Milano | Calvairate – La fine del Mondo oltre piazzale Cuoco: il mercato delle pulci

Spesso abbiamo detto che l’area di Milano più bistrattata è quella di Calvairate, Tertulliano, Ortomercato e Corvetto, zona di case popolari e pochi interventi architettonici rilevanti (quei pochi, per giunta, sono rimasti bloccati da fallimenti, regalandoci degli scheletri in abbandono come quelli di via Lattanzio, viale Umbria e Porta Vittoria, da anni).

Abbiamo cercato di fare un reportage fotografico nella peggiore zona di quelle che abbiamo visitato a Milano (e crediamo di esser stati ovunque in città), cercando di dividere il nostro reportage in tre tappe viste le molteplici sfaccettature dell’insieme.

La prima riguarda il mercato delle pulci di Piazzale Cuoco o viale Puglie.

Il triangolo di terreno delimitato da Viale Puglie, via Tertulliano e dalla ferrovia è diventato da qualche anno il luogo dove si svolge il Mercato delle Pulci.

Il mercato è in realtà formato da due mercati: uno “ufficiale” e uno di venditori più “fantasiosi”, diciamo così.

Un mercato che qui ha suscitato non poche perplessità, che col tempo sono diventate proteste vere e proprie, non tanto verso il mercato “legale”, ma piuttosto nei confronti di quello “illegale” che lentamente sta avendo predominanza, tanto che ora il “mercatino” si è allargato lungo viale Puglie e verso via Varsavia.

Da il Giornale alcuni commenti: «Pensavamo che dopo il servizio di Striscia la Notizia e le dichiarazioni della vicesindaco Anna Scavuzzo qualcosa sarebbe cambiato e invece anche questa è stata una domenica di caos per il mercatino in viale Puglie», lo sottolinea Alessandro De Chirico, vicecapogruppo di Fi a Palazzo Marino. «I presìdi sporadici della polizia locale non servono a nulla – attacca Rosa Pozzani, vicepresidente del Consiglio di Municipio 4 -. I residenti chiedono più controlli, accertamenti minuziosi e soprattutto sequestri della merce esposta e venduta abusivamente, senza rispettare le basilari regole del commercio».

I reati si ripetono spesso: evasione fiscale, ricettazione, concorrenza sleale, contraffazione, inosservanza delle norme igieniche, furto, contrabbando e persino lo spaccio.

Sono in molti ormai a chiedere che il Sindaco Sala emetta un’ordinanza di chiusura per superiori ragioni di ordine, igiene e sicurezza del Mercato delle Pulci. Qualcosa pare si stia facendo, anche se non ci è ancora chiaro cosa.

Noi aggiungiamo che i mercatini delle pulci è bene che esistano, ma non in queste condizioni e sopratutto non in maniera da rendere il contesto un luogo dove ogni genere di immondizia sia disseminata ovunque.

Qui persino la via Tertulliano non pare trovarsi in un contesto cittadino, ma sembra perdersi nell’oblio di una zona indefinita e priva di civiltà. La via venne tagliata dalla ferrovia e infatti in questo punto termina, ricominciando oltre il rilievo ferroviario in un contesto più civile.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

19 commenti su “Milano | Calvairate – La fine del Mondo oltre piazzale Cuoco: il mercato delle pulci”

  1. E’ veramente la zona più dimenticata e bistrattata di Milano.

    Lasciando perdere il simpatico devasto in cui si trova l’area occupata da Macao (che è argomento tabù), la nuova biblioteca Calvairate che fine ha fatto??

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  2. Controll in borghese e multe, multe, multe. Anche salate. Punto e basta. Chi sporca paghi per le sciagura causata. Zero tolleranza per i furbetti (rifiuti ed evasione fiscale). Milano ha il dovere di essere la capitale morale del paese. Ed è solo giusto se chiede rispetto e senso civico.

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    • Multe? Forse non hai ben chiaro come funzionino le cose: questi sono tutti nullatenenti. Pertanto con le multe si soffiano il naso. Per non dire di peggio.
      La questione è più pelosa e riguarda tutti i venditori ambulanti abusivi, che andrebbero trattati con giustizia e garbo. Ma con fermezza: merce confiscata e alla terza violazione, annullamento del permesso di soggiorno. Ma Wf e la sinistra non vogliono. E purtroppo loro hanno il “potere dalla parte del manico”

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      • Qui ti sbagli.
        Io sonomper la regolarità.

