere ai rimedi, magari realizzando un’area apposita, con la solita “vasca” per le esibizioni, e impedimenti fisici sulle strutture (come lamelle in ferro che impediscano lo scivolo dei pattini, ad esempio).

Altra cosa che abbiamo notato è quella che le discese verso via Melchiorre Gioia, realizzate a grandi gradoni, diventano un ostacolo per chi attraversa il giardino con la bicicletta e così molti imboccano l’aiuola a lato e lentamente la stanno trasformando in un sentiero per i cicli. Qui gli architetti avrebbero dovuto calcolare quest’evenienza e provvedere magari con una discesa apposita per le biciclette.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Porta Nuova – Biblioteca degli Alberi, quando la realtà sfugge di mano”

  1. Il problema delle bici era ovvio e segnalato nei mesi scorsi in molti commenti dei lettori qui su UF.

    Al progetto manca un ponte che è stato cancellato senza poi rivedere l’accesso ciclabile.

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  2. Le discese a gradoni non sono un ostacolo solo per le biciclette, sono di fatto delle barriere architettoniche!! Esiste una legge per il loro abbattimento/superamento in fase di costruzione o ristrutturazione, risalente al 1989…

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  3. Il fatto è che lì una pista ciclabile (a doppio senso di circolazione) c’era e ora manca il collegamento tra le due parti sul lato pari di Via Melchiorre Gioia.
    La cosa è del tutto evidente arrivando da nord – Melchiorre Gioia/Via Pirelli – dove è rimasto un moncone della ciclabile che nei pressi del grattacielo ex Uffici Tecnici del Comune.

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  4. Veramente verso Melchiorre gioia c’è un’altra scalinata, sulla sinistra di quella in foto e orientata verso piazza gae aulenti, più ripida, che ha due scivoli per bici. Ma se hai la ruota fissa i pedali girano e sbattono sui gradoni.

    E quella traccia sul prato di fianco ai gradini si chiama cammino d’elezione, è il processo che segnala che i progettisti hanno toppato

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  5. effettivamente si è perso il concetto di parco , le panchine sono pochissime ( tranne L area cani , li sono pure doppie , la lobby dei cani è molto considerata ) l aree calpestabili sono poche , diciamo che è un parco da visitare più che svagarsi in stile radical chic

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  6. Menomale che il progetto è di uno studio olandese!

    Ma nessuno in comune ha notato queste problematiche prima della realizzazione del progetto?

    Come al solito a milano siamo più interessati all’ esetica che alla sostanza!

    Inutile parlare di mobilità sostenibile fino a quando avremo tecnici e addetti che comunali (sindaco) che non sanno cosa sia pedalare in città

    e qui come al solito si fa polemica tra pedoni e ciclisti quando invece dovremmo chiederci di chi siano le responsabilità..

    PS: bellissima l’area cani!

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