        Sia oer le auto in divieto che per gli abusivi ambulanti.
        Quindi ambulanti abusivi non devono esserci.

        Allo stesso modo della uto su aiuole e marciapiedi.
        Lo stesso non può dirsi di te caro Andy che tolleri le seconde e ti lamenti dei primi…

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        • Lei, signor Wf, una volta dice una cosa e la volta dopo ne dice un’altra. Lei èper la regolarità? Ma di che cosa? Se lei lo fose veramente non voterebbe per una parte politica che in tale illegalità sguazza. Insomma: non appoggerbbe quela parte politica che protesta ogni volta che le forze dell’ordine sequestrano merce abusiva.
          ALmeno abia il buon gusto di glissare

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  3. Dovrebbero creare una zona predisposta con sedi numerate in modo che gli abusivi siano di fatto esclusi. All’estero è così….se lo fai in un posto dove la regola è ando cojo cojo è facile che ci sia promisquità.
    Non potrebbero pavimentare con green block e poi delimitare le piazzole?

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    • Ma gli abusivi se ne fregano delle zone numerate se non rischiano nulla. Scarsi controlli a parte, infatti, questi sono nullatenenti pertanto immuni alle contravvenzioni. Non solo: un solerte vigile che volesse sequestrare la merce all’abusivo, dovrebbe perdere almeno mezza giornata per stilare un elenco dettagliato della merce sequestrata. Un esempio? 12 magliette di colore azzurro tagli S, L e XXL. 25 mutande da donna rosso fuoco e 12 bianco perla. Salvo poi venire redarguito dal giudice perché le mutandine non sono grigio perla ma bianco panna. Risultato: la merce viene restituita all’abusivo, che può tornare in loco. Funziona così.
      Poi se Salvini propone leggi più severe viene insultato, inquisito e tacciato di essere razzista. Per somma gioia di quelli di sinistra, che in Italia hanno in mano il potere

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      • Dio santo CHE PALLE questa storia della sinistra e di Salvini, in due commenti ho letto degli argomenti anche comprensibili conditi da cazzate politiche di bassa lega.

        Alle volte ci si scava la fossa da soli: non ci si può limitare a esprimere idee, opinioni e possibili soluzioni? L’argomento del blog lo permette.

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  4. Non parli di zone che non conosce, per favore: là dietro ci sono due o tre scuole calcio, tra cui le storiche AUSONIA e CALVAIRATE. E andando in fondo a Bonfadini c’è la MACALLESI, storica società dov’è cresciuto sportivamente anche Walter Zenga.

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  5. È indubbio che la zona del Calvairate sia assai sfortunata grazie alle scelte scellerate di palazzinari e governi che ci hanno lasciato case popolari disastrate e palazzi e aree semiabbandonati ovunque.

    Ma da qua a definire “fine del mondo” il mercatino in viale puglie, CIAO. Urbanfile ha meglio da fare che scrivere articoli clickbait degni del peggior Vittorio Feltri.

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    • La definizione più comunemente accettata di clickbait è un titolo che intenzionalmente promette contenuti interessanti/sensazionali/curiosi che poi nella realtà non ci sono nell’articolo o sono molto diversi da quanto promesso nel titolo.

      Dopo aver letto l’articolo e aver guardato le foto non mi sento proprio di definire clickbait quest’articolo. Anzi.

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      • Vabbè, se per lei il contenuto di queste foto è degno di definirsi “fine del mondo” le sconsiglio di andarsi a vedere le foto delle baraccopoli in Calabria o delle bidonville sudamericane e subsahariane. Le prenderebbe un colpo. Purtroppo contro il perbenismo ignorante evidentemente non c’è rimedio.

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        • “Purtroppo contro il perbenismo ignorante evidentemente non c’è rimedio.”

          Per un titolo di un articolo che dice la verità? Siamo proprio un paese di vecchi!

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